
Gran brutta storia quello del canile di Tuoro, regione Umbria, dove sono state trovate
irregolarità di gestione degli animali ricoverati. Un gran bel numero di cani che vi hanno fatto il proprio ingresso senza mai essere stati registrati nell'anagrafe canina umbra, quasi a voler far perdere di loro ogni traccia. Ci auguriamo sinceramente che le forze dell'ordine possano
risalire ad ogni movimento strano compiuto contro animali già provati da abbandoni, maltrattamenti, sequestri e che allo stato attuale non si sa bene quanta garanzia possano aver ricevuto da una struttura gestita da un'associazione di protezione animali. Già, quando
l'animale non lo conosciamo, pur dispiacendocene, non ci crea più di tanta angoscia, quando
invece gli animali interessati si sono a noi trovati più vicini, quando abbiamo visto i loro occhi sprofondare in un mare di domande, allora scatta in ognuno di noi la volontà di conoscere
il destino che altri hanno loro riservato. Siamo tutti in attesa di conoscere l'esito dei nostri cinque maremmani, nostri perché partiti dalla nostra Regione circa cinque anni fa,
accompagnati dall'allora rappresentante della LAV del Fermano per ricoverarli nella struttura di Tuoro dove avrebbero dovuto trovare asilo sicuro e gratuito togliendo l'onere del loro mantenimento, presso un rifugio Marchigiano, al Coordinamento delle Associazioni Animaliste Marchigiane.
Di certo, sino ad ora, è il fatto che le loro identificazioni, i loro microchip che avrebbero dovuto garantire le loro esistenze, non sono mai stati registrati nell'anagrafe canina umbra. Sembra assurdo, ma leggendo il SIVA troviamo 5 maremmani trasferiti ma che non figurano mai arrivati nel luogo di trasferimento. Ci viene spontaneo domandarci con un certo timore:
Di certo, sino ad ora, è il fatto che le loro identificazioni, i loro microchip che avrebbero dovuto garantire le loro esistenze, non sono mai stati registrati nell'anagrafe canina umbra. Sembra assurdo, ma leggendo il SIVA troviamo 5 maremmani trasferiti ma che non figurano mai arrivati nel luogo di trasferimento. Ci viene spontaneo domandarci con un certo timore:
"Che fine mai avranno fatto?", come ci viene spontaneo sperare, se le indagini non ci contraddiranno, che i nostri cinque maremmani possano trovarsi ancora nel canile umbro o possano, al meglio, aver trovato spazio presso famiglie italiane. Speriamolo, per il loro bene, con tutte le nostre forze.