CHI SIAMO

Fermo, AP, Italy
Via Migliorati n.2 Fermo -AP- Marche 334.9157665 - cittadinia4zampe@yahoo.it cittadinia4zampe.blogspot.com

Comunicazione importante chiusura Sportello InformAnimali

LO SPORTELLO INFORMANIMALI DAL 31 MARZO 2009 NON SARA' PIU' ATTIVO A CAUSA DEL TERMINE DEL PROGETTO SPERIMENTALE "CITTADINI A 4 ZAMPE".
CERCHEREMO DI TROVARE UN GIORNO SETTIMANALE DI APERTURA PER GARANTIRE IL MINIMO SERVIZIO, MA TRATTANDOSI DI UN SERVIZIO DI VOLONTARIATO NON POSSIAMO GARANTIRE ALTRO.

RESTEREMO COMUNQUE A DISPOSIZIONE PER PUBBLICARE NOTIZIE, INFORMAZIONI, ANNUNCI DI ADOZIONI O SMARRIMENTI SUI NOSTRI BLOGS:

www.cittadinia4zampe.blogspot.com
www.plutoprogettofauna.blogspot.com
www.marcheanimali.blogspot.com

per informazioni scrivete una mail a cittadinia4zampe@yahoo.it
oppure plutohouse@hotmail.it

per le adozioni di cuccioli contattare
3478439127 Lidia
3478206634 Maria

giovedì 2 luglio 2009

CLANDESTINI A 4 ZAMPE

BERGAMO NEWS 29 GIUGNO 2009

Li allevano in Ungheria, poi li spediscono in Italia stipati su furgoni o nei bagagliai delle auto. Molti muoiono durante il viaggio, chi sopravvive viene acquistato a 50 euro e rivenduto a un prezzo dieci volte superiore. 
Un business da 300 milioni di euro l'anno. 
Il fenomeno ha preso piede anche a Bergamo.
Clandestini a quattro zampe, la tratta dei cuccioli dell'Est

BERGAMO - "Non vendiamo cani, solo accessori. Però se le interessano ho qualcosa in casa... Aspetti un attimo". La negoziante scompare nel retrobottega e riaffiora dopo un minuto con due cuccioli in braccio. "Questi costano 600 euro, sono bellissimi, un affare: sono nati in Italia, garantito. E' tutto regolare".
Di regolare però c'è poco, a cominciare dal fatto che, come sottolinea il dottor Paolo Antoniolli, direttore del Dipartimento di prevenzione veterinaria dell'Asl di Bergamo, "i negozi di toelettatura e accessori per vendere animali debbono disporre di locali adeguati, le cui
caratteristiche consentano di rispettare anche le condizioni di benessere animale, e debbono essere autorizzati Da sottolineare inoltre che non è possibile commercializzare cani che abbiano meno di 60 giorni di età e non ancora iscritti all’anagrafe canina informatizzata previa
identificazione mediante microchip". Eppure, basta varcare la soglia di un noto negozio di Bergamo per vedersi offrire cuccioli piccolissimi.
"Questi hanno meno di due mesi, sono tenerissimi". Costo, circa 500 euro.
Il mercato dei cuccioli è un business che fa gola. Spese ridotte e guadagni enormi, anche perché ormai il grosso della "merce" ha una sola origine, quella terra di nessuno che è diventata l'Europa dell'Est.
La tratta dei cuccioli parte soprattutto dall'Ungheria, dove le bestiole vengono allevate in modo intensivo e senza le necessarie precauzioni sanitarie. Tolti prematuramente alla madre e imbottiti di antibiotici, vengono caricati su furgoni o stipati nei bagagliai in condizioni igieniche impossibili e poi spediti in Italia. Molti muoiono durante il tragitto, i negozianti comprano quelli che sopravvivono per 50 euro e li rivendono a prezzi almeno dieci volte superiori, spacciandoli per cuccioli nati dalle nostre parti. I documenti non ci sono, o se ci sono risultano falsificati. Il microchip non corrisponde quasi mai al "passaporto" europeo previsto per gli animali importati.
Basta un giro tra gli addetti del settore per capire che il fenomeno, seppure ammesso a mezza voce, interessa anche Bergamo. "Ormai quasi tutti i negozi di animali fanno arrivare i cani dall'est - dice una commessa di una bottega di toelettatura - meglio rivolgersi a un allevamento serio oppure a privati che ti mostrano i genitori del cucciolo". E una negoziante di accessori aggiunge: "Meglio chiedere a un veterinario, dei commercianti non mi fiderei troppo...".
Dietro la tratta dei cuccioli c'è un giro d'affari che, secondo i dati della Lav (Lega antivivisezione) sfiora i 300 milioni di euro l'anno. 
"Questi cuccioli non sempre sono accompagnati dai documenti - spiega il dottor Antoniolli - Non sono sottoposti a vaccinazioni e il rischio è che portino in Italia malattie malattie virali come la gastroenterite emorragica e il cimurro. Spesso, per le condizioni in cui sono cresciuti o sono stati trasportati, vanno incontro a una mortalità precoce. Per tutelarsi, l'acquirente deve sempre chiedere a chi vende il certificato di iscrizione all'anagrafe canina. Da considerare anche
il fattore età: un cane importato legalmente dev'essere stato già sottoposto a vaccinazione antirabbica, che viene inoculata dopo tre mesi di età. Prima di essere esportato, poi, devono passare almeno altri 21 giorni dalla vaccinazione". A conti fatti, un cucciolo non potrebbe arrivare in Italia prima dei 4 mesi d'età. Ma nella realtà le cose vanno diversamente.
Dall'Ungheria arrivano soprattutto carlini, beagle, west higland. Razze pregiate e costose, che garantiscono margini di guadagno elevatissimi ai negozianti senza scrupoli. A conferma indiretta del traffico illecito, ci sono i dati relativi al commercio pulito: secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute i cani e gatti importati legalmente in Italia nel 2006 sono stati 21.442, 26.397 nel 2007 e dal gennaio all'’aprile 2008 sono stati appena 951. Un calo vertiginoso motivato proprio dalla crescita vertiginosa del mercato nero, che permette di far soldi sulla pelle dei poveri cani.

COME TUTELARSI
Il passaporto è obbligatorio
I cuccioli arrivano dall'Est in modo clandestino, in condizioni impossibili. 
I documenti spesso non ci sono, oppure sono falsificati. Solo nel 2% dei casi i cani hanno il "passaporto" in regola. 
Ecco tutto quello che bisogna chiedere per evitare fregature.

Secondo le informazioni in possesso della Lav, la Lega anti vivisezione, molti cuccioli arrivano dall'Est in piena clandestinità, senza la documentazione necessaria per essere movimentati a fini commerciali all’interno dell’Unione Europea. Il Regolamento (CE) n.998 del 26 maggio 2003 relativo alle condizioni di polizia sanitaria applicabili ai movimenti di carattere non commerciale di animali da compagnia che modifica la direttiva 92/65/CEE, istituisce l'’obbligo del passaporto europeo per i cani, i gatti e i furetti provenienti dall’estero, secondo quanto disposto dalla Decisione 2003/24. Il passaporto per animali domestici deve riportare i dati
anagrafici dell'animale, il numero del microchip, l'’attestazione della vaccinazione antirabbica e deve essere rilasciato da un veterinario abilitato dall'’autorità competente.
I cuccioli destinati alla vendita devono inoltre essere muniti di un certificato rilasciato da un
veterinario autorizzato attestante, a seguito di un esame clinicoeffettuato 24 ore prima della partenza, la buona salute e l’'idoneità ad affrontare il trasporto. Altro requisito fondamentale per essere movimentati è il certificato TRACES (Trade Control and Expert System) (1) per tutta la partita (Regolamento 599/2004/CE e Decisione 2003/803/CE). Il certificato, timbrato e corredato della firma di un veterinario autorizzato a ciò dal paese speditore, deve sempre essere in originale, in doppia lingua e comunque sempre nella lingua del paese di destinazione, con indicazione della data e dell’ora di partenza, il numero e la tipologia di animali (d'’allevamento o da compagnia) e il numero del passaporto. Se alcuni cuccioli viaggiano sprovvisti di questa documentazione, altri sono trasportati con documenti di viaggio
falsi o contraffatti. Molti muoiono durante il viaggio, a causa delle condizioni impossibili che devono sopportare.
Secondo un sondaggio della FNOVI (Federazione Nazionale Ordine Medici Veterinari Italiani),
la documentazione che viaggia con gli animali è considerata corretta solo nel 2% dei casi, verosimile nel 13%. La maggior parte (85%) degli animali da loro visitati è identificata con microchip, ma nell’'80% dei casi non c’è corrispondenza con i dati registrati sul passaporto.

Nessun commento: