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giovedì 5 marzo 2009

PETIZIONE CONTRO I TRAFFICI

BRESCIA OGGI 3 MARZO 2009

PALAZZOLO (BS). 
Una petizione sottoscritta da 400 persone e inviata al governo tedesco
invita a far luce sul presunto traffico di animali per esperimenti di laboratorio

«I randagi bresciani rischiano la vivisezione»
«Gli amici dell’Arca di Noè» chiedono di indagare sul boom di adozioni dicani sull’'asse Italia-Germania

Giancarlo Chiari

Palazzolo (BS) - Un appello alle istituzioni tedesche, un altro alle autorità sanitarie e alle forze dell’ordine della nostra provincia. Da Palazzolo parte una campagna contro il presunto traffico di cani e gatti randagi destinati ai laboratori di vivisezione europei ma anche e soprattutto
tedeschi. Un traffico illecito e crudele che, sospettano gli animalisti, avrebbe profonde radici anche nella nostra provincia.
IN POCHI GIORNI QUASI 400 persone hanno firmato una petizione che chiede un giro di vite nei controlli sulle adozioni internazionali di cani e gatti e una collaborazione fra gli investigatori italiani e tedeschi.
«Alcune inchieste su presunti traffici di animali randagi venduti all’'estero per diventare cavie di laboratorio - spiegano Vittoria Gandossi e Giacomina Tagli presidente del gruppo Gli amici dell'’Arca di Palazzolo che ha promossola petizione - si sono arenate davanti all’'impossibilità di stabilire esattamente la destinazione di cani e gatti partiti dal Bresciano alla volta della Germania. I magistrati non hanno mai ritenuto opportuno richiedere rogatorie internazionali, eppure questo tipo di accertamento potrebbe a nostro parere scoperchiare un fenomeno illegale».
UFFICIALMENTE I CANI in partenza da Brescia vengono ceduti in adozione a famiglie tedesche. «Ma sinceramente non si capisce perchè la Germania dovrebbe importare dall’'Italia animali da compagnia randagi, spesso in cattive condizioni di salute - continua Vittoria -: è legittimo dunque sospettare che in qualche caso l’'adozione nasconda un destino atroce per i
quattrozampe». Un sospetto rafforzato dall'’anomala legge tedesca in materia di vivisezione che
autorizza esperimenti solo su animali provenienti dall'’estero. 
Da queste considerazioni ha preso l’'appello bilingue inviato alle autorità sanitarie, alle forze dell’ordine, ai giornalisti e alla segreteria della cancellerie tedesco Angela Merkel. «Vi chiediamo - si legge nella lettera firmata da 396 persone - di scoprire dove finiscono questi
cani disgraziati che nessuno vuole adottare in Italia. Ci dicono che voi amate molto i cani e che avete canili bellissimi, ma noi temiamo che dietro queste sedicenti adozioni si nasconda un vasto commercio di animali per la vivisezione».
Contestualmente, l'’associazione animalista si appella alla magistratura bresciana affinchè «prenda in seria considerazione un’indagine nel mondo delle adozioni sospetti di cani ospiti di rifugi e centri di accoglienza».

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