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lunedì 1 giugno 2009

RANDAGISMO, LA PIAGA INFINITA

Comunicato stampa dalla Sezione di Catania della Lega
Nazionale per la Difesa del Cane LNDC sezione di Pescara

17/05/09
RANDAGISMO, LA PIAGA INFINITA

Era il 17 Marzo quando, dopo la tragica
morte di un bambino aggredito da cani randagi a Scicli, la Sicilia per
la prima volta definiva “emergenza” il randagismo. A due mesi di
distanza ci risiamo: a Licata un altro grave episodio che non doveva
accadere, che non sarebbe accaduto se i nostri amministratori avessero
aperto gli occhi qualche annetto fa. Sarebbe bastato costruire in ogni
comune un rifugio sanitario per iniziare le campagne di sterilizzazione
nel 2000, quando fu emessa la L.R. 15, per avere oggi alcune migliaia
di randagi in meno. Sarebbe bastato che i Comuni acquistassero i
rilevatori di microchip per impedire che altre migliaia di cani non
iscritti all’anagrafe fossero abbandonati impunemente diventando
randagi. Sarebbe bastato riflettere sul fatto che spendere oggi
significa risparmiare domani. E invece niente. Nessuna intenzione di
affrontare il problema in maniera seria e definitiva. Tanto ci sono
sempre i canili convenzionati! Il Comune di Catania, per esempio
, da
recente ha messo a punto il piano triennale per le opere pubbliche, ma
la voce “rifugio” non compare tra le opere in programma. L’ ”emergenza”
, almeno per i prossimi tre anni, non avrà soluzione. Che ci risulti,
nessun comune della nostra provincia, ad oggi, intende creare una
struttura di prima accoglienza con le caratteristiche previste dalla
legge, per ospitare gli animali incidentati, quelli in degenza post-
sterilizzazione o i cuccioli rinvenuti sul territorio. Si continua a
trovare soluzioni raffazzonate, a mettere toppe su un tessuto già
logoro, a promettere alla gente che i randagi spariranno dalle strade
per virtù di chissà quale magico intervento. Perché a qualcuno, o
meglio a tanti, fa comodo che il problema rimanga tale. E intanto i
cani continuano a nascere, riprodursi e morire tra l’indifferenza di
tutti, ad eccezione di quanti, presi dalla psicosi, decidono di fare “
pulizia” spargendo bocconi avvelenati. I volontari, sempre più
disperati, si affannano a correr
e qua e là come formiche impazzite
per recuperare i cuccioli, soccorrere i randagi feriti, sterilizzare
le femmine, arginare l’odio che dilaga giorno dopo giorno e li rende
oggetto di scherno o di minacce anche solo per aver lasciato una
ciotola d’acqua su un marciapiede. Non si può continuare così. Qualcuno
prima o poi dovrà intervenire per riportare questa terra ad un livello
accettabile di civiltà. Qualcuno dovrà spiegare ai nostri
amministratori che non si possono trattare gli animali come sacchi di
immondizia, e non si possono disattendere le leggi per anni e sperare
sempre di farla franca. Qualcuno dovrà costringerli ad assumersi la
responsabilità di ciò che è accaduto e potrà accadere mentre si
gonfiano le tasche di chi si arricchisce sulla pelle degli animali, e
si versa sangue innocente sulle coscienze di quanti stanno a guardare.

Lega Nazionale per la Difesa del Cane - sezione di Catania
CON
PREGHIERA DI DIFFUSIONE

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