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martedì 2 febbraio 2010

MOVIMENTAZIONE DI CANI VERSO L'ESTERO, GLI INTERVENTI DEL MINISTERO DELLA SALUTE


MOVIMENTAZIONE DI CANI VERSO L'ESTERO, 
GLI INTERVENTI DEL MINISTERO DELLA SALUTE
1 feb 10
Annuncio del Sottosegretario Martini alla Camera dei Deputati.


Per affrontare il problema della movimentazione di animali da compagnia verso alcuni Paesi dell'Unione Europea e la scarsa tracciabilità dei movimenti degli animali il Ministero della Salute ha costituito un gruppo di lavoro.
L'ha riferito alla Commissione Affari Sociali il Sottosegretario Francesca Martini rispondendo ad una interrogazione presentata dall'On Gianni Mancuso sulle misure di contrasto al traffico di gatti e cani verso località estere.
Ai lavori del gruppo ministeriale partecipano anche rappresentanti delle Regioni nelle quali il fenomeno in questione risulta più rilevante e delle Associazioni coinvolte, con l'obiettivo di "stabilire una procedura che dia garanzie sull'effettiva destinazione degli animali" e sia in grado di tutelare il loro benessere, "con il coinvolgimento diretto delle Autorità Sanitarie dei Paesi di partenza e di arrivo".
Il Sottosegretario ha riferito che, il 19 novembre scorso, il Gruppo ha affrontato il problema della movimentazione dei cani in ambito intra ed extra comunitario, ed ha concordato di elaborare "un documento specifico, in cui si evidenziano, tra l'altro, due importanti iniziative legislative a livello comunitario, che contribuiranno a rendere più facile il controllo di tali movimentazioni". Le iniziative in questione sono:
1) la recente adozione da parte della Commissione Europea di una proposta di modifica del Regolamento CE/998/2003 che fissa a cinque il numero massimo di animali che possono essere movimentati, senza fini commerciali, al seguito dei proprietari o responsabili anche negli scambi;
2) l'approvazione di uno schema di decisione della Commissione, che modifica la Direttiva 92/65, e prescrive la certificazione sanitaria, nell'ambito del sistema di banca dati in cui vengono registrati i movimenti di animali attraverso le frontiere entro i Paesi dell'U.E., nonché i dati relativi ai controlli veterinari di confine delle spedizioni, provenienti da Paesi terzi, che sottostanno all'obbligo di controllo (sistema denominato Trade Control and Expert System - TRACES), anche per le movimentazioni non commerciali degli animali qualora gli stessi superino le cinque unità.
Nel corso della stessa riunione, ha aggiunto il Sottosegretario, " si è convenuto di determinare una procedura nazionale mirata a regolamentare il trasferimento degli animali verso gli altri Paesi europei, al fine di garantirne la tracciabilità ed avere adeguate assicurazioni sulla loro destinazione. La procedura individuata è la seguente:
1. gli animali movimentati devono obbligatoriamente essere identificati con microchip ed iscritti all'Anagrafe Canina nazionale;
2. tutti gli animali movimentati devono essere muniti del Passaporto comunitario previsto dal Regolamento CE/998/2003, recante anche l'attestazione sanitaria di eventuali trattamenti antiparassitari e vaccinali richiesti dal Paese di destinazione;
3. le Associazioni di protezione animale che intendono effettuare tali movimentazioni devono darne comunicazione all'ASL territorialmente competente, specificando le generalità dell'Associazione ricevente o del privato cittadino che adotterà l'animale;
4. per ogni spedizione di animali il servizio veterinario della ASL territorialmente competente provvederà a rilasciare la certificazione sanitaria cumulativa conforme alla Direttiva 92/65 CE e a produrre il relativo messaggio TRACES per l'Autorità sanitaria del Paese di destinazione;
5. obbligo di iscrizione degli animali d'affezione nell'anagrafe del Paese di destinazione;
6. trasmissione annuale di un resoconto di tali movimentazioni dai Servizi Veterinari territorialmente competenti, tramite gli uffici competenti delle Regioni, al Ministero della Salute - Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario.
Le iniziative anticipate dal Sottosegretario ai parlamentari della XII Commissione "garantiscono ogni misura di rintracciabilità anche riferite al soggetto affidatario a diverso titolo dell'animale". Da ultimo, il Sottosegretario Martini ha riferito che "il documento finale sarà presentato alle Autorità dei Paesi di destinazione, già individuati, per l'acquisizione della loro necessaria collaborazione".

da AnmviOggi.it

domenica 17 gennaio 2010

IL BUSINESS DEI SEQUESTRI DI ANIMALI...

 
FEDERFAUNA
15 GENNAIO 2010
 
IL BUSINESS DEI SEQUESTRI DI ANIMALI...
 
Un vero e proprio racket mascherato da "tutela del benessere animale". I fatti risalgono allo scorso novembre e si riferiscono ad un sequestro di uccelli promosso e condotto, in alta Italia, da una nota associazione animalista, nei confronti di un commerciante. Gli animali, sequestrati perche' ritenuti "di provenienza illecita", nonostante il detentore avesse mostrato tutta la documentazione relativa all'acquisto, sarebbero poi stati "liberati". Motivo: sempre a detta degli animalisti, per "naturale insofferenza degli animali a permanere nella gabbietta". Gli stessi animali pero', sarebbero invece stati trovati in vendita, poco tempo dopo, in un altro esercizio commerciale sempre del nord Italia. Vista la gravita' dei fatti che hanno generato diversi procedimenti penali attualmente in corso, FederFauna non e' ancora possesso di ulteriori particolari che, non appena possibile, verranno resi pubblici. A difesa del commerciante e' stato chiamato l'avvocato Massimiliano Bacillieri di Bologna che, in una nota, sottolinea che l'intera vicenda sara' oggetto di attente valutazioni di carattere processuale e procedurale, con particolare riguardo ai poteri e alle facolta' concesse dalla legge a tutti coloro che si fregiano del titolo di guardie particolari giurate o di guardie volontarie di associazioni animaliste. E pensare, che se passasse il Ddl che tanto vuole la Martini, gli animalisti potrebbero percepire anche dei soldi per "mantenere" gli animali, oltre ai soldi delle sanzioni inflitte sempre a chi il sequestro aveva subito. Sara' sicuramente un caso, ma fa pensare, il fatto che ieri, quasi contemporaneamente, sui media sono comparse due notizie: una riportava del sequestro di 186 bovini di razza piemontese (animale che dimostra una buona adattabilita' ai climi piu' diversi e che risponde bene sia nell'allevamento stallino, sia in quello brado o semibrado), perche' "esposti al gelo e alle intemperie" e del loro allevatore, naturalmente accusato di maltrattamento; l'altra, sulla macellazione clandestina, in particolare di bovini "sottratti" alle aziende agricole, che e' particolarmente pericolosa anche per la salute dei cittadini, perche' priva delle necessarie garanzie sanitarie.

sequestro di cuccioli ad Ancona

CORRIERE ADRIATICO
16 GENNAIO 2010
 
Porto, maxi sequestro di cuccioli
Oltre quaranta cani e gatti salvati dal traffico clandestino. Erano in gabbia
 
Alberto Bignami
 
Ancona Chissà dove sarebbero finiti ed in che condizioni sarebbero arrivati a destinazione i cuccioli di varie razze, tra cui Labrador, Golden Retriever, Yorkeshire, Pincher, Bulbogg, West Hingland, Cocker, Maltese, Cane da pastore, Jack Russel e molte altre, salvati dallo smercio clandestino grazie all'intervento del Corpo forestale dello Stato, comando provinciale e nucleo Cites, dell'ufficio Dogane sezione marittima e della Guardia di Finanza, gruppo di Ancona. Giovedì mattina infatti al porto è stato intercettato un furgone con targa polacca in procinto di imbarcarsi per la Grecia. Fermato e controllato il mezzo, al suo interno sono stati rinvenuti 43 cuccioli di cani tra le 4 e le 10 settimane di vita oltre a un gatto persiano di 2 anni, tutti raccolti in 22 gabbie in plastica per il trasporto di animali domestici. 
Gli accertamenti dei militari non hanno consentito al personale di polizia coadiuvato dal Servizio Igiene Allevamenti e produzioni zootecniche dell'Asur di Ancona di procedere alla identificazione degli animali in quanto non erano dotati del microchip sottocutaneo e del passaporto identificativo. Le operazioni di controllo e la visita sanitaria hanno poi permesso di applicare sottopelle ai cuccioli il minuscono congegno elettronico che assegna il documento d’identità. Tutti i piccoli sono stati affidati in custodia temporanea ad un canile della provincia. Il trasportatore, un cittadino polacco residente in Grecia, è stato denunciato per maltrattamento, falso ideologico e falso in atti. Le indagini del Corpo forestale sono in corso per chiarire se all'origine risulta un'organizzazione dedita al traffico illegale di animali da affezione, in considerazione anche della progressiva riduzione delle importazioni legali. Indagini e controlli proseguiranno costantemente per capire se si tratti di un fenomeno usuale. Si cerca di scoprire con quale frequenza avvengano questi trasporti illegali. Viaggi che possono essere anche fatali per questi cuccioli privati della madre già dopo 4 settimane e sistemati in gabbie e mezzi di trasporto non idonei per le insufficienti condizioni igieniche e per la mancanza di sicurezza e ricambio d'aria e di ossigeno.

domenica 6 dicembre 2009

traffico di cuccioli nel fermano

Cuccioli in condizioni penose
Denunciati tre ucraini; trasportavano piccoli animali di razze pregiate.
Erano tenuti in penose condizioni igienico-sanitarie, completamente bagnati e sporchi dei loro stessi escrementi

Montegranaro (Fermo), 5 dicembre 2009 - Scoperto dai carabinieri a Montegranaro, nel Fermano, un traffico internazionale cani razze pregiate. Tre cittadini ucraini sono stati denunciati. La scoperta è stata fatta dai militari durante un servizio di prevenzione sul territorio. Un furgone, di nazionalità ucraina, con a bordo tre persone, è stato fermato e perquisito. In due gabbie metalliche di piccole dimensioni, sono stati trovati 8 cuccioli, 4 di razza Buldog inglese e 4 di razza Shar Pei, che sarebbero stati venduti nel nostro paese a un prezzo nettamente inferiore a quello del mercato corrente.I cuccioli, che erano accompagnati da falsa documentazione sanitaria e identificativa, erano tenuti in penose condizioni igienico-sanitarie, completamente bagnati e sporchi dei loro stessi escrementi. Dagli accertamenti, è emerso che i cani, di pochi mesi di vita, provenivano dall’est europeo ed erano destinati al mercato clandestino locale. I tre risponderanno di maltrattamento di animali e uso di atto falso. I cuccioli sono stati affidati a una idonea struttura di Fermo dove sono stati curati.

venerdì 3 luglio 2009

INTERROGAZIONE AL GOVERNO SULLE DEPORTAZIONE DI CANI ALL'ESTERO

INTERROGAZIONE AL GOVERNO SULLE DEPORTAZIONE DI CANI ALL'ESTERO
Animaleanimali 2 LUGLIO 2009

INTERROGAZIONE AL GOVERNO SULLE DEPORTAZIONE DI CANI ALL'ESTERO
Sulla base della petizione formulata dall'Enpa

L'On. Gianni Mancuso appreso della petizione presentata dall'ENPA (Ente Nazionale Protezione
Animali) relativa al problema delle esportazioni (anzi deportazioni) di animali (cani e gatti specialmente) verso il Nord Europa attraverso un raggiro della Legge ha proposto al Governo un atto ispettivo per dare un segnale forte all'esecutivo nazionale.
Questo commercio illecito, nascosto sotto la falsa facciata delle adozioni di animali all'estero,
nasconde in realtà una speculazione sulla pelle dei poveri animali che passano di mano in mano sino in alcuni casi a diventare cavie per i laboratori del Nord Europa in quei Paesi dove la legislazione non è così restrittiva come la nostra.
"Un grazie sentito all'ENPA che ha riproposto all'attenzione nazionale un problema di costante attualità, ma che spesso passa inosservato ai più" afferma il parlamentare veterinario "ho voluto rimarcare questo problema c on una interrogazione parlamentare e che, unita alla petizione dell'ENPA, faccia pressione sul Governo affinché certe malsane pratiche vengano fermate per sempre" conclude l'On. Mancuso.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
On. Gianni Mancuso
Per sapere, premesso che
Da anni si assiste ad un rituale sotto che rischia di passare inosservato: camion, furgoni, alcune volte aerei, partono dal nostro Paese per località estere (Germania ed Austria in testa) carichi di cani e gatti abbandonati ed in alcuni casi, anche sottratti ai legittimi proprietari;
Si contano a migliaia gli animali raccolti in strada, nei canili o presso privati che non sanno più cosa farsene con la falsa promessa di essere riadottati in altri Paesi;
Questi animali, dopo varie peripezie e false promesse, spariscono nel nulla, inghiottiti da un giro d'affari che coinvolge trafficanti di animali, prestanome e personaggi dalla dubbia moralità;
Adottati nel nostro Paese, gli animali, appena passato il confine, diventano oggetto di un commercio assai vantaggioso: la m erce è pressoché gratuita all'origine (il prezzo che in Germania si chiama "tassa di protezione animale" come quella dei canili pubblici, ed è presentata come rimborso spese) si arriva sino a 350-400 euro per un meticcio qualunque;
Molti Paesi del Nord Europa hanno leggi molto più elastiche in materia di sperimentazione sugli animali;
Molte associazioni animaliste si sono da tempo attivate per combattere questo assurdo vulnus legislativo come ad esempio l'ENPA che ha addirittura avviato una raccolta firme a livello
nazionale;
- Se il Governo intende adottare un regime di stretta sorveglianza verso il fenomeno descritto in premessa;
- Se sia intenzione del Governo voler considerare il fatto di proporre l'affidamento dell'animale esclusivamente al soggetto interessato previa esibizione dei propri documenti;
- Se il Governo intenda adottare provvedimenti miranti l'accertamento della rintracciabilità del
soggetto affidatario dell'animale.

giovedì 2 luglio 2009

TI DEPORTO A FARE UN GIRO


BASTA DEPORTAZIONI ALL'ESTERO!

Sono anni e anni che furgoni, camion e perfino aerei trasportano cani e gatti in Germania, ma anche in Svizzera, in Austria, e di lì negli altri Paesi del Nord Europa.

Sono ormai centinaia di migliaia, milioni di animali, raccolti in strada, nei canili o presso privati che non sanno più cosa farsene, prelevati durante un'uscita da casa… cuccioli o adulti, anziani o malati al punto di non poter reggere il viaggio. Radunati febbrilmente, con una ricerca massiccia e ostinata.
Partono dall'Italia, dalla Spagna, dalla Grecia, dai Paesi balcanici, dall'Europa orientale, dalla Russia, dalla Turchia, dall'Africa del Nord, dall'Asia… tutti convogliati verso i paradisi del Nord, con la promessa di un giardino, di un sofà bianco, di una famiglia amorevole.
Tutti adottati?!

A scadenze fisse e frequenti, carichi di cani e gatti partono da ogni regione d'Italia. Cittadini stranieri - sempre gli stessi - li prendono in affido presso i canili, cittadini italiani - sempre gli stessi - collaborano con loro come prestanome, procurandosene con ogni mezzo, qualche volta nell'illusione di dare loro un avvenire migliore. Spesso gli animali vengono intestati a persone ignare, inesistenti, perfino decedute… Spesso partono senza documenti.
E finiscono in una rete di altri canili e di stalli, prima in Italia… e poi all'estero. Alcuni appaiono offerti in siti web, e presto scompaiono, come tutti gli altri, nel nulla. Controlli seri? Impossibili oltre confine, in Paesi che per di più, come la Germania e la Svizzera, non hanno un'anagrafe canina pubblica…
Ma perché tante organizzazioni private grandi e piccole, che si definiscono “di protezione degli animali”, prelevano tanti animali all'estero con viaggi frequenti e costosi, quando anche in Germania i canili sono pieni, quando lì e in tutti i Paesi - tranne che in Italia - vige la soppressione?

Adottati nel nostro Paese, gli animali, appena passato il confine, diventano l'oggetto di un commercio assai vantaggioso: la merce è gratuita all'origine, o costa soltanto un po' di mangime, di ciotole, di coperte…
Il prezzo in Germania? Si chiama “tassa di protezione animale” come quella dei canili pubblici, ed è presentata come rimborso spese… fino a 350-400 euro per un meticcio qualunque, grande o piccolo, cucciolo o anziano, sano o malato. Il guadagno è garantito, tanto più che la propaganda negativa sull'Italia che queste organizzazioni lanciano presso il pubblico medio frutta molto altro denaro.
I nostri animali sono venduti. A chi e perché?
Non tutti sanno quanto la legge tedesca di tutela degli animali sia elastica in materia di sperimentazione… Ma a noi basta sapere che, una volta divenuto merce, l'animale perde ogni diritto alla tutela, qualunque sia la sua destinazione. E che ci si fa beffe della Repubblica italiana e delle sue leggi.

L'Italia ha le leggi più avanzate d'Europa in materia di tutela degli animali. Ma non è senza colpe. L'abbandono e il randagismo affliggono tutto il Paese. Troppi Comuni e troppe ASL sono ancora inadempienti rispetto ai loro obblighi di tutela e di vigilanza. Così, il rimedio è semplice ed economico: eliminare il problema chiudendo gli occhi sulla deportazione all'estero degli animali in soprannumero.
Nel 1993 la circolare del Ministro della Sanità Garavaglia dava direttive per impedire le deportazioni. Nel 2001 la circolare del Ministro Veronesi indicava i controlli sugli affidi come parte integrante del benessere degli animali. Questa circolari sono tuttora in vigore, e sono vincolanti per ogni dipendente del Ministero della Salute. Ma molte ASL non le rispettano.
Nel 2003 il Regolamento Europeo 998 stabiliva che i movimenti non commerciali di cani e gatti nel territorio dell'Unione implicano che gli animali non siano destinati alla vendita né al passaggio di proprietà. Ma chi finge di prendere per sé un animale e lo vende all'estero non lo rispetta.
Alcuni Paesi mediterranei hanno emanato disposizioni severe per far cessare le finte adozioni e la deportazione dei loro animali. Anche in Germania le autorità stanno aprendo gli occhi. Ma L'Italia è il fanalino di coda.

L'ENPA, la più antica associazione italiana di protezione degli animali, ha deciso di combattere questa battaglia di civiltà. Per rispettare la sua vocazione. Per salvaguardare la dignità del nostro Paese. Per costringere le istituzioni a compiere il loro dovere. Per educare i cittadini alla prevenzione, unico rimedio contro il randagismo e le sue conseguenze nefaste.
L'ENPA lancia una petizione per chiedere al Ministero della Salute di intervenire una volta per tutte contro questo squallido e illegale mercato. Firmiamo tutti, perché nessuno possa più tradire la fiducia dei nostri animali più sfortunati.

http://www.enpa.it/it/iniziative/deportazione/firma.html

http://www.enpa.it/it/iniziative/deportazione/modulo.pdf

CLANDESTINI A 4 ZAMPE

BERGAMO NEWS 29 GIUGNO 2009

Li allevano in Ungheria, poi li spediscono in Italia stipati su furgoni o nei bagagliai delle auto. Molti muoiono durante il viaggio, chi sopravvive viene acquistato a 50 euro e rivenduto a un prezzo dieci volte superiore. 
Un business da 300 milioni di euro l'anno. 
Il fenomeno ha preso piede anche a Bergamo.
Clandestini a quattro zampe, la tratta dei cuccioli dell'Est

BERGAMO - "Non vendiamo cani, solo accessori. Però se le interessano ho qualcosa in casa... Aspetti un attimo". La negoziante scompare nel retrobottega e riaffiora dopo un minuto con due cuccioli in braccio. "Questi costano 600 euro, sono bellissimi, un affare: sono nati in Italia, garantito. E' tutto regolare".
Di regolare però c'è poco, a cominciare dal fatto che, come sottolinea il dottor Paolo Antoniolli, direttore del Dipartimento di prevenzione veterinaria dell'Asl di Bergamo, "i negozi di toelettatura e accessori per vendere animali debbono disporre di locali adeguati, le cui
caratteristiche consentano di rispettare anche le condizioni di benessere animale, e debbono essere autorizzati Da sottolineare inoltre che non è possibile commercializzare cani che abbiano meno di 60 giorni di età e non ancora iscritti all’anagrafe canina informatizzata previa
identificazione mediante microchip". Eppure, basta varcare la soglia di un noto negozio di Bergamo per vedersi offrire cuccioli piccolissimi.
"Questi hanno meno di due mesi, sono tenerissimi". Costo, circa 500 euro.
Il mercato dei cuccioli è un business che fa gola. Spese ridotte e guadagni enormi, anche perché ormai il grosso della "merce" ha una sola origine, quella terra di nessuno che è diventata l'Europa dell'Est.
La tratta dei cuccioli parte soprattutto dall'Ungheria, dove le bestiole vengono allevate in modo intensivo e senza le necessarie precauzioni sanitarie. Tolti prematuramente alla madre e imbottiti di antibiotici, vengono caricati su furgoni o stipati nei bagagliai in condizioni igieniche impossibili e poi spediti in Italia. Molti muoiono durante il tragitto, i negozianti comprano quelli che sopravvivono per 50 euro e li rivendono a prezzi almeno dieci volte superiori, spacciandoli per cuccioli nati dalle nostre parti. I documenti non ci sono, o se ci sono risultano falsificati. Il microchip non corrisponde quasi mai al "passaporto" europeo previsto per gli animali importati.
Basta un giro tra gli addetti del settore per capire che il fenomeno, seppure ammesso a mezza voce, interessa anche Bergamo. "Ormai quasi tutti i negozi di animali fanno arrivare i cani dall'est - dice una commessa di una bottega di toelettatura - meglio rivolgersi a un allevamento serio oppure a privati che ti mostrano i genitori del cucciolo". E una negoziante di accessori aggiunge: "Meglio chiedere a un veterinario, dei commercianti non mi fiderei troppo...".
Dietro la tratta dei cuccioli c'è un giro d'affari che, secondo i dati della Lav (Lega antivivisezione) sfiora i 300 milioni di euro l'anno. 
"Questi cuccioli non sempre sono accompagnati dai documenti - spiega il dottor Antoniolli - Non sono sottoposti a vaccinazioni e il rischio è che portino in Italia malattie malattie virali come la gastroenterite emorragica e il cimurro. Spesso, per le condizioni in cui sono cresciuti o sono stati trasportati, vanno incontro a una mortalità precoce. Per tutelarsi, l'acquirente deve sempre chiedere a chi vende il certificato di iscrizione all'anagrafe canina. Da considerare anche
il fattore età: un cane importato legalmente dev'essere stato già sottoposto a vaccinazione antirabbica, che viene inoculata dopo tre mesi di età. Prima di essere esportato, poi, devono passare almeno altri 21 giorni dalla vaccinazione". A conti fatti, un cucciolo non potrebbe arrivare in Italia prima dei 4 mesi d'età. Ma nella realtà le cose vanno diversamente.
Dall'Ungheria arrivano soprattutto carlini, beagle, west higland. Razze pregiate e costose, che garantiscono margini di guadagno elevatissimi ai negozianti senza scrupoli. A conferma indiretta del traffico illecito, ci sono i dati relativi al commercio pulito: secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute i cani e gatti importati legalmente in Italia nel 2006 sono stati 21.442, 26.397 nel 2007 e dal gennaio all'’aprile 2008 sono stati appena 951. Un calo vertiginoso motivato proprio dalla crescita vertiginosa del mercato nero, che permette di far soldi sulla pelle dei poveri cani.

COME TUTELARSI
Il passaporto è obbligatorio
I cuccioli arrivano dall'Est in modo clandestino, in condizioni impossibili. 
I documenti spesso non ci sono, oppure sono falsificati. Solo nel 2% dei casi i cani hanno il "passaporto" in regola. 
Ecco tutto quello che bisogna chiedere per evitare fregature.

Secondo le informazioni in possesso della Lav, la Lega anti vivisezione, molti cuccioli arrivano dall'Est in piena clandestinità, senza la documentazione necessaria per essere movimentati a fini commerciali all’interno dell’Unione Europea. Il Regolamento (CE) n.998 del 26 maggio 2003 relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti di carattere non commerciale di animali da compagnia che modifica la direttiva 92/65/CEE, istituisce l'’obbligo del passaporto europeo per i cani, i gatti e i furetti provenienti dall’estero, secondo quanto disposto dalla Decisione 2003/24. Il passaporto per animali domestici deve riportare i dati
anagrafici dell'animale, il numero del microchip, l'’attestazione della vaccinazione antirabbica e deve essere rilasciato da un veterinario abilitato dall'’autorità competente.
I cuccioli destinati alla vendita devono inoltre essere muniti di un certificato rilasciato da un
veterinario autorizzato attestante, a seguito di un esame clinicoeffettuato 24 ore prima della partenza, la buona salute e l’'idoneità ad affrontare il trasporto. Altro requisito fondamentale per essere movimentati è il certificato TRACES (Trade Control and Expert System) (1) per tutta la partita (Regolamento 599/2004/CE e Decisione 2003/803/CE). Il certificato, timbrato e corredato della firma di un veterinario autorizzato a ciò dal paese speditore, deve sempre essere in originale, in doppia lingua e comunque sempre nella lingua del paese di destinazione, con indicazione della data e dell’ora di partenza, il numero e la tipologia di animali (d'’allevamento o da compagnia) e il numero del passaporto. Se alcuni cuccioli viaggiano sprovvisti di questa documentazione, altri sono trasportati con documenti di viaggio
falsi o contraffatti. Molti muoiono durante il viaggio, a causa delle condizioni impossibili che devono sopportare.
Secondo un sondaggio della FNOVI (Federazione Nazionale Ordine Medici Veterinari Italiani),
la documentazione che viaggia con gli animali è considerata corretta solo nel 2% dei casi, verosimile nel 13%. La maggior parte (85%) degli animali da loro visitati è identificata con microchip, ma nell’'80% dei casi non c’è corrispondenza con i dati registrati sul passaporto.

lunedì 29 giugno 2009

TRAFFICI DI CANI: IL CASO DEL CANILE DI ASSISI



mercoledì 17 giugno 2009
CANILE, PARTE UNA RACCOLTA DI FIRME

Iniziativa dell’Enpa e dei consiglieri del Pd rivolta al sindaco perché intervenga il Comune. Viene richiesta un’ordinanza “protettiva” contro traffici sospetti.

ASSISI17.06.2009 CORRIERE DELL'UMBRIA

Una raccolta firme promossa dall'Ente nazionale protezione animali e dai consiglieri del Pd Claudio Passeri e Claudia Travicelli rivolta ai cittadini di Assisi, Bastia, Bettona, Cannara e Valfabbrica per chiedere al sindaco di Assisi, quale capofila del consorzio fruitore dei servizi del canile comprensoriale di Ponterosso, un'ordinanza di regolamentazione degli affidi che si ispiri alle circolari dei ministri della salute Veronesi (2001) e Garavaglia (1993). La raccolta firme prende spunto dalla prospettata partenza di 40 cani, un terzo di quelli attualmente presenti nella struttura, da parte di soggetti di nazionalità tedesca, per i quali la Asl avrebbe dato parere favorevole inoltrandolo al Comune di Assisi il quale ha chiesto parere ai sindaci degli altri Comuni ed ad al servizio sanità animale della Regione. Al sindaco è arrivata - da Bastia e Valfabbrica - la richiesta di un incontro urgente per discutere sia della ventilata gestione da parte della Pro Animale, sia per l’affido dei 40 cani, mentre - prima delle elezioni - il sindaco di Cannara ha deliberato negativamente sia per l'affido dei 40 cani, sia per la ventilata gestione della Pro Animale. Nella raccolta firme, in particolare, si chiede a Ricci di emanare un’ordinanza che tra i punti irrinunciabili contenga - tra le altre cose - che l’affido sia effettuato solo al diretto interessato e che sia limitato solo alle persone fisiche residenti nel territorio regionale, salvo eccezioni da valutare. Più in generale, l’ordinanza dovrebbe ispirarsi alle circolari emanate dal Ministero della Salute, tuttora in vigore e vincolanti per le Asl, nelle quali si identifica il benessere dei cani randagi anche “nelle attività dirette al loro affidamento e al relativo controllo” (Veronesi) e si stabiliscono criteri atti ad evitare affidi che possano immettere animali in un circuito di traffici, ad affidare gli animali soltanto all'interessato che si presenti personalmente e ad instaurare il massimo controllo sulle garanzie di buon trattamento da lui fornite (Garavaglia)


PETIZIONE
AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI ASSISI
AI SIGNORI SINDACI DEI COMUNI DI
BASTIA UMBRA, BETTONA, CANNARA, VALFABBRICA

L’Ente Nazionale Protezione Animali
I Consiglieri del Comune di Assisi Claudio Passeri e Claudia Maria Travicelli
I sottoscritti cittadini dei Comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara, Valfabbrica, Comuni consorziati nella fruizione dei servizi del Canile comprensoriale

CONSIDERATO che la legislazione italiana protegge e tutela gli animali d’affezione tramite leggi nazionali e regionali e in particolare: 1) i cani dei privati e dei canili devono essere tutti identificati e rintracciabili tramite iscrizione all’anagrafe canina regionale (l. 281/1991, l.r. 19/1994, o.m. 6.8.2008) 2) i cani ricoverati nei canili non possono essere soppressi né destinati alla sperimentazione (l. 281/1991, l.r. 19/1994);
CONSIDERATO che il Ministero della Salute ha emanato negli anni circolari, tuttora in vigore e vincolanti per le ASL, nelle quali si identifica il benessere dei cani randagi anche “nelle attivita' dirette al loro affidamento e al relativo controllo” (circolare Veronesi, 2001) e si stabiliscono criteri atti ad evitare affidi che possano immettere gli animali in un circuito di traffici (come affidi plurimi, affidi per conto terzi, affidi fuori del territorio o addirittura all’estero), ad affidare gli animali soltanto all’interessato che si presenti personalmente e ad instaurare il massimo controllo sulle garanzie di buon trattamento da lui fornite (circolare Garavaglia, 1993);
CONSIDERATO che la legislazione europea sui movimenti a carattere non commerciale degli animali da compagnia prescrive che cani e gatti possano espatriare dopo i tre mesi di età, soltanto se accompagnati dal proprietario o da persona da lui incaricata e se non siano destinati alla vendita o al trasferimento di proprietà, e che per ciascun proprietario non possano espatriare più di cinque animali (Regolamento Europeo 998/2003);
CONSIDERATO che animali d’affezione trasferiti dall’Italia in altri Paesi europei come Austria, Germania e Svizzera perdono ogni tutela da parte della legislazione italiana, in particolare sono esposti alla soppressione e all’uso per sperimentazione e, non esistendo in quei Paesi anagrafe canina pubblica, risultano di fatto in larga parte non rintracciabili;

CONSTATATO che i cittadini riferiscono che dal Canile comprensoriale di Ponte Rosso in S. Maria degli Angeli da molti anni vengono effettuati, sotto i loro occhi, trasporti periodici di cani in furgoni verso l’estero (specialmente in Germania e Austria), solitamente nei giorni festivi dei fine mese;
CONSTATATO che tali prelievi e trasporti sarebbero effettuati per conto di organizzazioni straniere, benché i cani figurino adottati da persone fisiche che risultano nel tempo intestatarie di una grande quantità di animali;
CONSTATATO che tali organizzazioni straniere hanno evidentemente un rapporto privilegiato con il Canile, dal momento che gli orari d’apertura non ne consentono una normale frequentazione da parte dei cittadini e scoraggiano quindi le adozioni locali;
CONSTATATO che ai cittadini trovatisi sul posto alla partenza dei furgoni sono state date spiegazioni vaghe, quando non menzognere;
CONSTATATO che a cittadini italiani è stata negata l’adozione di cani col motivo di una “prenotazione” da parte di tali organizzazioni straniere;

CONSIDERATO che gli animali finirebbero non già presso le famiglie degli adottanti, ma in altri canili di proprietà di tali organizzazioni o presso stalli organizzati, per essere ceduti probabilmente dietro pagamento;
CONSIDERATO che tale sistematica razzia umilia la coscienza dei cittadini e la dignità delle istituzioni, e vanifica gli investimenti di denaro pubblico faticosamente destinati all’applicazione delle leggi, trasformando le strutture di prevenzione del randagismo in comodi depositi e relegando gli amministratori dei Comuni nel ruolo offensivo di subalterni fornitori di merce;
CONSIDERATO che l’immagine che la città di Assisi promuove di sé come “Città Serafica”, luogo di vocazione civile e di rispetto e amore per gli animali, in omaggio alla tradizione francescana di cui si fa portavoce presso i mezzi di comunicazione, risulta gravemente danneggiata a causa di tale fenomeno e che da ciò potrebbe venire danno alla città tutta;
CONSIDERATO che i Sindaci dei Comuni consorziati sono i proprietari e i tutori legali degli animali ospitati nel Canile comprensoriale di Ponte Rosso

CHIEDONO

al Sindaco di Assisi, in qualità di Sindaco del Comune capofila del consorzio fruitore dei servizi del Canile comprensoriale
ai Sindaci dei Comuni consorziati

di emanare, sull’esempio dei regolamenti già elaborati per la tutela dei loro animali da altri Comuni italiani, quali Empoli, Lecco, Milano, Ravenna, Vittoria (RG), S. Lazzaro di Savena (BO), di emanare una

ORDINANZA DI REGOLAMENTAZIONE DEGLI AFFIDI

che preveda i seguenti punti irrinunciabili:

- l’affido è limitato alle sole persone fisiche residenti nel territorio regionale, salvo eccezioni da valutare in funzione della possibilità di controlli diretti;
- l’affido è gratuito;
- l’affido è effettuato al solo diretto interessato, che provi con documenti originali la propria identità e residenza e sottoscriva la dichiarazione di mantenere presso di sé l’animale con garanzia di buon trattamento;
- l’affidatario si obbliga a non cedere il cane ad altri se non dopo due anni, salva la necessità debitamente dimostrata e valutata dal Comune e dal referente per la struttura, con assunzione degli stessi impegni da parte del nuovo proprietario. In caso di difficoltà o eventi negativi, l’affidatario può effettuare rinuncia alla proprietà restituendo il cane alla struttura;
- l’affidatario si obbliga a comunicare immediatamente alla ASL, al Comune e al referente per la struttura ogni cambio di residenza o domicilio, ai fini della garanzia della sua rintracciabilità;
- una sola persona fisica non può prendere in affido più di due cani in tre anni, salvo eccezioni da valutare da parte del Comune e del referente per la struttura, in funzione del corretto mantenimento degli animali;
- non può essere effettuato un nuovo affido alla persona fisica che abbia rinunciato in precedenza alla proprietà di un cane, salvo il caso di restituzione per difficoltà inerenti alle caratteristiche del cane e richiesta di un cane più adatto all’affidatario, secondo valutazione da parte del Comune e del referente per la struttura;
- l’affidatario si obbliga a sottostare a controlli della presenza del cane presso il suo domicilio e delle sue condizioni di mantenimento; in caso di esito negativo, il cane sarà ripreso dalla struttura;
- tutte le condizioni d’affido e gli obblighi dell’affidatario debbono essere riportati nell’atto di affido e sottoscritti dall’affidatario stesso;
- l’affido è comunicato entro sette giorni al Comune che darà il suo parere vincolante, in difetto del quale l’affido è nullo e il cane è ripreso dalla struttura.


tratto da traccediverse.blogspot.com
venerdì 12 giugno 2009 TENTACOLI SULL’UMBRIA

Chi si rivede, la Pro Animale. O meglio, chi finalmente emerge col suo nome, e con la protervia di chi sa di disporre di denaro (cosa davvero non frequente per un’associazione di protezione animali…) e di appoggi (quali?), da una scena dietro la quale finora si era tenuto con discrezione accorta e mano ferma…
La Pro Animale che, sotto lo slogan “La miseria degli animali non conosce confini”, possiede una rete enorme di punti di raccolta e smistamento (in una sola direzione) dal Nord al Sud, dall’Ovest all’Est europeo e fino in Asia.
La Pro Animale che ha rilevato (per forza: era nei patti) il famigerato canile di Panza ad Ischia. Quello per il quale la Procura di Napoli sta per mandare sotto processo, per esportazione illecita di animali, un bel po’ di gente tedesca e italiana. Quello da cui partivano carichi di cani che facevano tappa, guarda un po’, al rifugio della Pro Animale ad Assisi… cani che per l’80% la polizia non è riuscita a ritrovare (e non tiriamo fuori le foto, s’il vous plaît).
La Pro Animale che è sotto inchiesta nel Baden-Württemberg, dove le Autorità hanno chiuso il suo rifugio di Hornberg e dove pesa sul suo capo l’accusa di importazione di animali a scopo di commercio.
La Pro Animale che con la Tierschutzliga in Deutschland (inquisita a sua volta nella Renania-Palatinato per non aver rivelato cosa fa delle cospicue offerte) lavora di conserva sul più che famigerato canile di Tuoro… Ricordate il bel servizio della giovane giornalista di Umbria TV? Buffo… dopo quell’uscita, la giornalista ha scoperto d’essere sorvegliata, e ha riconosciuto targhe tedesche e persone…
La Pro Animale che ora vuole in prima persona l’orribile canile comprensoriale di Assisi, poco più di cento cani, gestito finora da una cooperativa assai compiacente (che aria di déjà vu), una parte nuova molto decantata ma buona per inscatolare gli animali, e dal quale si vorrebbero far partire subito in allegria ben quaranta cani in un colpo… verso favolose adozioni, s’intende.
Provate ad andare sul sito della Pro Animale: http://www.pro-animale.de/ . Si apre con san Francesco, e come ti sbagli? San Francesco è una fissazione per i tedeschi, la casalinga di Solingen si commuove subito. Una buona parte delle organizzazioni tedesche di import-export di animali si pubblicizza con san Francesco o con Assisi. Che bel colpo andare direttamente alla fonte, e creare una bella rete di monopolio sull’Umbria verde, sull’Umbria santa.
Oggi l’immagine di san Francesco è quanto di più zuccheroso: la predica agli uccellini la trovate su tutti i portapenne e i posacenere in vendita nei negozi di souvenirs. Non è vero niente. San Francesco non era affatto zuccheroso. E non predicò agli uccellini, ma agli uccelli rapaci: e con l’aiuto degli onesti, di là dove ci vede, potrebbe anche tagliare le ali a quelli che oggi svolazzano avidi senza confini.

LA DIFFIDA INOLTRATA DELL'ENPA DI PERUGIA
ANTICIPATA VIA FAX
- Alla Regione Umbria - Servizio Sanità Animale PERUGIA
- All’ASL n. 2 - Servizio Veterinario BASTIA UMBRA
- Al Sig. Sindaco del Comune di ASSISI
- Al Sig. Sindaco del Comune di BASTIA UMBRA
- Al Sig. Sindaco del Comune di BETTONA
- Al Sig. Sindaco del Comune di CANNARA
- Al Sig. Sindaco del Comune di VALFABBRICA

e p.c.

- All’on. Francesca Martini – Ministero della Salute ROMA
- Al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ROMA
- Al Sig. Prefetto PERUGIA
- Al N.A.S. Carabinieri PERUGIA
- Alla Procura della Repubblica PERUGIA


OGGETTO: Nuova gestione canile comprensoriale Ponte Rosso e trasferimento 40 cani all’estero


L’Ente Nazionale Protezione Animali è venuto a conoscenza dell’intenzione del Comune di Assisi, capofila del consorzio di Comuni fruitori del canile comprensoriale di Ponte Rosso, di stipulare a brevissimo termine una convenzione per la gestione del canile suddetto con la Pro Animale für Tiere in Not e. V., presieduta da Wothke Johanna, con sede centrale a Uetzing - Bad Staffelstein (Baviera, Rep. Federale Tedesca).

Fa presente che:
- la Pro Animale non è iscritta all’Albo Regionale delle associazioni per la protezione degli animali, requisito indispensabile ai sensi della L. R. 19/1994 art. 10 comma 2 e art. 12;
- la Pro Animale, presente sul territorio con un rifugio privato in loc. S. Rufino Campagna (Assisi) gestito da Winterling Sabina, sotto la veste dell’adozione da parte di persone fisiche (usualmente Wothke Johanna e Winterling Sabina) preleva da anni cani dalla regione e da fuori regione, da canili, da privati e dalla strada, per trasportarli poi in altri canili della Pro Animale stessa in Austria e in Germania;
- il rifugio della Pro Animale situato a Hornberg (Baden-Württemberg, Rep. Federale Tedesca), con il quale la Pro Animale di Assisi dichiara collegamenti, è stato chiuso dalle Autorità locali e la Pro Animale è attualmente oggetto di inchiesta da parte delle suddette Autorità per maltrattamento di animali, falsificazione di registri e importazione di animali dall’estero (Europa e Asia) a fini di commercio;
- è in corso presso la Procura di Napoli un’inchiesta a carico sia della locale ASL sia della Fondazione Anne Marie Ernst, espressione della Pro Animale recentemente assorbita nella Pro Animale stessa, che le è subentrata apertamente nella gestione del canile privato di Panza (Ischia), per esportazione illecita di animali; è accertato che nei fatti oggetto dell’inchiesta il rifugio della Pro Animale di Assisi ha avuto la funzione di luogo di tappa per i carichi di cani diretti da Ischia in Germania;
- sembra essere costume della Pro Animale, ove si prospetti la possibilità della gestione di un canile, proporre convenzioni con richieste bassissime, facilmente appetibili ma palesemente incompatibili con un corretto benessere degli animali, tali anzi da sconcertare e suscitare sospetti sugli scopi della gestione; tale è la procedura che la Pro Animale sta seguendo nei confronti dei Comuni di Ischia dopo il suo recente ingresso col proprio nome ufficiale sull’isola, tale è la procedura che si sospetta fortemente voglia seguire nei suoi contatti con il consorzio dei Comuni fruitori del canile comprensoriale di Ponte Rosso.

Per tali ragioni l’Ente Nazionale Protezione Animali

D I F F I D A

dal procedere alla stipula di tale convenzione e dall’autorizzarla.


In rapporto con i fatti succitati, l’Ente Nazionale Protezione Animali è venuto a conoscenza del fatto che la Cooperativa Sopra il Muro, attuale gestore del canile comprensoriale di Ponte Rosso, ha richiesto alla USL2 dell’Umbria, Area dell’Assisano, parere favorevole all’affido di 40 cani ospiti del canile a soggetti di nazionalità tedesca: cani dei quali, in nome di una pretesa prenotazione da parte di persone evidentemente mai presentatesi presso il canile – e in vista di una progettata esportazione – si starebbe rifiutando l’affido a cittadini del luogo.

Fa presente che:

- le norme del Regolamento Europeo 998/2003 (movimenti a carattere non commerciale di animali da compagnia) prevedono: che l’espatrio dell’animale avvenga solo in compagnia del proprietario o di persona da lui incaricata (e quindi che il proprietario non sia divenuto tale per delega, men che meno con la presentazione da parte di terzi della fotocopia di un documento d’identità, ma abbia preso personalmente in affido un animale specifico); che l’animale non sia in alcun modo destinato alla vendita o anche al semplice passaggio di proprietà; che un solo proprietario non possa avere intestati più di 5 animali, a meno di non far passare il trasporto sotto la categoria del commercio; che sia vietata l’esportazione di cuccioli di età inferiore ai tre mesi;
- i cani debbono essere tutti regolarmente dotati di passaporti, ciascuno dei quali sia riferibile espressamente a un cane specifico e a un proprietario corrispondente, e la vaccinazione antirabbica richiesta per l’espatrio deve essere regolarmente effettuata per ogni cane un mese prima dell’espatrio;
- il canile comprensoriale di Ponte Rosso, così come altri canili della zona, è soggetto non solo a prelievi usuali da parte della Pro Animale, ma ad incursioni periodiche di altre organizzazioni tedesche consociate, appoggiate da collaboratori e prestanome locali, che, con il consueto espediente dell’adozione da parte di persone fisiche, prelevano gruppi di cani da ogni canile in modo da costituire carichi da smistare in canili privati e stalli tedeschi e da cedere dietro pagamento, procedendo così gli adottanti a finte adozioni e gli affidanti a finti affidi in deroga ad ogni prescrizione di legge;
- gli animali figurano solitamente affidati a gruppi ristretti e ricorrenti di persone, talché gli stessi individui finiscono per figurare intestatari di un gran numero di animali. Nel caso della Pro Animale, a Wothke Johanna e a Winterling Sabina si affianca Ferenc Zlatka, titolare del rifugio della Pro Animale di St. Radegund (Austria).
- nel caso presente, poiché è giunta all’Ente Nazionale Protezione Animali una segnalazione secondo la quale nell’ampliamento del canile comprensoriale non si sarebbe tenuto conto delle dimensioni minime di box e recinti previste dall’Accordo Stato-Regioni 6/2/2003 in materia di benessere degli animali da compagnia, come recepite dalla Regione Umbria, si aggiunge il sospetto che tale drastico prelievo (40 cani su poco più di 100), già di per sé sconcertante oltre che lontano da ogni corretta e trasparente concezione dell’affido, e progettato inoltre nell’imminenza della ventilata nuova gestione, miri a voler adattare il numero degli animali al numero e alle dimensioni dei box, o anche a stabilire un verosimigliante equilibrio fra il numero degli animali e le eventuali basse richieste dell’aspirante gestore.
- al difuori del caso specifico, i cani sono trasferiti in Paesi nei quali la legislazione non garantisce loro gli stessi diritti che in Italia: in particolare vige la soppressione e non esiste un’anagrafe canina pubblica, talché gli animali, trasferiti in canili e poi a destinazioni non rese note, risultano di fatto in larga parte irrintracciabili.

Per tali ragioni l’Ente Nazionale Protezione Animali

D I F F I D A

dal procedere a tale sedicente affido di massa e dall’autorizzarlo.

Distinti saluti.

Paola Matrigali Tintori
Presidente Sezione ENPA Perugia

CORRIERE DELL'UMBRIA 21 GIUNGO 2009

Assisi (PG) - Chiesti un incontro con il vicesindaco per concedere l'affidamento di Ponte Rosso ad altri soggetti
Canile: "No alla gestione ai tedeschi"
I consiglieri Travicelli e Passeri e l'Enpa "Non c'è iscrizione all'albo"
Lucia Pippi

Assisi (PG) - Il canile continua a far discutere soprattutto per quanto concerne l'affidamento della struttura all'associazione tedesca. Ancora non è stato definito niente da parte
del Comune per questo aspetto particolare. Non c'è stata alcuna richiesta firmata o ufficiale ma solo accordi verbali tra l'associazione e l'amministrazione. Un accordo che si basa però, su 
determinati presupposti che al momento non sono stati ancora chiariti.
Intanto continua il botta e risposta tra l'Enpa e la Pro Animale, l'associazione tedesca che dovrebbe prendere in gestione il canile. In base alle dichiarazioni della Pro Animale tutto sembrerebbe in regola.
Ci sarebbe l'iscrizione al registro delle associazioni, ci sarebbe anche la voglia di lavorare per gestire la struttura nei migliori dei modi. Le adozioni in Germania, almeno secondo quanto afferma nella replica la Pro Animale, sarebbero dettate proprio dal garantire ai cani una migliore sistemazione rispetto a quella che potrebbero avere qui.

La stessa cosa che secondo le dichiarazioni già accade nei loro rifugi sparsi in tutta Italia. Ma l'Enpa e i consiglieri comunali del pd Claudia Maria Travicelli Claudio Passeri hanno rifiutato con due note distinte. "Con richiesta scritta abbiamo domandato alla Regione dell'Umbria copia dell'Albo Regionale delle Associazioni di Protezione animali, nell'albo non risulta assolutamente che la Pro Animale sia iscritta, il tutto è documentato e verificabile negli appositi uffici regionali. Accettando così la posizione dell'Enpa - affermano i consiglieri del Pd - inerente la non iscrizione all'albo regionale da parte della Pro Animale i sottoscritti Consiglieri ribadiscono il grande consenso dei cittadini dimostrato nella raccolta firme per richiedere l'ordinanza al Sindaco, inoltre vogliono rimarcare le preoccupazioni che gli stessi cittadini hanno esposto anche in questa occasione." Ma il discorso di Travicelli e Passeri va oltre.
Soprattutto riguardo al discorso della gestione e dell'esportazione dei cani verso la Germania. "Per chiarire la posizione equivoca dell'amministrazione comunale di Assisi, con il Sindaco e vice sindaco posizioni diverse, abbiamo chiesto un incontro urgente al vicesindaco Bartolini per verificare : la possibilità di raggiungere un accordo condiviso per eliminare definitivamente il rischio di trasferimento dei 40 cani verso la Germania ed evitare che ciò si riproponga. Ma non
solo. Chiediamo infine di valutare la gestione del canile di Ponte Rosso di Assisi ad una Associazione che risponda ai requisiti di legge."

***
Va avanti la petizione per le adozioni degli animali

Assisi (PG) - Sul canile di Ponte Rosso, intanto è iniziata una raccolta firme e una petizione da presentare ai Comuni che fanno parte del comprensorio che fa capo a questa struttura per raccogliere gli animali. Si tratta dei sindaci di Assisi, Bastia Umbra, Cannara, Bettona e Valfabrica. Ai primi cittadini di queste città viene chiesto di fare in modo di vietare tramite un'ordinanza che le adozioni degli animali che arrivano al canile vengano fatte fuori dall'Umbria. Questo garantisce un maggior controllo sugli animali e sul loro futuro in modo
da poter anche controllare lo stato di salute degli animali in qualsiasi momento come prevede una circolare del ministero della Salute che si occupa proprio di questa materia. Una petizione che ha già incontrato molti favori tra la popolazione.

CORRIERE DELL'UMBRIA 27 GIUGNO 2009

Levata di scudi per il canile.
Secondo Menzel della Izt: “Espatriare gli animali significa spesso farli sparire”. 
Legambiente lancia un appello ai sindaci: “Mai all'’estero”.

ASSISI (PG) - (fla.pag.) - Il canile di Ponterosso non vede mobilitati solo i cittadini di Assisi che a breve dovranno aderire ad una raccolta firme, ma anche numerose associazioni italiane (Legambiente) e straniere (Internationaler Zusammenschluss für Tierschutz, Izt) che sono
intervenute sulla vicenda, lanciando un appello ai sindaci dei Comuni d'ambito affinché i cani non vengano portati all'estero e soprattutto perché ci si preoccupi soprattutto del benessere degli animali. "La circolare Veronesi - spiega Giorgia Belforte, responsabile del Circolo
Legambiente Sibilla Aleramo - sottolinea la necessità di accordare gestioni di rifugi non al miglior offerente in senso economico ma riferendosi soprattutto alla garanzia del benessere degli animali non tralasciando di puntualizzare la priorità delle attività dirette al loro affidamento e al relativo controllo”. “Assurdo - continuano - quindi pensare che animali italiani, varcando i confini della nostra nazione, possano avere riscontro su quanto sopra citato. La circolare Garavaglia, invece, metteva in luce l'opportunità di non cedere cani conto terzi ma direttamente alla persona interessata limitando addirittura all'occorrenza il numero degli animali affidati ad ogni individuo od ente. Vorremmo ricordare che tali circolari sono tutt'ora
in vigore, augurandoci che le decisioni dei sindaci interessati e soprattutto dei responsabili della Regione Umbria, vogliano prendere in seria considerazione la legislazione nazionale indirizzando le proprie scelte nel fine comune della tutela degli animali". Dalla Germania
arriva invece la testimonianza di Gabriele Menzel della Izt. Sebbene lì il problema siano i gatti, "importati in gran numero dall'estero, ma le nostre autorità non vogliono pagare per le sterilizzazioni ed il numero dei Comuni che impone il divieto di dare cibo per farli morire di fame è in continuo aumento", non mancano punti dolenti per quanto riguarda i cani, "che - come i gatti - accalappiati e denominati animali trovati e, come da legge, tenuti per un certo periodo nei rifugi affinché il proprietario possa ritrovarli”. “Trascorso tale periodo - continua l’'associazione tedesca - gli animali possono essere ceduti in adozione o vengono trasferiti in altri rifugi: poiché non esiste l'obbligo di
registrazione né un'anagrafe canina nazionale, gli animali spariscono.
Consiglio urgentemente a tutti gli amanti degli animali di non mandare gli animali all'estero con superficialità, poiché in questo modo perdono il diritto di sapere se l'animale va incontro ad un futuro buono o cattivo"



Spariscono nel nulla oltre 300.000 cani!
Le domande sono: cosa è accaduto a questi cani? Dove sono?

numeri stimati:

- Ca. 30.000 a 50.000 cani vengono venduti nei mercati settimanali belgi e nella zona di frotniera polacca e ceca. Se si considera una percentuale molto alta di decessi, il 50% entro i due mesi dall'acquisto, resta un incremento reale della popolazione canina che va dai 15.000 ai 25.000.
- Secondo una valutazione fatta nel 2003 e resa pubblica dalla stampa, la Dr. Med. Vet Christa Wilczek, gerente veterinario, direttore settore
per la protezione animale e zoonosi e autrice di libri tecnici, l'importazione di cani fatta dalle associazioni animaliste ammonta a ca. 200.000
animali l'anno. Nel frattempo però sono aumentati drasticamente le associazioni animalsite importatrici, il numero di rifugi pubblici e privati che vi partecipano ed anche il numero di posti di stallo. Si deve quindi considerare un minimo di 350.000-400.000 cani (valutazione di Tierschutz Schattenseiten).

Reale con un tasso di mortalità minimo di 392592,59 cani ci dovrebbe essere un incremento teoretico di 850.025 cani. Da qui quindi un incrementeo teoretico della popolazione canina totale in Germania di ca. 457.432,41 animali all'anno.

Conteggio al contrario : Con una mortalità di massimo 441.666,66 cani c'è un incrementi di 715.000 cani. Quindi in questo caso si ottiene un incremento teorico della popolazione canina totale in Germania di ca 273.333,34 cani all'anno.

Valori teoretici /chiarimento: A molti cani importati, anche a causa dello stresso del trasporto e del nuovo ambiente, si conclama un'infezione che magari era latente. Molti cani importati a causa del loro imprinting e/o loro storia precedente non riescono ad adattarsi al tipo di vita tedesco. Molti di loro , a causa di quante appena detto, vengono qualificati come cani con problemi comportametnali non curabili e soppressi ufficialmente o ufficiosamente. Comunque molti di questi spariscono. Naturalmente questo riduce la "media" della longevità.

La media della longevità si riduce naturalmente anche a causa dell'importazione di cani anziani e malati. Molti animali che hanno subito danni precedentemente in rifugi dei paesi dell'est e del sud, in Germania vivono solo pochi anni.

Non si riescono a trovare dati attendibili medi. Noi riduciamo i dati suddetti riguardo l'incremento teoretico di 150.000 animali l'anno.

Restano quindi 307.432, ma minimo 123.000 cani all'anno, il cui destino non è chiaro e lo rimarrà sempre.


Sembra certo solo che :

· Non vengono soppressi ed eliminati secondo la legge. Un volume di minimo 123.000 corpi di animali l'anno non potrebbero passare inosservati alle ditte di smaltimento e verrbero resi pubblici..
· Non si trovano in rifugi tedeschi, poiché questi ultimi con un volume minimo di 123.000 animali nel giro di un anno sarebbero al collasso.
· Non vengono uccisi privatamente e sotterrati.Un numero di persone così alto non potrebbe farlo e nemmeno esistono tanti terreni privati
· Una parte dei cani viene nutrito con prodotti alimentari normali e non sono registrati. Ma il loro numero non è statisticamente rilevante.
· In Germania spariscono annualmente tra 307.432 e 123.000 cani, pare nel nulla. Si suppone con grande probabilità che la maggior parte di questi cani provenga dalla protezione animale..

Quasi tutti i cani della cosiddetta protezione animale fatta all'estero vengono importati ufficiosamente, spesso illegalmentein Germania. A fronte di una politica non trasparente della politica di importazione ed affido da parte delle organizzazioni per la protezione animale, c'è l'inspiegabile sparizione di un numero che va sino a 307.432 cani all'anno.

Il sospetto sempre più incessante espresso dia associazioni per la protezione animale straniere e da istituzioni statali, che animalisti tedeschi cedono molti dei cani importati a stabulari e facoltà veterinarie, sembra si stia rafforzando. Almeno associazioni protezionisitiche tedesche, a causa del loro modo di agire, non sono in grado né di smentire questo sospetto e né giustificare le accuse. E nemmeno l'invio di lettere di protesta con allegate foto di cani felicemente adottati servono più a qualcosa. Non in questa quantità enorme e ancora meno senza poter dimostrare la provenienza e l'identitò di ogni singolo cane. Ma proprio quest'ultimo gli animalisti non l'hanno. Non se i cani sono stati importati o esportati illegalmente.

Alle associazioni animaliste non resterà altro da fare che cambiare radicalmente il proprio modo di agire a di intraprendere con le autorià piuttosto una comunicazione invece di un confronto Le autorità , se nulla cambia, sono costrette a vietare tutte le esportazioni di animali randagi.

Fonte http://www.tierschutz-schattenseiten.com/

lunedì 6 aprile 2009

CLANDESTINI A 4 ZAMPE

http://www.ilcinofilo.it/NewsPopup.aspx?idmod=1&cid=22&id=142&idart=239

CLANDESTINI A 4 ZAMPE
Questi non sbarcano, e non sono extracomunitari.

I cani clandestini non sono sempre il frutto di commerci senza scrupoli che lucrano trasportano in modo insopportabile cuccioli di razza troppo piccoli e privi delle necessarie certificazioni dai paesi dell'Est.
Esiste anche un fiorente commercio di meticci comunitari!!!!!
Anche qui i cani sono accuratamnte scelti in base al gradimento della gente, ecco alcune tipologie:
Levrieri schiccosi agghindati di collari swaroski, dismessi da cinodromi della Spagna e dell'Irlanda, ma per questi dovrete prepararvi a corrispondere un rimborso spese di almeno 150 euretti, in compenso avrete la visibilità mediatica, vi convinceranno che avete fatto
un'azione meritoria (per i Paesi che se ne liberano) e avrete presto accesso ad un Pet Shop che propone articolini che sono un bijoux!!!!
Il tutto è promosso da un'associazione modenese che nell'ultimo anno ne ha già smerciati almento 800. Complimenti !!!!!
Spagna e Irlanda ringraziano il GACI, che si è inventata questo nuova forma di business
che loro stesse definiscono "chep and chic", pubblicizzando l'iniziativa su riviste cinofile meglio di molti allevatori. L'UVAC sarà daccordo? L'Enci ha mai rilasciato un LIR per il coursing di
questi levrieri pensionati? Altri clandestini sono i meticcetti di piccola taglia importati dalla Romania con l'aiuto dell'ANTA Onlus.
Solo cagnetti piccoli, quelli che più facilmente trovano gradimento in famiglia, quelli meno impegnativi insomma. Beh, che dire, dalla Romania arriva di tutto chissa da dove vengono le cremine viso corpo e le maschere anticellulite, le felpe con cappuccio e le t-shirt che trovi
nel Pet Shop della stessa Anta Onlus che corredano l'eventuale adozione aumentando il business con prodotti che altrimenti dovresti fare la fatica di acquistare in negozio o in profumenria.
Sempre rumeni sono i cani introdotti in Friuli dal canile di Villotta.
Curioso è il fatto che ogni cane esposto in foto sia contrassegnato da un microchip del
quale non c'è traccia nel data base dell'Anagrafe Canina Nazionale.
Saranno già in Italia i cani o vengono spediti solo dopo la prenotazione?
L'UVAC, ente preposto alle autorizzazioni delle importazioni commerciali di cani dall'estero non credo conosca queste realtà.
Forse fa differenza se l'importatore è un commerciante certificato o un'opera di carità!!!
A noi pare che si sia persa la bussola. Chi si occupa di randagi e gode di agevolazioni, compreso il 5x1000 della fiscalità generale dovrebbe svolgere attività non lucrative di utilità sociale.
L'utlità sociale dovrebbe essere quella del paese che la concede, con tutti i randagi che le associazioni animaliste lamentano vagabondare per le strade del nostro centro-sud, tuonando contro le importazioni di cani di razza dagli stessi paesi dai quali si riforniscono anche loro, a noi pare ci sia un briciolo di contraddizione, se non proprio malafede. Sarebbe auspicabile adoperare le forze per risolvere il problemi di casa nostra, senza importarne altri, ma questo forse non sarebbe più un business.
Fortuna vuole che la Germania sia invece un Paese molto sensibile e ospitale per i cani senza un padrone. A fronte delle importazioni ispano-irlando-rumene, il bilancio dell'import-export del cane fantasia ha poi un saldo positivo.
Dati non del tutto precisi, ma attendibili, dicono che attraverso le adozioni internazionali molte Onlus, tra cui la meritevole Zampa Onlus, inviano ogni anno qualche migliaio di cani che
poi in parte troviamo sui siti di adozione tedeschi (la sorte degli altri non è conosciuta).
In Germania il vantaggio c'è, il meticcio ha un prezzo, da 150 a 350 euro l'uno, costa poco quindi e il proprietario è orgoglioso di aver fatto la buona azione e non ha tutte le seccature della crescita del cucciolo, con tutte le spese veterinarie che questa comporta comporta, vaccini, visite, mangimi speciali ecc. La geriatria è noto che ha costi inferiori alla pediatria, in questo momento di crisi mondiale anche sul possesso dei cani la gente è molto attenta al risparmio!!!!
Le persone che adottano gli sfortunati cagnolini, entrano poi a far parte della grande "famiglia animalista", che, chiedendo piccole cifre, molto lavoro gratuito, con una certa insistenza e
frequenza, produce un sacco di iniziative interessanti sia per la politica che per la propria visibilità.
Il business del randagismo e degli scambi internazionali evidentemente rende, perchè mai se no, chiederne il monopolio?
Il business è talmente profiquo che in 300 piazze troverete una petizione a firma LAV, che le consorelle Onlus animaliste condividono, che, con un titolo di forte richiamo invita la gente a firmare contro la tratta dei cuccioli dell'est, ma alla fine, (quelle righe che il distratto firmatario di solito non legge e non sa), c'è la richiesta di moratoria per l'allevamento e la vendita di animali d'affezione (i nostri naturalamente).
Crediamo sia urgente e necessario controllare queste attività, verificarne gli introiti e ridiscutere cosa debbe considerarsi socialmente utile per godere dei vantaggi e dello status di ONLUS: Organizzazione Non Lucrative di Utilità Sociale. Noi ne apprezziamo solo il danno che le nostre economie subiscono, ne denunciamo pubblicamente i lati oscuri e pretendiamo che luce sia fatta.
AACI

TRAFFICI




Vada per la proposta "provocatoria" Sindaco Tarantino altrimenti detto ci verrebbe da pensare che i suoi incubi notturni le lasciano segni tangibili in pensieri diurni. A fronte comunque di tutti i suoi ragionamenti economici si è dimenticato di un particolare, anzi due: il controllo "vero" che un'amministrazione deve perseguire nei confronti dei proprietari di animali d'affezione e il loro inserimento in una banca dati che guardi caso ha il nome di anagrafe canina e la riscossione delle sanzioni elevate nei confronti di coloro che, possedendo animali, non li hanno regolarmente iscritti.
Lo sa che a volte non occorre attendere i detentori di animali per inserire i microchip ai quattro zampe? Non lo sa che esiste un termine specifico quale il censimento che consiste in un reale ed effettivo controllo e conteggio degli animali che vivono nelle case dei suoi concittadini? Non lo sa che il Corpo dei Vigili Urbani deve vigilare oltre che per rilevare illeciti sul traffico anche per quello che riguarda possesso di quattrozampe non regolaremnte dichiarati? Se un attimo coloro che, come Lei, svolgono un ruolo determinante nel contesto dell'amministrazione di un nucleo urbano, rivolgessero il proprio pensiero alla primaria necessità per sconfiggere il randagismo quale è il controllo della popolazione canina dei propri abitanti, vedrà che il suo canile avrà un decremento notevole di presenze. Si ricordi anche che i cittadini sono coloro che abbandonando il proprio
animale non identificato non fanno altro che aumentare le spese del proprio Municipio e se devono un attimo soffrire per ottenere altre agevolazioni o prestazioni, spieghi loro che il tutto dipende proprio da loro. Non bisogna mai darla troppa vinta a quanti, non rispettando la Legge, se la ridono tra le proprie mura certi che nessuno giungerà mai ad incolparli di aver provocato randagismo.
Giorgia, Civitanova Marche

venerdì 20 marzo 2009

ancora sui traffici

Nuovi aggiornamenti per quanto riguarda il nostro viaggio
nei meandri dell'inferno.

http://www.bairo.info:80/bresciaoggi0309.html
Esiste un presunto traffico di cani e gatti randagi destinati ai laboratori di vivisezione europei in particolar modo in quelli tedeschi.
Non sono parole del nostro Gruppo, ma di un'altra associazione del nord, per la precisione nella provincia di Brescia, che ha raccolto circa 400 firme da inoltrare alle istituzioni tedesche.
L'allarme ormai è generale. In tanti si stanno accorgendo che qualcosa non quadra, con le adozioni oltre confine continue e incessanti.
Leggete l'articolo, l'ennesimo appello a prestare grande attenzione, poichè questo fenomeno è ai massimi livelli....

Nel 2006 venivano rinvenuti 39 cani stipati in 14 gabbie, tra l’altro non tutte adatte al
trasporto degli stessi ma addirittura di conigli e simili ed in condizioni di estremo sfinimento e sofferenza. Cani di varie razze e taglie, alcuni dei quali in età avanzata, destinati a finire chissà dove e come, trasportati con un mezzo inadatto allo scopo in quanto privo di sistemi di aerazione e troppo piccolo per il numero di animali trasportati.
http://www.bairo.info:80/arezzocronaca0309.html
In questo caso la persona fermata ha pagato per il maltrattamento a cui ha costretto i cani, stipati all'inverosimile. Le bestiole sono poi state adottate sul territorio e la responsabile è stata riconosciuta colpevole, in quanto le disgraziate creature viaggiavano in maniera indegna, tanto che due di loro sono morte. Uno dei tanti viaggi da incubo che percorrono a livello serrato la penisola, a cadenza quasi quotidiana e le cui vittime non incontrano la fortuna di essere scoperte.

Ogni anno vengono esportati clandestinamente dall'Italia almeno 150 mila cani con l'espediente di false adozioni private all'estero. Vanno perlopiù destinati ad una sorte spaventosa: i laboratori di vivisezione o le industrie che producono abusivamente cibo per animali
http://www.bairo.info/fontivarie0209.html
Dati che farebbero impazzire chiunque possieda un minimo di sensibilità: cani e gatti che varcano i confini italiani per finire la loro triste vita in luoghi in cui i gironi dell'inferno dantesco sono ancora un paradiso.

La giustificazione è sempre la stessa: vengono adottati "in paesi più sensibili" dei nostro, come la Svizzera per esempio......una nazione davvero tanto più sensibile dell'Italia.
Volete un esempio di tutto questo "amore"??????
http://www.bairo.info/tioch0309.html
http://www.bairo.info/tio0309.html
Una gattina impallinata........una cornacchia decapitata a cui sono state amputate le zampe: gesti di "normale amore"
per gli animali non trovate? Del tutto simili a quelli che avvengono nel nostro Bel Paese e in tutti gli altri posti del mondo!!!!

La realtà è un'altra purtroppo: i randagi per molti sono solo merce. Solo ed esclusivamente oggetti da vendere al miglior offerente. Un inferno per centinaia di migliaia di cani e gatti di cui nessuno si interessa mai in modo approfondito e su la cui pelle girano tanti soldi.
L'ennesimo viaggio nei meandri di un incubo che non conosce fine, ma che sembra quasi ingigantito e perfezionato. Una macchina di sofferenza e morte che non accenna a fermarsi. Solo umani che sanno riflettere e ragionare possono impedire che questo orrore continui.
Stampate e diffondete il volantino che trovate a questo link
http://www.bairo.info/volantinotraffici.pdf
Non bisogna mai abbassare il livello di guardia poichè l'infamia è in ogni dove: sugli esseri indifesi è più facile far breccia nel cuore della gente che in buona fede cede alle lusinghe di dubbi personaggi pronti a promettere la salvezza di migliaia di bestiole senza per altro riuscire mai a capire come. Per questo motivo la sola buona fede non serve a nulla, anzi, spesse volte fa solo danni poichè non mostra mai la realtà e non aiuta a comprendere il problema. E a pagarne le spese alla fine, sono solo gli animali.

Bairo & Staff

ricordiamo a tutti l'importanza di aderire al
messaggio che trovate sul sito di Bairo alla pagina http://www.bairo.info/messaggi.html avente come oggetto:animali: import-export

Per aderire al messaggio sopra elencato basterà compilare il modulo di adesione con nome, cognome e città.

giovedì 5 marzo 2009

PETIZIONE CONTRO I TRAFFICI

BRESCIA OGGI 3 MARZO 2009

PALAZZOLO (BS). 
Una petizione sottoscritta da 400 persone e inviata al governo tedesco
invita a far luce sul presunto traffico di animali per esperimenti di laboratorio

«I randagi bresciani rischiano la vivisezione»
«Gli amici dell’Arca di Noè» chiedono di indagare sul boom di adozioni dicani sull’'asse Italia-Germania

Giancarlo Chiari

Palazzolo (BS) - Un appello alle istituzioni tedesche, un altro alle autorità sanitarie e alle forze dell’ordine della nostra provincia. Da Palazzolo parte una campagna contro il presunto traffico di cani e gatti randagi destinati ai laboratori di vivisezione europei ma anche e soprattutto
tedeschi. Un traffico illecito e crudele che, sospettano gli animalisti, avrebbe profonde radici anche nella nostra provincia.
IN POCHI GIORNI QUASI 400 persone hanno firmato una petizione che chiede un giro di vite nei controlli sulle adozioni internazionali di cani e gatti e una collaborazione fra gli investigatori italiani e tedeschi.
«Alcune inchieste su presunti traffici di animali randagi venduti all’'estero per diventare cavie di laboratorio - spiegano Vittoria Gandossi e Giacomina Tagli presidente del gruppo Gli amici dell'’Arca di Palazzolo che ha promossola petizione - si sono arenate davanti all’'impossibilità di stabilire esattamente la destinazione di cani e gatti partiti dal Bresciano alla volta della Germania. I magistrati non hanno mai ritenuto opportuno richiedere rogatorie internazionali, eppure questo tipo di accertamento potrebbe a nostro parere scoperchiare un fenomeno illegale».
UFFICIALMENTE I CANI in partenza da Brescia vengono ceduti in adozione a famiglie tedesche. «Ma sinceramente non si capisce perchè la Germania dovrebbe importare dall’'Italia animali da compagnia randagi, spesso in cattive condizioni di salute - continua Vittoria -: è legittimo dunque sospettare che in qualche caso l’'adozione nasconda un destino atroce per i
quattrozampe». Un sospetto rafforzato dall'’anomala legge tedesca in materia di vivisezione che
autorizza esperimenti solo su animali provenienti dall'’estero. 
Da queste considerazioni ha preso l’'appello bilingue inviato alle autorità sanitarie, alle forze dell’ordine, ai giornalisti e alla segreteria della cancellerie tedesco Angela Merkel. «Vi chiediamo - si legge nella lettera firmata da 396 persone - di scoprire dove finiscono questi
cani disgraziati che nessuno vuole adottare in Italia. Ci dicono che voi amate molto i cani e che avete canili bellissimi, ma noi temiamo che dietro queste sedicenti adozioni si nasconda un vasto commercio di animali per la vivisezione».
Contestualmente, l'’associazione animalista si appella alla magistratura bresciana affinchè «prenda in seria considerazione un’indagine nel mondo delle adozioni sospetti di cani ospiti di rifugi e centri di accoglienza».

SE IL VOSTRO AMICO E' SCOMPARSO PROVATE A CERCARLO ANCHE QUI

RICEVIAMO E GIRIAMO
FONTE WWW.BAIRO.INFO

*****************

Ogni giorno riceviamo appelli di smarrimenti da ogni parte d'Italia, isole comprese. Informiamo che a questo link
http://zergportal.de/baseportal?htx=/zergportal.de/tiere/Hunde&Admin_Id==1467-2419

 compaiono le foto di cani - tanti italiani - "in vendita"................ molti dei quali provenienti
dalla Sardegna. Se qualcuno cercasse il proprio amico a quattrozampe, consigliamo di dargli un'occhiata.
Bairo & staff

COMMENTI

Non c'è che restare allibiti a visitare questo sito. E' veramente mostruoso, preoccupante, umiliante vedere quei poveri musi esposti in vetrina loro malgrado. Quando poi ci si imbatte nella canina visibile al link più sotto, il cui lungo nome ispira tenerezza, beh, non si può non essere preoccupati al pensiero di che fine possa fare con 10 anni di età, non sterilizzata, positiva alla lesmania, con micro e macro filarie e con un prezzo per giunta...chi mai potrà adottarla....Vien fatto di porre una domanda: Perchè, perchè mandarla a morire in un canile lontano? Perchè di sicuro non è stata costretta a lasciare il suo paese per una sicura e buona adozione perchè quello era solo un pretesto. Di fatto c'era solo un canile in un paese diverso ad attenderla, un canile in cui tutti sappiamo cosa attende chi è vecchio, malato, surplus.
Lucia
http://zergportal.de/baseportal/tiere/Anzeige_Hunde&Id=190266.html

A prescindere che in effetti non si riece a comprendere la differenziazione del prezzo dato che sembra non esservi un senso logico di valutazione (abbiamo sia cuccioli che adulti al medesimo prezzo di 250 Euro, come pur anche femmine sterilizzate) quello che sovente mi domando, e che secondo il mio punto di vista mi rende ancor più problematica la risposta, è come mai
un'intero Paese (Germania) è talmente probo da assicurare l'avvenire ad animali stranieri non preoccupandosi minimamente di salvare la vita, con adozioni, ai cani tedeschi che languono per un periodo più o meno breve nei rifugi locali per poi essere sottomessi all'eutanasia. Non credo che in Germania vige la Legge di non poter adottare un proprio animale dalla struttura nostrana (che peraltro non riceve alcun aiuto finanziario dagli Enti), come non credo che un popolo anglosassone possa dimostrare più apprensione e misericordia per degli esseri completamente sconosciuti o per lo meno recepiti solo attraverso delle foto su web. Avete mai visto un italiano andarsi ad adottare un cane, o prenotarlo da una foto, in Grecia?, Svizzera?, Austria, Germania?.
Non di certo, tanto è vero che in genere si preferisce, per ovvii motivi, rivolgersi al canile più prossimo. Altra domanda che mi arrovella il cervello è quella in merito a tutte le fortunate adozioni (qualcuno dice) che trovano i nostri cani all'estero. Ma vi rendete conto che in quella terra approdono non solo cani (e gatti) italiani ma bensì provenienti da qualsiasi parte dell'emisfero?. Ma quante famiglie vi sono in Germania da potersi permettere un afflusso senza fine di animali importati? Chi sta in alto, Governo, associazioni nazionali, ASL e Comuni si sono mai posti le stesse domande che i pochi si pongono? Perchè dirottare i controlli solo su animali importati e canili italiani definiti lager (che in genere il vasto pubblico che ne viene a conoscenza non ha mai visitato) senza prendersi la briga di controllare le partenze? Perchè si continua a tacere, o meglio, a far finta che il problema non esista, sul grande esodo?
Quale mai mistero avvolge questa partenza senza fine, senza domicilio finale, senza che alcuno si sia mai preso il compito di appurare esiti o per lo meno senza che uffici stranieri ritornino agli uffici Italiani, preposti obbligatoriamente a seguire i vari passaggi dei cani di mano in mano, o che i medesimi uffici Italiani ne formulino richiesta, attestazioni scritte per controllare il buon fine dell'operazione?. Chi mai ha detto che il benessere dei nostri esportati non possa essere seguito anche oltre frontiera?. Chi ha mai detto che l'SOS del Ministro Garavaglia è
da intendersi come un errore di interpretazione?
Giorgia

più di una volta mi sono imbattuta su  zegportal e altri siti tedeschi, e su zegportal rimasi a bocca aperta quando mi resi conto di aver visto almeno 2 foto di cani che erano stati fatti "adottare" in Italia...Non sono mai riuscita a risalire chi fosse la persona che si era occupata degli appelli qua in Italia ma era sicuro al 100% perchè era la stessa foto usata qua in Italia,
soltanto tagliata, ma la stessa foto addirittura, e sotto c'era scritto, appunto, ITALIEN...
liberi ovviamente di rimanere col beneficio del dubbio, ma sia per chi ha perso un cane, sia per chi vuole rendersi conto, si colleghi a tempo perso a zergportal &co. e dia un'occhiata ai cani presenti..molti avranno facce conosciute, moltissimi scompariranno dal sito nel giro di poche ore(e non parlo dei soli cani italiani ma di tutti i cani!)e altri vi faranno avere un tremendo deja vu..
Simona

Avete dato un'occhiata al link?Se noterete ci sono dei "prezzi" che però non si capisce bene per quale motivo siano variati da cane a cane.
Vi giro intanto questo 
http://zergportal.de/baseportal/tiere/Anzeige_Hunde&Id=183188.html
Il cane che compare nella foto vale 150 euro.
Mentre, per esempio, il cane che compare a quest'altro link
http://zergportal.de/baseportal/tiere/Anzeige_Hunde&Id=190321.html
riporta una cifra di 100 euro maggiore.
Per questo cane invece bisogna pagare anche il trasporto
http://zergportal.de/baseportal/tiere/Anzeige_Hunde&Id=190308.html
Sono cani che arrivano dall'Italia, dalla stessa regione, eppure i prezzi variano. E che non si venga a dire che il prezzo è basato sulle spese veterinarie, perchè i vaccini per un cane giovane costano uguale anche se vengono somministrati a quelli anziani.
Insisto: ma oltre confine di cani da salvare non ce ne sono? E se davvero si vuole dare una mano ai cani stranieri, perchè non si può farlo nel proprio paese? C'è bisogno di traghettarli o farli volare a centinaia di chilometri? E poi TUTTI questi cani dove vanno?
Ci sono risposte in merito escludendo le solite frasi della serie "Destinazione paradiso"?
Enrica


PDL PER IL REATO DI TRAFFICO DI ANIMALI DA COMPAGNIA

PDL PER IL REATO DI TRAFFICO DI ANIMALI DA COMPAGNIA

Il mercato illegale degli animali da compagnia ha raggiunto livelli "allarmanti", con un giro di
affari di circa 300 milioni di euro. L'On Di Virgilio (PDL ha presentato una proposta di legge per l'introduzione nel nostro codice penale del reato di « traffico illegale di animali da compagnia ». La proposta di legge intende "punire, in modo esemplare, chiunque introduca nel nostro Paese, con mezzi di trasporto non rispondenti a requisiti igienico-sanitari adeguati, animali domestici che non posseggono la documentazione identificativa e sanitaria che,
oltre a permettere la tracciabilità dell'animale, ne attesti il benessere psicofisico". Nella proposta di legge si prevedono sanzioni anche per coloro che acquistano animali senza documentazione, "proprio perché, in un mercato illegale, quale quello in oggetto, soltanto bloccando la domanda si inibisce l'offerta".
Questo l'articolo aggiuntivo al Codice Penale proposto dall'On Di Virgilio:
1.Chiunque introduce in Italia un animale da compagnia, privo di microchip di identificazione, senza l'obbligatorio passaporto europeo o senza l'attestazione di vaccinazione antirabbica certificata dalle autorità veterinarie competenti del Paese di provenienza, è punito con la reclusione fino a sei mesi, innalzata fino a un anno in caso di recidiva, con la multa da 500 euro a 5.000 euro e con la confisca dell'animale.
2.Chiunque acquisti un animale da compagnia, senza la documentazione di cui al primo comma, è punito con la multa da 500 a 5.000 euro e con la confisca dell'animale. Chiunque trasporti animali da compagnia in spazi angusti, che non rispondono ai requisiti sanitari ordinari, è punito con la multa da 1.000 euro a 10.000 euro, con il sequestro del mezzo di trasporto, con il ritiro della patente di guida e con la confisca degli animali trasportati. Le pene previste dal presente articolo sono raddoppiate qualora il traffico illegale coinvolga cuccioli di età inferiore a trenta giorni ».



ECCO UN INTERVENTO DI GIORGIA DA CIVITANOVA MARCHE (MC)

Mi scusi On. Di Virgilio, PDL, ha mai sentito dire che l'Italia commette gli stessi reati di esportazione da Lei imputati ai paesi dell'EST nei ns. confronti? Lei parla, in merito alle importazioni, di: "documentazione identificativa e sanitaria che, oltre a permettere la
tracciabilità dell'animale, ne attesti il benessere psicofisico". Cosa ne dice di tutti i nostri cani esportati senza che alcuno ne permetta la tracciabilità e ne attesti il futuro benessere psicofisico?
Non crede che oltre a legiferare l'importazione, il Governo si debba dar da fare per legiferare anche l'esportazione? o il "benessere animale" da Lei, come da altri, tanto conclamato, si riduce invece solo a delimitare le entrate ed incrementare le uscite per far sì che l'Italia si liberi di un
numero sempre più esteso di quattrozampe? Contenti tutti: Comuni che vedono assottigliarsi le rette di mantenimento nei nostri rifugi, le ASL (pardon, ASUR ) che si si tolgono la briga di effettuare controlli nelle abitazioni dei connazionali "tanto all'estero" ci penserà qualcun altro, ed infine coloro che, in nome di rimborsi spese, cure sostenute, vaccini effettuati (ma questi non sono oblighi delle ASUR?) ricevono dai benemeriti tedeschi (date le cifre riportate
sui loro siti) fior di Euro.
Ed infine mi spieghi un'altra cosa dato che la mia materia grigia comincia ad assottigliarsi: Che male mai avranno fatto i cani importati, ma soprattutto i nostri esportati, per meritarsi di divenire solo merce in vendita qualora la nostra Legge santifica le seguenti parole: i cani randagi n on sono in vendita ma debbono essere ceduti a persone che diano buone garanzie di
trattamento. Persone, On, e non Gruppi od associazioni di cui alcuno ha mai stretto la mano se non i pochi che li avvicinano per accordarsi.

Giorgia, Civitanova M.

martedì 24 febbraio 2009

TRAFFICI

da Giorgia da Civitanova Marche (MC):

Lotta all'immissione clandestina di cuccioli provenienti dall'EST malati, denutriti, ridotti in condizioni tali da portare alla
morte entro breve tempo. Una lotta senza fine che potrebbe benissimo essere arginata riducendo i controlli ai soli punti vendita (commercio) o direttamente alla fonte (allevamento). Certamente coloro che acquistano uno di questi cuccioli pregiati (dato il prezzo che sborsano per portare a casa un "investimento") terranno in maniera particolare a denunciarne la proprietà. Cosa mai vi sarebbe di più facile che non richiedere all'attimo della denuncia di possesso del piccolo animale la giusta provenienza e controllare in luogo la presenza della fattrice munita ancora, data l'età precoce in cui viene "smistato" il cucciolo, delle condizioni fisiche attestanti il periodo di allattamento.
Nessuna presenza di fattrice? bene, il venditore attesti immediatamente la provenienza dell' immissione del cucciolo nella sua attività e qualora non sia in grado di fornire dati precisi (controllabili con una telefonata diretta a personale predisposto ai controlli nel luogo indicato) chiusura immediata dell'attività con confisca degli altri animali presenti. Gli italiani, come qualsiasi altra etnia, conoscono benissimo i limiti loro imposti solo dalle conseguenze che devono pagare a riscatto delle proprie colpe. Se in Italia non vi fosse più alcuno pronto a pagare pochi biglietti di Euro per un animale di razza da rivendere con un ricarico minimo nove volte superiore, anche i trafficanti cesserebbero le importazioni illegali, un pò come tutte le cose.
Giorgia, Civitanova M.

ANMVI OGGI
18 FEBBRAIO 2009
FRODE E MALTRATTAMENTO, VETERINARIO INDAGATO
Quattro persone, tra allevatori e
commercianti di cani di Prato, Pisa e Bologna, e un medico veterinario
di Firenze sono indagati per frode in commercio e maltrattamento di
cani in seguito a un'operazione della guardia di finanza di Prato che
ha scoperto un traffico illecito di cuccioli di cane dall'Est Europa
verso l'Italia. I Finanzieri di Prato stanno conducendo una articolata
indagine sfociata in 10 perquisizioni effettuate su mandato della
locale Procura della Repubblica nelle province di Prato, Firenze, Pisa
e Bologna nei confronti di veterinari, allevatori e commercianti di
cani. In particolare le perquisizioni, effettuate anche con l'ausilio
di veterinari dell'ASL di Prato e di personale volontario delle guardie
zoofile di Firenze, hanno portato al sequestro di 20 cuccioli di razza,
tutti versanti in precarie condizioni di salute Dai preliminari
accertamenti veterinari in corso sta infatti emergendo che nessuno di
loro è mai stato vaccinato nonostante la documentazione sanita
ria a
ciascuno di essi relativa attesti vaccinazioni già eseguite. Ed è
proprio su quest'ultimo aspetto che i finanzieri intendono fare
ulteriore chiarezza. Sono stati infatti sequestrati centinaia di
microchips-trasponditori e di libretti sanitari precompilati in bianco
ma già riportanti estremi di vaccinazioni sottoscritte da veterinari
compiacenti che, in realtà, non sono mai state eseguite e che sarebbero
dovute servire a fornire una parvenza di regolarità alle future vendite
di cuccioli. Il tutto, architettato per abbattere al massimo i costi di
un cinico business sommerso di cuccioli di verosimile provenienza
estera che produce ogni anno centinaia di migliaia di euro esentasse.
Ciò conforterebbe le iniziali ipotesi indiziarie originate da alcune
denunce sporte da persone che avevano acquistato dagli indagati
cuccioli di cane deceduti dopo pochi giorni dall'acquisto a causa di
gravi patologie non evidenziate nei libretti sanitari consegnati e
derivanti dalla riscontrata mancata
attuazione delle più elementari
regole di profilassi, risultata a sua volta celata sia agli acquirenti
frodati sia ai competenti enti pubblici del servizio sanitario.Secondo
la ricostruzione dei finanzieri, i cani venivano venduti tra i 700 e i
900 euro a ignari acquirenti e con la falsa certificazione
dell'avvenuta profilassi. Le indagini sono partite in seguito alle
denunce di alcuni acquirenti che, dopo la morte del cucciolo, avevano
scoperto che non era stato vaccinato.



CITY
18 FEBBRAIO 2009

Traffico di cuccioli dall’Est Europa

Casalecchio di reno (BO) - Il
lupo perde il pelo, non il vizio. Pare proprio il caso di dirlo a
proposito di Eugenio Merighi, 54 anni, proprietario a Casalecchio di
Reno del negozio di animali “Cuccioli 2005”, già “Reno Zoo” e noto
anche come “Il lupo bandito” (appunto): l’uomo è finito di nuovo nei
guai (la prima volta fu nel 2005) per un presunto traffico di cuccioli
di cani di varie razze importati dall’Est Europa e venduti con
certificazioni e profilassi falsificate a clienti che, in diversi casi,
vedevano i cuccioli ammalarsi o morire. L’11 febbraio la Guardia di
Finanza di Prato ha intercettato a Bologna 20 cuccioli in precarie
condizioni di salute per mancanza della vaccinazione, diretti in
Sicilia e Sardegna. Due cuccioli di Cavalier K.C. sono morti poco dopo,
altri due sono stati sequestrati a Merighi e affidati ai veterinari
dell’Ausl di Bologna. I cani venivano venduti tra i 700 e i 900 euro.
Nell’inchiesta ci sono altri quattro indagati toscani, tra cui un
veterinario, pe
r frode in commercio e maltrattamento di cani .

****
Traffico di cuccioli Cinque indagati

Quattro persone, allevatori e
commercianti di cani di Prato, Pisa e Bologna, e un veterinario di
Firenze sono indagati per maltrattamento. La Guardia di Finanza ha
scoperto un traffico illecito di cuccioli dall’Est Europa: venivano
messi in commercio senza vaccinazione.

****
Traffico di cuccioli e
souvenir esotici

Rientrato dal Togo, è sceso dall’aeroporto di
Peretola, ma durante un controllo la Guardia di Finanza lo ha bloccato.
L’uomo, che abita in provincia di Firenze, aveva con sé in valigia un
guscio di tartaruga di cui è vietata l’importazione. Il guscio (nella
foto) è stato confiscato e l’uomo rischia una multa di 9mila euro. Il
caso è solo l’ultimo di una lunga serie. Sono tanti gli animali esotici
e le specie protette, che non si possono trasportare, scoperti all’
aeroporto Vespucci: si va dai cavallucci marini (chi ne possiede più di
4 risponde alla giustizia penale) a un uovo fossile di uccello. Sempre
ieri la Guardia di finanza di Prato ha scoperto un traffico illecito di
cuccioli di cani dall’Est Europa: cinque gli indagati, tra cui un
veterinario di Firenze, e ben 20 i cuccioli di cane sequestrati. Tutti
in precarie condizioni.


LEGGO
18 FEBBRAIO 2009

Frode e
maltrattamento di animali

Andrea Ferrini

Prato (PO) - Frode e
maltrattamento di animali: di questo sono indagate quattro persone (tra
cui alcuni bolognesi), tra allevatori, commercianti e un veterinario
dalla Guardia di Finanza di Prato. Tutto ha inizio con diverse denunce
di proprietari che vedevano il proprio animale ammalarsi e morire, per
poi scoprire che la profilassi attestata sul libretto delle
vaccinazioni dei cuccioli non era mai stata eseguita.
Così le fiamme
gialle hanno scoperto un traffico illecito di cuccioli di cane dall’Est
Europa verso l’Italia. Tra i 700 e i 900 euro il prezzo per ogni
cucciolo venduto senza vaccinazione. L’ultimo caso lo scorso 11
febbraio, quando da Bologna sono partiti alcuni cuccioli per la Sicilia
e la Sardegna. In seguito alle perquisizioni sono stati trovati e
sequestrati i 20 cuccioli, tutti in precarie condizioni di salute per
mancanza della vaccinazione. Due cani, di razza Cavalier K.C. sono gia’
morti.


METRO NEWS
18 FEBBRAIO 2009

Scoperto traffico di cuccioli
malati

Prato (PO) - Centinaia di cagnolini non vaccinati e destinati
a morire in pochi giorni erano al centro di un vasto traffico, scoperto
dalla Guardia di finanza di Prato. Venti cuccioli di varie razze sono
stati sequestrati ieri dalle Fiamme gialle e ora sono ricoverati in
centri specializzati. Le loro condizioni di salute però non sono buone:
due Cavalier K.C. sarebbero già morti.
I cani erano venduti tra i 700
e i 900 euro con false certificazioni: cinque persone, tra allevatori e
commercianti di Prato, Pisa e Bologna, sono indagati per frode e
maltrattamenti. Coinvolto nel traffico anche un medico veterinario
fiorentino. I cuccioli venivano dall’Est Europa come anche i cani
sequestrati lo scorso 11 febbraio, che erano trasportati da Bologna
verso la Sicilia e la Sardegna. Ringraziamenti alla Guardia di finanza
sono arrivati dal presidente dell’Enpa Firenze, Simone Porzio, e la Lav
annuncia per sabato 21 e domenica 22 marzo una raccolta di firme, nelle
principali piazze, per una moratoria sugli ingressi degli animali dai
Paesi dell'Est Europa.


CORRIERE FIORENTINO
18 FEBBRAIO 2009

Centinaia di cuccioli di cane venduti senza essere vaccinati
Prato
Cinque indagati: allevatori, commercianti e un veterinario

Angela
Finocchiaro Simone Innocenti

Prato (PO) - Facevano arrivare centinaia
di cuccioli di cane, stipati in un furgone, dai paesi del-l'Est europeo
e li mettevano in commercio senza averli vaccinati e con la falsa
documentazione che ne attestava la profilassi. La Guardia di Finanza di
Prato, coordinata dal pm Eligio Paolini, ha ricostruito un giro
d'affari per circa un milione di euro ed effettuato perquisizioni in
diversi allevamenti e negozi di animali tra Prato, Firenze, Pisa e
Bologna. L'organizzazione vendeva cuccioli in tutta Italia, l'11
febbraio ne sono stati inviati in Sicilia e Sardegna.
Sono indagati
quattro allevatori e commercianti di Prato, Pisa e Bologna, oltre a
Fabio Fanfani, veterinario di una clinica in zona Certosa a Firenze. I
finanzieri ritengono che il numero di persone coinvolte sia destinato
ad aumentare. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di venti
cuccioli, tutti in precarie condizioni di salute: due sono morti sabato
scorso. Sequestrati anche centinaia di microchip-transponditori,
farmaci detenuti illegalmente e libretti sanitari in bianco, con il
timbro e la firma del veterinario che certificava il ciclo di
profilassi. Ogni cucciolo costava da 700 a 900 euro, per vaccinarlo (e
salvarlo) sarebbe bastata una decina di euro. Nel 2008 solo in un
allevamento di Prato ne sono stati venduti 120. Le indagini sono state
avviate nel 2007: da allora le Fiamme gialle hanno tenuto sotto
controllo un furgone che in un paio di anni ha speso circa 10mila euro
di telepass per alimentare la tratta di cuccioli dall'Est.
Intanto i
finanzieri del Gruppo di Firenze hanno scoperto all'aeroporto di
Peretola un guscio di tartaruga proveniente dal Togo. È solo l'ultimo
di una serie di animali esotici scoperti nei bagagli di passeggeri in
arrivo allo scalo fiorentino: da rettili essiccati a una pelle di
zebra, da serpenti imbalsamati a un uovo fossile di uccello.



LA
NUOVA ECOLOGIA
17 FEBBRAIO 2009

Vendevano cuccioli non vaccinati 5
indagati per traffico di animali

Prato - La guardia di finanza di
Prato ha scoperto un vasto traffico illecito di centinaia di cuccioli
di cane non vaccinati destinati a morire in breve tempo. Coinvolti
allevatori, commercianti e un veterinario tra Prato, Pisa e Bologna La
guardia di finanza di Prato ha scoperto un vasto traffico illecito di
centinaia di cuccioli di cane non vaccinati destinati a morire in breve
tempo. Coinvolti allevatori, commercianti e un veterinario. Venti
cuccioli di varie razze, sottratti alle grinfie dei malfattori, sono
stati ricoverati dalle fiamme gialle in centri specializzati presso i
quali sono in corso le necessarie cure. Quattro persone, tra allevatori
e commercianti di cani di Prato, Pisa e Bologna, e un medico
veterinario di Firenze sono indagati per frode in commercio e
maltrattamento di cani in seguito a un'operazione della guardia di
finanza di Prato che ha scoperto un traffico illecito di cuccioli di
cane dall'Est Europa verso l'Italia. I piccoli animali venivano messi
in commer
cio senza vaccinazione.L'ultimo caso, in ordine di tempo, è
stato lo scorso 11 febbraio quando da Bologna sono partiti alcuni
cuccioli per la Sicilia e la Sardegna. In seguito alle perquisizioni,
effettuate dalle fiamme gialle, in collaborazione con veterinari
dell'Asl di Prato e volontari delle guardie zoofile di Firenze, sono
stati trovati e sequestrati 20 cuccioli, tutti in precarie condizioni
di salute per mancanza della vaccinazione. Due cani, di razza Cavalier
K.C. sono già morti. Secondo la ricostruzione dei finanzieri, i cani
venivano venduti tra i 700 e i 900 euro a ignari acquirenti e con la
falsa certificazione dell'avvenuta profilassi. Le indagini sono partite
in seguito alle denunce di alcuni acquirenti che, dopo la morte del
cucciolo, avevano scoperto che non era stato vaccinato.



ROMAGNA OGGI
17 FEBBRAIO 2009

Traffico illecito di cuccioli, perquisizioni anche
nel bolognese

BOLOGNA - Ha interessato anche la provincia di Bologna
l'operazione della Guardia di Finanza di Prato che ha consentito di
scoprire un traffico illecito di una centinaia di piccoli cuccioli
accompagnati da certificazione vaccinatorie in realtà inesistenti. Le
Fiamme Gialle hanno effettuato dieci perquisizioni su mandato della
locale Procura della Repubblica nelle province di Prato, Firenze, Pisa
e Bologna nei confronti di veterinari, allevatori e commercianti di
cani. Complessivamente sono stati indagati per frode in commercio e
maltrattamento di cani cinque persone tra veterinari ed allevatori. In
particolare i controlli, effettuati anche con l'ausilio dei veterinari
dell'Ausl di Prato e del personale volontario delle guardie zoofile di
Firenze, hanno portato al sequestro di 20 cuccioli di razza, tutti in
precarie condizioni di salute. Purtroppo 2 di questi, di razza
''Cavalier King'', non ce l'hanno fatta e sono morti lo scorso fine
settimana. Gli accertamenti hanno consentito di a
ppurare che nessuno
dei cuccioli è stato in precedenza vaccinato nonostante la
documentazione sanitaria relativa a ciascuno di essi. I ‘baschi verdi'
hanno sequestrato centinaia di microchips-trasponditori e di libretti
sanitari precompilati in bianco dove erano stati riportati gli estremi
di vaccinazioni sottoscritte da veterinari compiacenti che, in realtà,
non sono mai state eseguite. Tali sarebbero dovute servire a fornire
una parvenza di regolarità alle future vendite di cagnolini.


WIND
PRESS
17 FEBBRAIO 2009

TRAFFICO CUCCIOLI (PRATO). LAV: SUBITO DDL
TRAFFICO DI CUCCIOLI SCOPERTO A PRATO DA GDF.
LA LAV: SUBITO IL DdL CHE
INTRODUCE IL REATO DI TRAFFICO DI CUCCIOLI.
IL 21-22 E 28-29 MARZO LA
LAV TORNA NELLE PIAZZE DELLE PRINCIPALI CITTA’ PER SENSIBILIZZARE I
CITTADINI

“Questo nuova brillante operazione della Guardia di Finanza
di Prato conferma purtroppo la gravità delle illegalità commesse nel
settore dell’importazione e della vendita di cuccioli di cane, a tutto
danno dei piccoli animali che rischiano la vita”, dichiara Ilaria
Innocenti del settore Cani e Gatti della LAV, a commento della notizia
del sequestro di 20 cuccioli di cane, tutti in precarie condizioni di
salute, operato dalla Guardia di Finanza di Prato nel corso di un’
indagine che riguarderebbe centinaia di cuccioli, allevatori,
commercianti e un veterinario.
Lo scorso mese di dicembre la LAV ha
ottenuto dal Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini e dal
Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, importanti impegni per
contrastare questo squallido commercio illegale: in particolare, nel
Disegno di Legge di ratifica ed esecuzione della Convenzione del
Consiglio d'Europa per la protezione degli animali da compagnia
(firmata dal nostro Paese nel 1987, ma mai recepita) sarà inserito il
reato di traffico di animali da compagnia al fine di perseguire chi, in
maniera organizzata, clandestina e priva di documentazione, introduce e
commercia cuccioli dall'Est nel nostro Paese.
A livello europeo il
Ministro Frattini ha prontamente chiesto alla Commissaria Europea alla
Salute Androulla Vassiliou un intervento di armonizzazione delle norme
che riguardano questa materia, la revisione degli standard dei
microchip che renda possibile la completa e sicura tracciabilità degli
stessi, l’adozione di misure che intervengano sulle pratiche di
allevamento degli animali da compagnia, la definizione di rigorosi
protocolli armonizzati a livello comunitario per tutte le patologie che
rappresentano cause di morte per gli animali.“Proprio per favorire l’
attuazione di questi importanti impegni, per informare e invitare i
cittadini a non acquistare cani o gatti, preferendo sempre l’adozione
da un canile, sabato 21 e domenica 22 marzo e anche nel fine settimana
successivo del 28 e 29 marzo, la LAV sarà presente con centinaia di
tavoli informativi nelle piazze delle principali città d’Italia”,
continua Ilaria Innocenti.
Presso i tavoli della LAV (www.lav.it) i
cittadini potranno firmare la petizione con cui l’associazione chiede
una serie di provvedimenti: una moratoria sugli ingressi di cani e
gatti dai Paesi dell’Est Europa, il divieto d’ingresso di cuccioli
sprovvisti di vaccinazioni contro le patologie più comuni, leggi
nazionali per fermare il fenomeno e misure di controllo più efficaci.
La petizione domanda anche l’introduzione del passaporto europeo come
unico documento di riconoscimento, l’istituzione dell’anagrafe felina e
nuove ipotesi di reato legate alla mancanza o alla falsificazione dei
passaporti, all’introduzione e alla vendita di animali malati che
prevedano aspre sanzioni penali e l’interdizione dell’attività di
commercio. La tratta dei cuccioli coinvolge ogni anno migliaia di cani
e gatti, provenienti dai Paesi dell’Est, in particolare da Ungheria,
Slovacchia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, importati in modo
truffaldino falsificando i documenti, precocemente strappati alle cur
e
delle loro madri costrette a continue gravidanze, sottoposti a
infernali viaggi e imbottiti di farmaci per farli sembrare sani all’
acquirente. La mortalità dei cuccioli nella fase che va dal trasporto
ai primi mesi dopo l’arrivo in Italia raggiunge il 50%. La carenza di
controlli sanitari e la violazione della normativa in materia di
vaccinazione (es. vaccinazione antirabbica) comportano elevati rischi
sanitari per l’Italia. Il valore di mercato di un cucciolo importato
dall’Est (soprattutto Carlini, Jack Russell, West Highland, ecc.) e
spacciato per italiano falsificando i documenti può aumentare fino a 20
volte, con un giro d’affari annuo stimato in 300 milioni di euro.


SESTO POTERE
17 FEBBRAIO 2009

Cuccioli dall'est. Nuovi sequestri in
Toscana. L'Enpa: "Commercio criminale alimentato da complicità diffuse

Firenze - Questa mattina la Guardia di Finanza ha stroncato nelle
province di Prato, Firenze, Pisa e Bologna, l’ennesimo traffico
illegale di cuccioli che si presume importati dall’Est Europa;
centinaia gli animali coinvolti. Le indagini sono partite nei mesi
scorsi quando molti cittadini si sono rivolti alle Guardie Zoofile dell’
Enpa di Firenze per denunciare che, nonostante la documentazione
sanitaria perfettamente in regola, i cuccioli comprati presso alcuni
rivenditori privati erano deceduti poco tempo dopo l’acquisto. Le
successive indagini condotte dai volontari della Protezione Animali e
dai militari della Guardia di Finanza, sfociate nell’operazione di
oggi, hanno portato alla luce un giro criminale alimentato da
collusioni e complicità diffuse. “Il traffico illecito – spiega Simone
Porzio, presidente dell’Enpa di Firenze – era alimentato da
commercianti, allevatori e veterinari senza scrupoli che falsificavano
metodicamente la documentazione degli animali, attestando cure e
vaccinazioni mai avvenute, oppure tacendo eventuali patologie da cui
fossero affetti gli animali. Ogni settimana venivano commercializzati
tra i 100 e i 150 cani. Ringrazio la Guardia di Finanza per l’
intervento tempestivo ed efficace”. Nel corso delle perquisizioni i
finanzieri hanno sequestrato, oltre a un gran numero di microchip
identificativi, anche molti libretti sanitari precompilati con gli
estremi di vaccinazioni mai eseguite ma comunque sottoscritte da
veterinari compiacenti; documenti che sarebbero serviti a dare una
parvenza di regolarità alle future vendite di cuccioli. Sequestrati
anche 20 cuccioli di razza, tutti in gravi condizioni di salute; due di
essi sono già deceduti mentre gli altri 18, tuttora in pericolo di
vita, sono stati affidati alle cure di centri specializzati.


NOVE
FIRENZE
17 FEBBRAIO 2009

Animali: traffico di cuccioli malati
dall'Est

I militari della Guardia di Finanza hanno sequestrato,
all'aeroporto di Firenze, un carapace di tartaruga, a Prato invece
hanno sgominato un crudele ed organizzato mercimonio di centinaia di
piccoli cuccioli accompagnati da certificazioni vaccinatorie false. Il
Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Prato ha messo in atto
oggi un’operazione volta a fermare il mercato dei cuccioli di cani
malati a cui spesso manca il più banale controllo sanitario, animali,
tutti di razza, maltrattati e senza profilassi. Si tratta del sequestro
di 20 cuccioli di cane, tutti in precarie condizioni di salute, operato
nel corso di un’indagine che riguarderebbe centinaia di cuccioli,
allevatori, commercianti e un veterinario.Plauso rivolto anche al
Comandante regionale della GF, il Generale Giorgio Toschi, anche dal
sen. Achille Totaro: “Mi auguro che le indagini possano presto portare
all’individuazione di quei delinquenti che lucrano sul mercato dei
cuccioli, falsificando la documentazione sani
taria che attesta
vaccinazioni già eseguite ma mai effettivamente realizzate”.“Questo
nuova brillante operazione della Guardia di Finanza di Prato conferma
purtroppo la gravità delle illegalità commesse nel settore dell’
importazione e della vendita di cuccioli di cane, a tutto danno dei
piccoli animali che rischiano la vita”, dichiara Ilaria Innocenti del
settore Cani e Gatti della LAV, a commento della notizia.
Lo scorso
mese di dicembre la LAV ha ottenuto dal Ministro degli Affari Esteri
Franco Frattini e dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini,
importanti impegni per contrastare questo squallido commercio illegale:
in particolare, nel Disegno di Legge di ratifica ed esecuzione della
Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione degli animali da
compagnia (firmata dal nostro Paese nel 1987, ma mai recepita) sarà
inserito il reato di traffico di animali da compagnia al fine di
perseguire chi, in maniera organizzata, clandestina e priva di
documentazione, introduce e commercia cuccioli dall'Est nel nostro
Paese.
A livello europeo il Ministro Frattini ha prontamente chiesto
alla Commissaria Europea alla Salute Androulla Vassiliou un intervento
di armonizzazione delle norme che riguardano questa materia, la
revisione degli standard dei microchip che renda possibile la completa
e sicura tracciabilità degli stessi, l’adozione di misure che
intervengano sulle pratiche di allevamento degli animali da compagnia,
la definizione di rigorosi protocolli armonizzati a livello comunitario
per tutte le patologie che rappresentano cause di morte per gli
animali. “Proprio per favorire l’attuazione di questi importanti
impegni, per informare e invitare i cittadini a non acquistare cani o
gatti, preferendo sempre l’adozione da un canile, sabato 21 e domenica
22 marzo e anche nel fine settimana successivo del 28 e 29 marzo, la
LAV sarà presente con centinaia di tavoli informativi nelle piazze
delle principali città d’Italia”, continua Ilaria Innocenti.


Animalieanimali
18 FEBBRAIO 2009

FERMATO TRAFFICO ILLECITO CUCCIOLI
DALL'EST
La scoperta della Guardia di finanza

La guardia di finanza di
Prato ha scoperto una centinaia di cuccioli di cane, in condizioni
pessime. A gestire il traffico illecito di animali sarebbero alcuni
allevatori, commercianti e un veterinario. Venti cuccioli di varie
razze, sono stati ricoverati dalle Fiamme Gialle in centri
specializzati
La Guardia di Finanza di Prato ha trovato centinaia di
cuccioli di cane in pessime condizioni. La scoperta è stata fatta dalla
Guardia di Finanza di Prato. Il trafficco illecito di cani non
vaccinati e prossimi alla morte, sarebbe stato gestito da allevatori,
commercianti e un veterinario.
Questo è il triste scenario su cui i
Finanzieri di Prato stanno facendo luce grazie ad una articolata
indagine sfociata in 10 perquisizioni effettuate su mandato della
locale Procura della Repubblica nelle province di Prato, Firenze, Pisa
e Bologna nei confronti di veterinari, allevatori e commercianti di
cani. In particolare le perquisizioni, effettuate anche con l'ausilio
di veterinari dell'ASL di Prato e di personale volontario delle guardie
zoofile di Firenze, hanno portato al sequestro di 20 cuccioli di razza,
tutti versanti in precarie condizioni di salute.Purtroppo 2 di essi, di
razza «Cavalier K.c.», non ce l'hanno fatta e sono morti lo scorso fine
settimana. Ma si teme anche per le condizioni degli altri 18 cuccioli.
Dai preliminari accertamenti veterinari in corso sta infatti emergendo
che nessuno di loro è mai stato vaccinato nonostante la documentazione
sanitaria a ciascuno di essi relativa attesti vaccinazioni già
eseguite. Ed è proprio su quest'ultimo aspetto che i fina
nzieri
intendono fare ulteriore chiarezza.Sono stati infatti sequestrati
centinaia di microchips-trasponditori e di libretti sanitari
precompilati in bianco ma già riportanti estremi di vaccinazioni
sottoscritte da veterinari compiacenti che, in realtà, non sono mai
state eseguite e che sarebbero dovute servire a fornire una parvenza di
regolarità alle future vendite di cuccioli. Il tutto, architettato per
abbattere al massimo i costi di un cinico business sommerso di cuccioli
di verosimile provenienza estera che produce ogni anno centinaia di
migliaia di euro esentasse. Ciò conforterebbe le iniziali ipotesi
indiziarie originate da alcune denunce sporte da persone che avevano
acquistato dagli indagati cuccioli di cane deceduti dopo pochi giorni
dall'acquisto a causa di gravi patologie non evidenziate nei libretti
sanitari consegnati e derivanti dalla riscontrata mancata attuazione
delle più elementari regole di profilassi, risultata a sua volta celata
sia agli acquirenti frodati sia
ai competenti enti pubblici del
servizio sanitario.
Quattro persone, tra allevatori e commercianti di
cani di Prato, Pisa e Bologna, e un medico veterinario di Firenze sono
indagati per frode in commercio e maltrattamento di cani in seguito a
un'operazione della guardia di finanza di Prato che ha scoperto un
traffico illecito di cuccioli di cane dall'Est Europa verso l'Italia. I
piccoli animali venivano messi in commercio senza vaccinazione.
L'ultimo caso, in ordine di tempo, è stato lo scorso 11 febbraio quando
da Bologna sono partiti alcuni cuccioli per la Sicilia e la Sardegna.
In seguito alle perquisizioni, effettuate dalle fiamme gialle, in
collaborazione con veterinari dell'Asl di Prato e volontari delle
guardie zoofile di Firenze, sono stati trovati e sequestrati 20
cuccioli, tutti in precarie condizioni di salute per mancanza della
vaccinazione. Due cani, di razza Cavalier K.C. sono già morti.
Secondo
la ricostruzione dei finanzieri, i cani venivano venduti tra i 700 e i
900 euro a ignari acquirenti e con la falsa certificazione
dell'avvenuta profilassi. Le indagini sono partite in seguito alle
denunce di alcuni acquirenti che, dopo la morte del cucciolo, avevano
scoperto che non era stato vaccinato.



ANSA AMBIENTE
17 FEBBRAIO
2009

LAV,GIRO 300 MLN EURO TRAFFICO CUCCIOLI CANI DA EST

FIRENZE -
''E' di 300 milioni di euro l'anno il giro d'affari del mercato
illecito dei cuccioli di cane dall'Est Europa verso l'Italia''. Il dato
e' fornito dalla Lav (Lega anti vivisezione) nel comunicato in cui si
complimenta con la guardia di finanza per l'operazione che ha portato
alla denuncia di 5 persone tra Toscana ed Emilia Romagna. ''La tratta
dei cuccioli dall'Est- spiega la Lav - coinvolge ogni anno migliaia di
cani e anche gatti, provenienti in particolare da Ungheria, Slovacchia,
Polonia, Romania, Repubblica Ceca, importati in modo truffaldino
falsificando i documenti, precocemente strappati alle cure delle loro
madri costrette a continue gravidanze, sottoposti a infernali viaggi e
imbottiti di farmaci per farli sembrare sani all'acquirente. La
mortalita' dei cuccioli nella fase che va dal trasporto ai primi mesi
dopo l¿arrivo in Italia raggiunge il 50% mentre il valore di un
cucciolo importato dall'Est e spacciato per italiano puo' aumentare
fino a 20 volte''. Sabato e
domenica prossimi, 21 e 22 marzo, e il
week end successivo, la Lav sara' nelle piazze italiane per una
campagna informativa.




http://www.bairo.
info/garavaglia_circ33_93.html

Il contenuto, anche se sono passati più
di dieci anni, mai può essere considerato più attuale di oggi.
Le
esportazioni di randagi oltre confine erano già un fenomeno piuttosto
vasto, tanto da costringere l'allora Ministro della Sanità Maria Pia
Garavaglia ad emanare una circolare che ponesse freno a questo
vergognoso traffico di vite.
Si sarebbe infatti instaurato un vasto
traffico di cani ma anche di gatti che, prelevati a cifre irrisorie in
Italia, verrebbero dirottati e rivenduti a cifre più elevate in
Germania, Austria e Svizzera ed anche in altri Paesi per essere
destinati alla sperimentazione, vigendo in tali Paesi norme meno
restrittive che in Italia.
Cani e gatti che vengono rivenduti altre
confine a cifre elevate per essere destinati alla sperimentazione.
Qualcuno ancora crede siano solo fandonie, fra questi ci saranno di
certo coloro che ancora oggi questo sporco lavoro lo sbrigano tuttora,
altri sono gli ingenui, quelli che credono ancora nelle favolette del
"vissero tutti felici e contenti" e che mai potrebbero pensare possa
esistere una simile schifezza. Poi ci sono quelli che se ne fregano:
che vadano per la sperimentazione o che restino nei canili e gattile a
marcire, poco importa. Al mondo c'è sempre qualcosa di più importante
degli animali, come per esempio il proprio egoismo e il proprio
benessere. Purtroppo le ultime categorie di gente sono quelle che vanno
per la maggiore. Naturalmente chi si batte per questo schifo è tacciato
di fanatismo, che rasenta quasi la paranoia. Persone definite faziose e
ristrette in piccoli gruppi che continuano per la loro strada senza
ascoltare niente e nessuno. Poco importa. Meglio fanat
ici che idioti!
L'affidatario deve pertanto fornire l'esatto recapito dove l'animale
sarà mantenuto che deve essere riportato sulla scheda assieme agli
altri dati (nome, cognome, residenza, telefono, numero del documento di
riconoscimento valido e luogo del rilascio); copia delle schede deve
essere conservata presso il canile a disposizione per eventuali
controlli, unitamente alla fotocopia del documento di identità
dell'affidatario.
Chi vuole adottare un cane o un gatto deve farlo
personalmente, cioè andare al canile, mostrare un documento di
riconoscimento, compilare una scheda e aspettarsi controlli nel tempo.
CONTROLLI NEL TEMPO! Non adottare una bestiola al primo furbetto di
turno e poi girare le spalle dimenticandosi di aver consegnato una vita
a chissà chi!
Oggi invece che succede?
Basta guardare internet e gli
appelli di cerca famiglia che si leggono: "siamo disposti a portarlo in
tutta Italia". Questa è la frase più sacrilega che si possa scrivere.
So già che qualcuno protesterà per questo e mi manderà a quel paese, ma
anche questo non interessa. La verità fa male a chiunque e chi con
tanta superficialità adotta un cane o un gatto in questo modo, sa
anche di essere appunto un superficiale. Se io mi prendo cura di un
cane per mesi e poi alla fine gli trovo casa non sento il desiderio di
rivedere quel cane anche a distanza di tempo? Non vorrei sapere se sta
bene, se ha problemi, se la sua famiglia è soddisfatta oppure no? Non
vorrei sapere se lui, il mio protetto, colui che ho curato per tanto
tempo, è felice?
E come potrei farlo a 1000 chilometri di distanza?
Suvvia, un po' di serietà e responsabilità. I problemi ci sono anche
quando si affidano animali a 100 metri da casa, come credete di poter
risolvere le difficoltà a 500 chilometri?
Sarà opportuno non cedere
cani conto terzi ma direttamente all'interessato, valutando le
motivazioni della richiesta caso per caso, e limitando, se occorre, il
numero dei cani ceduti per persona, come pure non cedere cani in tempi
differenti alla stessa persona se non dopo aver accertato o fatto
accertare lo stato degli animali precedentemente prelevati. Egualmente
con particolare cautela devono essere considerate le richieste che
pervengono da parte di persone non residenti o addirittura residenti
all'estero.
E veniamo al nocciolo della questione: MAI CEDERE ANIMALI A
TERZI! MAI!!! Se poi questi terzi non sono neppure italiani scartate
subito la domanda, proprio per la motivazione iniziale.
Certo, certo,
sono fanatica, faziosa e paranoica, ma datemi retta e lasciate perdere
i micietti, i cagnolini, i tesorini e i bubini.. Gli animali non hanno
bisogno di vezzeggiativi demenziali se poi vengono sbattuti in giro per
l'Italia e l'Europa come fossero pacchetti regalo. Gli animali hanno un
diritto: quello di essere tutelati. Facciamo le persone serie e
incominciamo a parlare di chi non ha voce con rispetto. Come di un
essere vivente con pari diritti ai nostri e non come giocattolini un
po' scemi da usare e abusare. Ogni volta che cercate casa a un cane,
un gatto, un coniglio, un topo, ecc, pensate come se cercaste casa a
un bambino: fareste lo stesso?

Le lettere inviate al quotidiano
"Tarantosera" invitano alla riflessione.
http://www.bairo.
info/tarantosera1006.html
Esistono leggi italiane che devono tutelare i
randagi. Le autorità hanno il dovere di prendersi cura degli animali
sul proprio territorio e non è questione di passatempo, ma di doveri
precisi. Vergognoso pensare che siano gli stranieri a inviare cibo ai
cani ospiti nei nostri canili, ma soprattutto va ricordato che nessuno
fa mai niente per niente. Il tornaconto per aver percorso migliaia di
chilometri portando furgoni di croccantini quale potrebbe essere?
Amore
per gli animali?
Ma per favore! I canili tedeschi sono colmi di randagi
e i lager esistono anche in Germania
Vi invitiamo a vedere la realtà
quale essa è veramente e non con le bende sugli occhi
http://www.bairo.
info/germaniamasseria.html
queste foto parlano da sole....perchè le
associazioni animaiste tedesche non aiutano i randagi della Germania?
Forse non è "conveniente"????

Anche il furto di cani è un fenomeno
inquietante che apre molteplici realtà, tutte oscene e aberranti
http:
//www.bairo.info/ilmessaggero1006.html
Scordatevi l'amore in queste
azioni, ma pensate piuttosto al denaro. Quello che certi personaggi
meschini si intascano per ogni "commissione" evasa...

Articoli come
quello che trovate a questo link invece http://www.bairo.
info/gazzettamezzogiorno1006.html fanno tirare un sospiro, seppur
piccolo, di sollievo.
Con l'invenzione spesso inutile del microchip
dove un cane microchippato in Lombardia se si perde in Emilia Romagna,
non si trova più, questa nuova legge regionale è l'unica salvezza per
le migliaia di bestiole che ogni giorno (e ripeto, ogni giorno) vengono
sbatacchiate da una parte all'altra dell'Italia e non solo, senza un
briciolo di responsabilità.
Inutile che si protesti riguardo a questo
argomento: è una vergogna trattare cani e gatti alla stregua di pacchi
postali, dimenticandosi che si ha a che fare con esseri viventi
indifesi che dipendono totalmente da noi. E se noi non sappiamo usare
la materia grigia che abbiamo e che si chiama cervello, mi dite che
razza di destino potremo donare ai tanti disperati, di cui molti si
arrogano il diritto di decidere della loro vita?

Della serie "il nord
Europa è più sensibile alle tematiche animaliste", (???) ecco un
esempio di sensibilità e compassione dalla civilissima Svizzera....una
delle Nazioni che adottano con frenesia molti randagi italiani, greci,
spagnoli, ecc.
http://www.bairo.info/corriereticino1006.html

E per i
randagi svizzeri stesso trattamento
http://www.bairo.
info/corrieredelticino1006a.html
Come mai per i loro randagi c'è la
soppressione mentre per i randagi importati ci sono famiglie, cuscini,
divani e tanto "amore"???

E rimaniamo pure nel civilissimo nord
Europa, così attento ai problemi dei senza voce...........
http://www.
bairo.info/animalieanimali1006.html
Evidentemente la bassezza
dell'animo non conosce confini e pur di divertirsi come depravati
mentali, ci si inventa di tutto, compreso il sesso con gli animali.

Questi esempi dovrebbero ormai avervi fatto capire che tutto il mondo è
paese e che non esistono luoghi migliori quando si parla di benessere
animale.
Per cui non credete a chi vi intorta con paradisi terrestri e
storie a lieto fine, ma accertatevi sempre di ciò che vi viene
raccontato. Il marciume è tanto e gli animali sono creature senza
difesa. Lasciate perdere i lidi oltre confine, ma cercate sempre di
tenere i vostri protetti sotto controllo. Ci vuole un bel pelo sullo
stomaco a credere ancora nelle favole dopo ciò che la realtà
offre...........


Bairo & staff