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domenica 17 gennaio 2010

Salviamo i cani di Quartu S. Elena

La storia di questi 4 cani (ora diventati 3, perchè uno purtroppo è morto) è stata portata alla luce l'anno scorso. Il gestore di un distributore di Benzina dell'Agip a Quartu S. Elena (CA) da 30 anni aiuta i randagi che cercano rifugio presso la sua stazione di servizio. In tutto questo tempo nessuno ha mai avuto nulla da ridire con nessuno, ma ora tre cani, anziani, danno fastidio e sono definiti dal tribunale di Cagliari "indecorosi" per la struttura.

Il 19 gennaio si deciderà la loro sorte: dovranno lasciare il luogo che li ha visti invecchiare, accuditi con affetto dal signor Piergiorgio, titolare del distributore e dai suoi colleghi per finire in chissà quale posto. In una regione dove il fenomeno del randagimso è alto, dove gli animali vengono spesso maltrattati con crudeltà e cattiveria gratuita, si punta il dito su persone che cercano di aiutare queste povere creature gettate da umani indefinibili, come fossero spazzatura. Dobbiamo assolutamente sostenere il signor Piergiorgio scrivendo al comune di Quartù, all'ENI e ai giornali per di fermare questa assurda decisione. Non abbiamo molto tempo, per cui inviatamo TUTTI a partecipare numerosi.
Qui sotto trovate gli indirizzi email,  i numeri di fax a cui scrivere ed un messaggio tipo da personalizzare e inviare fax.
 
Per favore..........partecipate tutti. Salviamo i tre cani anziani rimasti, non lasciamoli allontanare dal sig. Piergiorgio che da tanti anni si è preso cura di loro!!!!
 
 
 
Comune di Quartu S. Elena (CA)
sindaco - Med. Luigi Ruggeri
Via E. Porcu - 09045 Quartu Sant?Elena (CA) - tel 070-86011 - fax 070-86012299
 
ENI
 
Eni Cagliari
CA - Attività Rete - CA/OR/SS/NU Carte e Buoni: ANTAS SERVIZI S.r.l. di Giacomo Giordano & C. S.a.s.
09127 cagliari - Via Logudoro, 35 Telefoni 070.6848157 - 070.673043 - Telefax 070.6848080
 
Giornali, radio regione Sardegna
 
 
Messaggio da personalizzare con oggetto a piacere
 
Leggiamo spesso, forse troppo, di Leggi che tutelano gli animali ma che al contrario non vengono rispettate, come leggiamo di canili troppo pieni, forse all'esasperazione, tanto da indurre gli organi di controllo a bollare la struttura come lager, all'infuori di quelli che, a seconda del vero ruolo che svolgono, continuano a generare un sovrannumero di presenze che certamente non rispettano il benessere animale ed il suo diritto ad un'esistenza dignitosa. Leggiamo più spesso che un semplice individuo, come il signor Piergiorgio Lara, pur dimostrando umanità e compassione verso quattro animali abbandonati da qualche suo concittadino (mai arrivato sulle scale di un Tribunale) possa essere osteggiato in maniera coercitiva e paradossale proprio da quella Giustizia che dovrebbe prendere le difese, sue e soprattutto di tre esseri senzienti destinati alla galera a vita in una struttura dove sembra essere negato ogni diritto alla vita stessa. Ci chiediamo se l'AGIP, parte denunciante, abbia mai pensato alla fine che farebbero i tre animali rimasti, anziani, abituati a convivere in uno spazio ben custodito, vedendosi allontanare da ciò che consideravano la propria casa e soprattutto da un uomo che li aveva salvati da morte certa. Forse certe cause vengono intraprese solo per dimostrare la propria validità, il proprio potere, e forse, nel preciso caso, solo per cambiare gestore attribuendone la causa alla presenza, non visibile alla clientela, di tre cani. Con ancor più meraviglia leggiamo della sentenza di un Giudice che, definendo quel recinto un canile, probabilmente non ha mai posto lo sguardo sui veri canili, quelli sardi e quelli di tutto il resto d'Italia perchè, se così fosse e proprio in virtù del ruolo che riveste , avrebbe dovuto essere il primo a legittimare la legalità della custodia dei tre cani sul posto da parte del Lara e rifiutarsi  di spostare gli animali in luoghi ove il benessere animale non ha mai varcato il cancello. Quando parliamo di condannare i proprietari di animali dovremmo ben fare attenzione a non allargare il concetto a quei proprietari che non vorrebbero mai abbandonare od essere costretti a rinunciare ai propri animali in  virtù di una sentenza assurda. Forse sfugge a qualcuno la definizione di canile tant'è che il Tribunale Amministrativo per l'Abruzzo, con sentenza ND 159/07 NRG 29/2007 ha annullato l'ordinanza del Comune di Tollo che costringeva una cittadina, proprietaria di 25 cani, ad allontanare i suoi animali perchè considerato il luogo di detenzione come rifugio per cani, regalando così piena soddisfazione a quella signora che accudiva animali presi dalla strada e detenuti in maniera legale ma non come canile. In Sardegna, possedere e detenere 3 cani in un recinto equivale ad essere gestore di un rifugio? In Sardegna, da dove giungono appelli continui per adottare gli animali dai canili strapieni, da dove partono animali in affido a centinaia e centinaia di Km. senza saperne, nella maggior parte dei casi, la destinazione finale così che ci possa essere la possibilità di far entrare ancora animali vaganti.
In Sardegna, dove gli animali abbandonati per strada vengono raccolti in condizioni allucinanti ,se non addirittura cadaveri seviziati, dal poco volontariato presente. In Sardegna dove si sta cercando di arginare il fenomeno del randagismo, come d'altronde nel resto del Paese,si vogliono forse far nascere tre randagi in più solo per accogliere la richiesta della potente AGIP al cui naso non arriverebbe mai alcun odore animale? Quello che chiediamo è giustizia vera perchè non vi può essere giustizia ove si lede la salute ed il benessere di ognuno, che possa anche appartenere ad altra specie e soprattutto giustizia per un cittadino che vedrebbe portarsi via, verso un destino ignoto,  tre creature al quale ha salvato la vita e che non avrebbe possibilità alcuna di gestirli in altro luogo se non il vederli rinchiusi per quel poco tempo che possa loro rimanere dietro le sbarre di un anonimo e osceno canile. Quello che chiediamo all'AGIP, o meglio ai Suoi dirigenti, è un minimo di coscienza, una prova di sensibilità e di rispetto soprattutto legato ad un luogo ove gli eventuali clienti non avrebbero possibilità alcuna di essere infastiditi.
 
Nome, cognome, località...
 
 
Testimonianza sig. Piergiorgio Lara pervenuta presso la sede del Gruppo Bairo Onlus il 13/01/2010
 
salve , sono un gestore agip. nell'impianto da me gestito ho sempre avuto dei cani salvati dalla vicina e pericolosa strada. l'agip ha sempre visto,saputo, tollerato. basti pensare che gli ispettori agip in visita(controllo)   presso il mio impianto hanno sempre giocato con i miei cani. invece da 2 anni l'eni  ha voluto e ottenuto dal tribunale di cagliari(giud.dott.gabriella dessi),un'ordinanza dall'allontanamento dei miei vecchi cani(uno quasi non vedente). tutto e' partito dall'agente eni d cagliari(giacomo giordano) e paolo micalizzi (eni roma), i quali asseriscono che i miei cani danno indecoro al distributore.il 19 01 2009 ,udienza presso il tribunale d cagliari dove la dott.dessi stabilira' le modalita' x l'allontanamento dei miei cani. grazie.
 
 
 
articoli di cronaca
 
 
CLAUDIO CUGUSI.IT
13 GENNAIO 2010
 
Il cane a sei zampe e quelli (veri) a quattro zampe (di Claudio Cugusi - Epolis)
 
Dopo quasi due anni di lotte il mostruoso cane nero a sei zampe, quello dell?Agip, ha vinto la lotta contro i cani a quattro zampe. Quelli veri, strappati ai parafanghi delle auto di viale Colombo a Quartu e ospitati in un fazzoletto di terra dietro un rifornitore. Tra pochi giorni il Tribunale di Cagliari deciderà come i cani (e anche un vecchio lavaggio, giudicato abusivo) dovranno essere sgomberati e da chi. Deciderà anche chi dovrà custodire i cani a quattro zampe? Probabile. Se però potessero essere interpellati proprio loro, questi meticci grossi e simpatici, direbbero che loro vogliono restare lì, dove hanno la certezza di cure, compagnia e cibo. Dove sono da anni, fedelmente legati a Omar, Roberto e Giorgio, la squadra di benzinai.
Per centinaia di automobilisti in questi mesi i cani del distributore di viale Colombo sono diventati un simbolo di una protesta civilissima che ha varcato il Tirreno (potenza di internet) e ha raccolto più di tremila adesioni dappertutto. Perché? Per una ragione, antica: diritto e giustizia sostanziale non camminano sempre allo stesso passo. E quando per tante ragioni, tutte inoppugnabili, la giustizia soccombe davanti al diritto nella comunità resta un senso di amarezza. Come se non tutto fosse stato fatto fino in fondo. Forse il Comune di Quartu può ancora intervenire. Ma se da oggi in viale Colombo si presentassero tanti cittadini, gli stessi che hanno firmato le petizioni, e qualcuno si offrisse di adottare i meticci, questa storia di diritto e ingiustizia avrebbe almeno una fine decorosa.
Claudio Cugusi
giornalista

L'UNIONE SARDA
28 LUGLIO 2009
 
Viale Colombo.
«Pronti a incatenarci»: i gestori vogliono opporsi alla sentenza
Agip, il giudice sfratta i quattro cani
 
Le decisione definitiva è arrivata: Jack, Schaila, Jo e Billy, i quattro cani salvati dalla strada e adottati dal gestore Piergiorgio Lara, dovranno lasciare la stazione di servizio dell'Agip nel lungosaline, in viale Colombo. Dopo la sentenza del giudice Gabriella Dessì, che aveva intimato il trasferimento immediato degli animali, il Tribunale ordinario ha respinto il ricorso presentato dal gestore. Adesso spetterà all'ufficiale giudiziario decidere la sorte dei quattro cani, che potrebbero essere trasferiti in un canile.
È l'epilogo di una vicenda che ha sollevato roventi polemiche, iniziata la scorsa estate. L'Agip non vedeva di buon occhio quel recinto nel quale sono custoditi i quattro animali, sebbene sia nascosto ai clienti e sistemato in un'area nel retro della rivendita di carburante. Così, dopo un sopralluogo, i dirigenti della società petrolifera avevano intimato l'immediato trasferimento dei cani «per non rischiare il mancato rinnovo del contratto». Dal rifiuto del gestore era nato uno scontro arrivato fino alle aule del Tribunale, e subito si era formata una rete di solidarietà a favore dei due pastori tedeschi, del cocker e del volpino.
«Non abbandoneremo mai i nostri cani», assicura Piergiorgio Lara, «se l'ufficiale giudiziario deciderà di portarli via, saremo pronti a incatenarci. Non hanno mai dato fastidio a nessuno, sono con noi da tanti anni, stanno bene e sono regolarmente controllati dal veterinario».
Per aiutare Jack, Schaila, Jo e Billy si sono mossi associazioni e cittadini. In poco tempo sono state raccolte 1.500 firme allegate a una petizione per chiedere di tenere «giù le mani dai cani». L'Aiida, il tribunale nazionale degli animali, minaccia denunce per istigazione al randagismo. «Siamo pronti ad andare con i cani a manifestare sotto l'agenzia Agip», aggiunge Lara, «certamente noi non molliamo». (g. da.)

Affidamento diretto, la ricetta contro il randagismo

LA NUOVA SARDEGNA
15 GENNAIO 2010
 
Affidamento diretto, la ricetta contro il randagismo
 
OLBIA. La lotta al randagismo non è persa. La battaglia è dura da vincere, ma chi è in prima linea da una vita non vuol sentir parlare di sconfitta annunciata. Anche durante le feste di Natale e l’estate, cioè i periodi dell’anno in cui gli abbandoni dei cani aumentano in maniera vertiginosa. I momenti in cui i padroni si dimenticano dei loro piccoli amici a quattro zampe.  Ne sa qualcosa Elisa Magnanensi, la responsabile dell’Arpa, la lega autonoma anti randagismo e protezione ambientale. «Mi occupo di cani da oltre 25 anni - spiega -. Da sempre in prima linea, superando anche vicende amare e difficili, sono ancora oggi più che mai convinta che questo problema sociale non abbia possibilità di soluzione definitiva in quanto è sempre in fieri, ma allo stesso tempo è indispensabile un controllo costante con strategie mirate per impedirne il dilagare». Strategie che, secondo la paladina dei cani, già collaudate da decenni e rapportate ai tempi attuali, si potranno rivelare ancora una volta la medicina più efficace per combattere il randagismo. «Innanzitutto - spiega Elisa Magnanensi - è fondamentale un collegamento costante con le scuole, il modo migliore per diffondere quella rivoluzione culturale che ha permesso la tutela degli animali attraverso leggi dello Stato. Seconda cosa, non meno importante, la sostituzione dei tanti e brutali metodi per sbarazzarsi degli animali indesiderati con la sterilizzazione, che deve essere effettuata non solo alle femmine ma anche ai maschi, per evitarne l’esubero». Ma la grande novità della lega presieduta dalla Magnanensi è l’affidamento diretto degli animali ai richiedenti. «Si tratta di soggetti già sensibili al problema e soprattutto responsabili. Attraverso una scheda l’associazione stabilisce le regole che riguardano cibo, salute e spazi adeguati, a cui l’adottante deve attenersi. Tutto sotto il controllo dell’associazione. Inoltre, salvo rare eccezioni, evitiamo trasferimenti all’esterno del nostro territorio, perché altrimenti non c’è nessuna certezza di poter verificare il buon fine dell’adozione. La deportazione è da impedire anche per il fatto che lo Stato eroga a Regioni e Comuni sovvenzioni per occuparsi del problema nel territorio».

sequestro di cuccioli ad Ancona

CORRIERE ADRIATICO
16 GENNAIO 2010
 
Porto, maxi sequestro di cuccioli
Oltre quaranta cani e gatti salvati dal traffico clandestino. Erano in gabbia
 
Alberto Bignami
 
Ancona Chissà dove sarebbero finiti ed in che condizioni sarebbero arrivati a destinazione i cuccioli di varie razze, tra cui Labrador, Golden Retriever, Yorkeshire, Pincher, Bulbogg, West Hingland, Cocker, Maltese, Cane da pastore, Jack Russel e molte altre, salvati dallo smercio clandestino grazie all'intervento del Corpo forestale dello Stato, comando provinciale e nucleo Cites, dell'ufficio Dogane sezione marittima e della Guardia di Finanza, gruppo di Ancona. Giovedì mattina infatti al porto è stato intercettato un furgone con targa polacca in procinto di imbarcarsi per la Grecia. Fermato e controllato il mezzo, al suo interno sono stati rinvenuti 43 cuccioli di cani tra le 4 e le 10 settimane di vita oltre a un gatto persiano di 2 anni, tutti raccolti in 22 gabbie in plastica per il trasporto di animali domestici. 
Gli accertamenti dei militari non hanno consentito al personale di polizia coadiuvato dal Servizio Igiene Allevamenti e produzioni zootecniche dell'Asur di Ancona di procedere alla identificazione degli animali in quanto non erano dotati del microchip sottocutaneo e del passaporto identificativo. Le operazioni di controllo e la visita sanitaria hanno poi permesso di applicare sottopelle ai cuccioli il minuscono congegno elettronico che assegna il documento d’identità. Tutti i piccoli sono stati affidati in custodia temporanea ad un canile della provincia. Il trasportatore, un cittadino polacco residente in Grecia, è stato denunciato per maltrattamento, falso ideologico e falso in atti. Le indagini del Corpo forestale sono in corso per chiarire se all'origine risulta un'organizzazione dedita al traffico illegale di animali da affezione, in considerazione anche della progressiva riduzione delle importazioni legali. Indagini e controlli proseguiranno costantemente per capire se si tratti di un fenomeno usuale. Si cerca di scoprire con quale frequenza avvengano questi trasporti illegali. Viaggi che possono essere anche fatali per questi cuccioli privati della madre già dopo 4 settimane e sistemati in gabbie e mezzi di trasporto non idonei per le insufficienti condizioni igieniche e per la mancanza di sicurezza e ricambio d'aria e di ossigeno.

martedì 12 gennaio 2010

CHE FINE FARANNO?

PARMA DAILY
5 GENNAIO 2010
 
Cuccioli "clandestini" a rischio massacro
La denuncia di Aidaa sugli animali rimasti invenduti nel periodo natalizio.
 
 
Vi siete mai chiesti che fine fanno le migliaia di cuccioli importati clandestinamente e rimasti invenduti dopo il periodo natalizio? 
Due sono le soluzioni riservati alle centinaia di migliaia di cuccioli importati ogni anno clandestinamente in Italia prevalentemente dai paesi dell'Est: i migliori , quelli più sani ,che rappresentano circa il 30% delle cucciolate sono destinati a rimanere sul mercato almeno altri cinque o sei mesi (fino ad un anno per le razze di piccola e piccolissima taglia) per poi essere destinati in caso rimangano invenduti ai laboratori di vivisezione e sperimentazione animale pubblici e privati dove ricercatori poco scrupolosi molto spesso acquistano parecchi cani (ma anche gatti ed altri animali) illegalmente per poter portare avanti i peggiori, ed inutilmente crudeli esperimenti. 
La seconda soluzione che riguarda il restante 70% dei cuccioli (quelli malati o comunque non vendibili a causa di problemi di vaccinazione o per malformazioni) che complessivamente sono circa 150.000 prevede la morte procurata o indotta. In poche parole i cani vengono lasciati morire a causa delle loro stesse malattie o addirittura uccisi a volte in maniera crudele e i loro corpicini fatti sparire bruciati nei forni come semplici rifiuti solidi urbani. 
E' un vero e proprio genocidio degli animali quello che ogni anno viene effettuato in Italia tra i mesi di febbraio e marzo e che a differenza di molti altri reati contro gli animali passa inosservato semplicemente perchè ufficialmente questi animali non esistono e quindi a meno che vengano colti in flagranza di reato coloro che li uccidono e li smaltiscono il fenomeno passa del tutto inosservato. 
“AIDAA ha raccolto alcune informazioni relativi a questa vera e propria strage di animali che vede vittime decine di migliaia di cuccioli di cane ogni anno, informazioni contenute in dossier che saranno consegnati con nomi e cognomi dei presunti responsabili alle procure della repubblica di Roma, Milano, Torino, Bari, Reggio Calabria e Catania- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- il giro dell'importazione clandestina di cuccioli di cane è sicuramente un fenomeno molto ampio rispetto al numero di animali che ogni anno vengono rintracciati e sequestrati alle frontiere, in particolare per quanto riguarda i cani all'importazione clandestina di animali molto spesso malati e non vaccinati segue ogni anno una vera e propria mattanza di quelle decine di migliaia che non si riescono a piazzare sul mercato e che non finiscono nei laboratori di vivisezione e sperimentazione clandestina, pratica questa- continua Croce- più diffusa di quanto possiamo immaginare anche qui in Italia. 
Si tratta di denunciare pubblicamente e fermare questa strage, il nostro invito è che chiunque sia in possesso di informazioni che riguardano queste pratiche lo denuncino alle forze dell'ordine o in via subordinata anche anonimamente le segnalino al nostro indirizzo di posta elettronica segnalazionereati@libero.it in modo da poter salvare da morte certa queste migliaia di cani crudelmente torturati ed ammazzati ogni anno nella tanto civile Italia” per info 3926552051-3478883546.

GIORNAL
6 GENNAIO 2010
 
Animali domestici invenduti in discarica o inceneriti
Che fine fanno le migliaia di cuccioli importati clandestinamente e rimasti invenduti dopo il periodo natalizio?
 
Due sono le soluzioni riservati alle centinaia di migliaia di cuccioli importati ogni anno in Italia prevalentemente dai paesi dell'Est: i migliori , quelli più sani , circa il 30% delle cucciolate sono destinati a rimanere sul mercato almeno altri cinque o sei mesi (fino ad un anno per le razze di piccola e piccolissima taglia) per poi essere destinati  ai laboratori di  sperimentazione animale pubblici e privati.
La seconda soluzione che riguarda il restante 70% dei cuccioli  prevede la morte procurata o indotta.
"E' un vero e proprio genocidio degli animali quello che ogni anno viene effettuato in Italia tra i mesi di febbraio e marzo e che a differenza di molti altri reati contro gli animali passa inosservato semplicemente perchè ufficialmente questi animali non esistono e quindi a meno che vengano colti in flagranza di reato coloro che li uccidono e li smaltiscono il fenomeno passa del tutto inosservato. “E' l'AIDAA  a denunciare questo terribile fatto che dopo le note vicende portate alla luce da Striscia la Notizia sui canili abusivi di Quattordio e Solero ci deve far riflettere.
"Consegneremo  nomi e cognomi dei presunti responsabili alle Procure della Repubblica di Roma, Milano, Torino, Bari, Reggio Calabria e Catania-  dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE- il giro dell'importazione clandestina di cuccioli di cane è sicuramente un fenomeno molto ampio rispetto al numero di animali che ogni anno vengono rintracciati e sequestrati alle frontiere, in particolare per quanto riguarda i cani importati clandestinamente si tratta di animali molto spesso malati e non vaccinati  alla fine detinati ad una vera e propria mattanza."Il nostro invito è che chiunque sia in possesso di informazioni che riguardano queste pratiche faccia denuncia alle forze dell'ordine o in via subordinata, anche anonimamente,  segnalino al nostro indirizzo di posta elettronica redazione@giornal.it  in modo da poter intervenire.

Abbandonati senza cibo e al gelo da proprietaria

ANSA
22 DICEMBRE 2009

Animali: guardie zoofile salvano cinque cani a Osimo
Abbandonati senza cibo e al gelo da proprietaria

OSIMO (ANCONA) - Le guardie zoofile di Wwf e Legambiente, allertate da alcuni cittadini, hanno soccorso ad Osimo cinque cani trovati in una ''situazione disastrosa''. Due pastori tedeschi erano ''detenuti'' dentro una gabbia, senza cibo da giorni e senza alcun riparo, con temperature che di notte scendono sotto lo zero. Altri tre cani, due meticci e un Beagle, erano invece rinchiusi in un ex pollaio dove filtrava solo un filo di luce, anch'essi a digiuno da giorni e in condizioni igieniche precarie. La proprietaria e' stata denunciata per maltrattamento di animali, ai sensi dell'art. 727 del Codice penale, che precede pene fino a un anno e sanzioni fino a 10.000 euro.

LEGATO A UN ALBERO E SGOZZATO...ORRORE A MONTE VIDON CORRADO

Violenza sugli animali nella notte di santo Stefano
Trovato un cane legato ad un albero e sgozzato

Monte Vidon Corrado (FM) - L'autore del gesto è ancora ignoto, ma quello avvenuto nella notte fra Santo Stefano e domenica nelle campagne di Monte Vidon Corrado resta un atto di assoluta crudeltà verso gli animali. Un cane di taglia media, probabilmente un bastardino senza collare, è stato prima legato al tronco di un albero in mezzo ai campi con una corda e poi sgozzato con un coltello. A trovarlo è stato un residente del luogo. Un fatto insolito, che ha colpito molto gli abitanti della zona. Alcuni soprattutto fra gli anziani, hanno ipotizzato si potesse trattare anche di qualche pagano. un gesto, comunque, assolutamente da condannare.


Comunicato Stampa
Quel cagnolino di taglia media piccola, colore bianco con qualche pezzatura sul marrone rossiccio, legato per ben tre volte al collo e lasciato morire impiccato nelle campagne di Monte Vidon Corrado, merita più di una semplice notizia. La sua raccapricciante fine denota unicamente la viltà di chi ha usato quel piccolo animale per sfogare i propri istinti diabolici. Non certamente riti satanici di gruppo ma solo la ferma volontà di inveire contro una creatura indifesa da parte di un semplice squilibrato che ha voluto liberarsi di una presenza da lui giudicata inopportuna. Che possa esserne stato anche il legittimo proprietario è un dilemma che solo il piccolo meticcio poteva sapere. La notizia diffusa ci fa rendere sempre più conto della mancata sensibilità di determinati umani nei confronti di animali indifesi. Non sta a noi ricordare che chiunque commette omicidio contro un essere a quattro zampe incorre nel codice penale che prevede, nel caso medesimo, persino l’arresto. Sicuramente l’attore in questione non verrà mai rintracciato ma ci auguriamo che per quanto possa continuare a vivere, viva anche in lui un rimorso tale da rendergli difficile ogni azione nella sua misera esistenza. L’appello che lanciamo è quello di tenere ben stretti i propri animali evitando loro di vagare e di incorrere in pericoli sempre più reali.
socie Circolo Legambiente Sibilla Aleramo

domenica 6 dicembre 2009

traffico di cuccioli nel fermano

Cuccioli in condizioni penose
Denunciati tre ucraini; trasportavano piccoli animali di razze pregiate.
Erano tenuti in penose condizioni igienico-sanitarie, completamente bagnati e sporchi dei loro stessi escrementi

Montegranaro (Fermo), 5 dicembre 2009 - Scoperto dai carabinieri a Montegranaro, nel Fermano, un traffico internazionale cani razze pregiate. Tre cittadini ucraini sono stati denunciati. La scoperta è stata fatta dai militari durante un servizio di prevenzione sul territorio. Un furgone, di nazionalità ucraina, con a bordo tre persone, è stato fermato e perquisito. In due gabbie metalliche di piccole dimensioni, sono stati trovati 8 cuccioli, 4 di razza Buldog inglese e 4 di razza Shar Pei, che sarebbero stati venduti nel nostro paese a un prezzo nettamente inferiore a quello del mercato corrente.I cuccioli, che erano accompagnati da falsa documentazione sanitaria e identificativa, erano tenuti in penose condizioni igienico-sanitarie, completamente bagnati e sporchi dei loro stessi escrementi. Dagli accertamenti, è emerso che i cani, di pochi mesi di vita, provenivano dall’est europeo ed erano destinati al mercato clandestino locale. I tre risponderanno di maltrattamento di animali e uso di atto falso. I cuccioli sono stati affidati a una idonea struttura di Fermo dove sono stati curati.