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CERCHEREMO DI TROVARE UN GIORNO SETTIMANALE DI APERTURA PER GARANTIRE IL MINIMO SERVIZIO, MA TRATTANDOSI DI UN SERVIZIO DI VOLONTARIATO NON POSSIAMO GARANTIRE ALTRO.
RESTEREMO COMUNQUE A DISPOSIZIONE PER PUBBLICARE NOTIZIE, INFORMAZIONI, ANNUNCI DI ADOZIONI O SMARRIMENTI SUI NOSTRI BLOGS:
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per informazioni scrivete una mail a cittadinia4zampe@yahoo.it
oppure plutohouse@hotmail.it
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lunedì 1 giugno 2009
COME DON CHISCIOTTE
COME DON CHISCIOTTE
11 MAGGIO 2009
NON SENTIVA PIU' LE URLA DEGLI ANIMALI, NE' VEDEVA IL SANGUE SCORRERE
DI JASON MILLER
Thomas Paine's Corner
Nota dell'autore: dedico questo
pezzo ai coraggiosi difensori degli animali e ai salvatori che
costituiscono l'ALF, il Justice Department, l'Animal Liberation Brigade
e altri gruppi militanti di azione diretta che stanno lottando contro i
vivisettori e il resto della loro genia, i quali costituiscono il
complesso dello sfruttamento animale. Data l'incessante natura del
tormento sistematico e del massacro di milioni di altri esseri
senzienti che ha luogo giorno dopo giorno, sono inevitabili delle
risposte violente da parte di persone che amano gli animali non umani,
in quanto mezzo moralmente accettabile di auto-difesa allargata per
conto delle vittime senza voce ed indifese. Come ha supposto il mio
stretto collaboratore, dottor Jerry Vlasak -- e sono d'accordo al 100 %
-- l'omicidio di uno o due vivisettori salverebbe probabilmente milioni
di vite di animali non umani. E, data la sempre più incandescente
situazione presso l'UCLA, chissà cosa potrebbe accadere?
Impiegando una
miriade di tattiche e strategie, quelli di noi che vogliono vedere le
gabbie vuote prevarranno. Come ha dichiarato un altro mio fermo
alleato, il dottor Steve Best, durante una conferenza che ha tenuto ad
Oxford nel 2005: "rendiamo la vivisezione un tabù". Sogno quel giorno.
"Il fisiologo non è un uomo del mondo. E' uno scienziato, ossia un uomo
preso e assorbito da un'idea scientifica che persegue; non sente più le
urla degli animali, nè vede il sangue scorrere; vede solo la sua idea:
organismi che gli nascondono problemi che vuole scoprire. Non si sente
nel bel mezzo di un'orribile carneficina; sotto l'influsso di un'idea
scientifica, ricerca con piacere un filamento nervoso dentro della
carne livida e maleodorante, che per un'altra persona sarebbe oggetto
di disgusto ed orrore".
–Claude Bernard
Per vivisezione si intende
l'anacronistica pratica di condannare animali non umani alla sterilità,
l'isolamento e la prigionia in gabbie di laboratorio, sottoporli ad
amputazioni, punture, bastonate, shock elettrici, bruciature,
avvelenamenti e che, inoltre, sembra essere molto più vicina alla
tortura medioevale che alla ricerca scientifica del 21esimo secolo.
Appropriatamente, la storia della vivisezione ha le sue radici negli
editti religiosi medievali, che proibirono la dissezione di cadaveri
umani (1). E l'antropocentrismo è così profondamente inculcato nella
nostra psiche che, pur vivendo in un'era "illuminata", continuiamo con
la nostra barbarie collettiva basata su una dottrina clericale per cui
dei cadaveri umani in decomposizione erano più sacri di esseri
senzienti respiranti e vivi.
Approposito di dottrina clericale, Claude
Bernard, il "Padre della Fisiologia", il cui principale mezzo di
indagine era la vivisezione, ricevette un'educazione gesuita e crebbe
nella Francia del 19esimo secolo (2). Bernard era ossessionato dalla
nozione per cui tutti i progressi scientifici significativi, in
particolare nella medicina, potevano venire solo dal laboratorio."Come
la mette lo storico della medicina Brandon Reines: l'effetto reticolare
delle pubblicazioni di Bernard sul pancreas servì a canonizzare
l'elemento vivisezionista della sua medicina sperimentale, a spese
delle analisi cliniche. I suoi successivi lavori pedagogici portarono
ad una ulteriore diminuzione nell'impatto degli studi clinici, e un
corrispondente aumento del dramma dei già allora allettanti esperimenti
su animali" (3) Il laboratorio di Bernard era una casa degli orrori per
animali non umani, pieno di grottescherie e dolore oltre ogni
immaginazione, tra cui forni in cui arrostiva le sue vittime ancora vi
ve (4). Sfortunatamente, l'influenza di Bernard restò potente fino al
giorno d'oggi, portando molti scienziati ad affidarsi quasi
esclusivamente alla vivisezione - con un'enfasi virtualmente nulla
sugli altri metodi di ricerca.
Come le primitive religioni e i dogmi
scientifici che l'hanno generata, la vivisezione è una reliquia del
passato che è sopravvissuta alla sua utilità, se mai ne ha avuta una.
Da una prospettiva di liberazione animale, non ci sono giustificazioni
morali per torturare e assassinare animali non umani in modo da far
"avanzare la scienza", ma anche se considerata da una inveterata ma
intelligente prospettiva specista, la vivisezione è una pratica
deleteria, per il suo tremendo spreco di tempo, denaro e sforzo, ed è
più una minaccia alla salute umana che una salvaguardia della stessa.A
causa delle molte differenze anatomiche, fisiologiche, genetiche e
comportamentali tra specie (differenze che Bernard ha scartato nel suo
zelo per dimostrare che "tutta la materia vivente obbedisce alle stesse
leggi fisiologiche") (4), i test condotti su animali non umani sono
solo dal 5 % al 25 % accurati nel prevedere l'impatto che avranno sugli
umani le sostanze testate o i trattamenti (5), e uno studio
del 1994
che è apparso nel rapporto SCRIP ha determinato che solo 6 delle 114
sostanze considerate, tossiche per gli umani, lo erano anche per gli
animali non umani (6). Gli animali non umani sono un pessimo termine di
riferimento rispetto alle persone.
Secondo Pro Anima (Francia), oltre
un milione di persone sono morte prematuramente quest'anno nell'Unione
Europea per via di sostanze tossiche introdotte nel loro cibo o
ambiente che erano state testate su animali e considerate sicure (7).
Milioni di animali non umani vengono vivisezionati ogni anno per
assicurare la nostra "sicurezza" quando prendiamo dei farmaci. E noi,
quanto sicuri siamo? Considerato che le reazioni avverse ai farmaci
sono la quarta principale causa di morte, e alla base del 15 % degli
ingressi in ospedale, i farmaci uccidono oltre 100.000 persone all'anno
(più delle droghe) e le reazioni avverse ci costano oltre 130 miliardi
di dollari in spese mediche all'anno (8).
Nel dicembre 2003, il dottor
Allen Roses, vice-presidente a livello mondiale del dipartimento
genetico della GlaxoSmithKline, il più grande produttore farmaceutico
della Gran Bretagna, ha ammesso le gravi limitazioni dei farmaci per
cui vengono sacrificati gli animali non umani, dichiarando "La grande
maggioranza dei farmaci - oltre il 90 per cento - funziona solo nel 30
o 50 per cento delle persone", ha detto il dottor Roses. "Non direi che
la maggior parte dei farmaci non funziona. Direi che la maggior parte
dei farmaci funziona per il 30-50 percento delle persone. I farmaci sul
mercato funzionano, ma non funzionano per tutti" (9).
Per un mucchio di
altri esempi (troppo numerosi per citarli qui) che rivelano l'antiquata
e cruda natura dei risultati provenienti dalla vivisezione, si veda il
rapporto del 2007 intitolato "Do No Harm" che è stato redatto dalla AD-
AV Society della British Columbia nel settembre 2007 (10).
Nonostante i
suoi dimostrabilmente pessimi risultati, e nonostante gli eccitanti
progressi in genetica e in altre aree della scienza, e il rapido
sviluppo che rende la vivisezione antiquata ed obsoleta, essa persiste,
non perchè porti la "verità", ma piuttosto perchè offre ampie occasioni
di profitto su e giù nella lunga catena della "ricerca". C'è una
tremenda pressione tra colleghi ed una profonda inerzia accademia
affinché si continui a imprigionare e torturare altri esseri senzienti.
Le ragioni sono molte, ma a parte il fatto che la vivisezione è
un'ortodossia profondamente radicata che viene tramandata da una
generazione di ricercatori ad un'altra, e a parte che la ricerca su
animali non umani viene pubblicata facilmente (non sono pochi gli
incentivi per praticarla negli ambienti "pubblica o muori" delle
università), la vivisezione – soprattutto – produce e garantisce
denaro. Continua ad essere tenuta in grande considerazione e
pesantemente promossa nelle comunità mediche e scie
ntifiche, in quanto
molte università sono arrivate a dipendere fortemente dalle garanzie
multi-milionarie che ricevono per finanziare la ricerca su animali non
umani, anche quella che è frivola o ridondante.
Big Pharma, tra i più
grandi sostenitori e beneficiari della ricerca su animali non umani,
usa la sua ampia influenza - un'influenza derivata da ricche tasche e
ancora più ricche relazioni incestuose con legislatori, controllori del
governo, giornali medici, istituzioni a finanziamento pubblico, e
dottori (11) - per sostenere la menzogna secondo cui sarebbe
impossibile innovare e commerciare nuovi farmaci senza la vivisezione.
Poison Pill, un libro di Tom Nesi, fornisce una decostruzione da una
prospettiva interna all'industria di comela Merck fu in grado di
portare in commercio il Vioxx, un farmaco che ha potenzialmente ucciso
decine di migliaia di persone (12). Per queste leviataniche aziende
farmaceutiche, la barbarie della vivisezione e l'inefficienza sono
irrilevanti. Per assicurare il flusso ininterrotto dei loro immensi
profitti, hanno bisogno della vivisezione per accelerare il processo di
approvazione, in modo da dare ai consumatori l'illusione della
sicurezza, e per protegg
ersi dalle ripercussioni legali (13).
E non
dimentichiamo la quantità di affaristi subordinati che raccolgono bei
soldi dall'industria della vivisezione. Tra questi ci sono le aziende
che allevano (o catturano) e vendono animali non umani ai vivisettori
(14), le compagnie che praticano la vivisezione come forma di appalto
(15), i produttori di gabbie, i produttori di equipaggiamento
scientifico, e molti altri.
La biologia evoluzionista predice, mentre
la contemporanea biologia molecolare conferma, che differenze molto
piccole tra specie, al livello genetico, invalidano la nozione storica
per cui gli esperimenti su animali possono portare a cure e trattamenti
per malattie umane.
–Ray Greek, MD
Quando avremo riacquisito i nostri
cuscinetti morali, superato i dogmi ed il denaro, e buttato la
vivisezione nel cestino della storia, come faremo avanzare la nostra
conoscenza medica e come determineremo quali terapie mediche, farmaci e
prodotti di consumo sono ragionevolmente sicuri?
C'è una miriade di
modi, e mentre gli Stati Uniti hanno dimostrato una feroce resistenza a
disfarsi del paradigma vivisezionista (con una commissione del
Congresso che ha approvato solo 4 delle potenziali 185 alternative ai
testi su animali non umani), possiamo guardare all'Europa, che ha
approvato 34 alternative e ne sta sviluppando altre 170 (16).
Se
ponessimo fine all'abominevole pratica della vivisezione oggi stesso,
le scienze mediche e biologiche continuerebbe a progredire con gli
studi clinici ed epidemiologici, che hanno collegato fumo e cancro ai
polmoni dopo che anni di vivisezione non avevano dimostrato la
relazione di causa ed effetto; autopsie, biopsie, studi post-mortem,
che hanno aiutato enormemente i ricercatori nell'identificare e capire
molte malattie; studi sugli effetti collaterali dopo l'immissione nel
mercato; lastre, che hanno permesso importanti scoperte sull'anatomia e
fisiologia umana; test su cellule in vitro e su culture tessutali;
modelli informatici, utilizzabili per testare potenziali nuovi farmaci;
cromatografia e spettroscopia (17).
E dal generale, ci spostiamo a
qualche esempio specifico: nel febbraio 2008, lo NIH e l'EPA hanno
iniziato un progetto di cinque anni per ridurre l'uso di animali non
umani nei test di tossicità. I loro sforzi congiunti impiegheranno
tecnologia robotica e test in vitro al posto della vivisezione (18).
Due biochip, chiamati Metachip e Datachip, sono stati sviluppati nel
2007. Ognuno contiene degli enzimi umani e delle cellule che possono
essere usati per predire come un corpo umano risponderà ad un farmaco
(19).
Negli ultimi mesi, dei bioingegnieri alla Brown University hanno
creato con successo delle "strutture cellulari tridimensionali a
partire da "blocchi di costruzione" di cellule viventi". Il loro scopo
finale è creare dei "modelli tessutali" per replicare gli organi umani
(20).
Al MIT, l'ingegnere biologico Linda Griffith, sta lavorando verso
altre vie di simulazione degli organi umani. Piazzando un chip nel
tessuto del fegato umano, ha dato agli scienziati un mezzo potente per
studiare l'interazione del fegato con farmaci e prodotti chimici (21).
Nel dicembre 2008, la professoressa Christine Mummery del Leiden
University Medical Center, nei Paesi Bassi, si è rivolto alla British
Pharmacological Society e ha spiegato come i ricercatori potrebbero
coltivare cellule del cuore umano a partire dalle cellule staminali
embrionali, testandole su quelle anzichè su animali non umani (22).
Queste sono solamente alcune delle molte opzioni che i ricercatori
possono scegliere al posto dei test su animali non umani. Eppure,
nonostante abbiano numerosi strumenti a loro disposizione, e nonostante
il fatto che la prigionia e la tortura di altri esseri senzienti sia un
abominio morale, la comunità scientifica, guidata dall'ortodossia, il
denaro, e il complesso dell'industria animale, abbraccia saldamente la
vivisezione.
Quanto a lungo permetteremo al fantasma di Claude Bernard
di continuare a praticare il suo sadismo e la sua scienza malata?
Riferimenti:
[1] http://www.mercyforanimals.org/vivisection.asp
[2]
http://en.wikipedia.org/wiki/Claude_Bernard
[3] http://www.
hughlafollette.com/papers/BERNARD.HTM
[4] http://www.animalvoices.
org/adav/1.essays.bernard.html
[5] http://www.shac.net/science/intro.
html
[6] http://www.animalaid.org.uk/h/n/CAMPAIGNS/experiments/ALL/730/
[7] http://www.animalaid.org.uk/images/pdf/vivisection.pdf
[8] http:
//www.navs.org/site/PageServer?pagename=ain_sci_drugdev
[9] http://www.
independent.co.uk/news/science/glaxo-chief-our-drugs-do-not-work-on-
most-patients-575942.html
[10] http://www.bcconversationonhealth.
ca/media/AD-AV_Submission.pdf
[11] http://www.thenation.
com/doc/20020805/newman20020725
[12] http://www.tomnesi.org/press.htm
[13]http://www.animalliberationfront.com/Philosophy/Animal%
20Testing/Industry_Science/Why%20the%20FDA%20Requires%20Animal%
20Testing.html
[14] http://en.wikipedia.
org/wiki/Charles_River_Laboratories
[15] http://www.sourcewatch.
org/index.php?title=Covance_Laboratories
[16] http://www.washingtonpost.
com/wp-dyn/content/article/2008/04/11/AR2008041103733.html?hpid=topnews?
=new
[17]http://www.neavs.
org/betterscience/bettersci_benefits_of_using_nonanimal_tests_biomedical
_research.htm
[18] http://www.scientificamerican.com/article.cfm?
id=feds-agree-to-toxicity-test&page=2
[19] ibid
[20]http://www.boston.
com/business/healthcare/articles/2009/03/30/are_the_lab_rats_days_numbered/?
page=1
[21] ibid
Jason Miller è un convinto anti-capitalista, vegan
staight edge, liberazionista animale, e addetto stampa per il North
American Animal Liberation Press Office. E' anche redattore e fondatore
di Thomas Paine's Corner.
Thomas Paine's Corner vi vuole linkare il
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Jason
Miller
Fonte: http://civillibertarian.blogspot.com/
Link: http:
//civillibertarian.blogspot.com/2009/05/he-no-longer-heard-cries-of-
animals-or.html
09.05.2009
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a
cura di CARLO MARTINI
"la vita
e la morte", alcuno di noi ha vero timore di queste due condizioni, la
vita la conosciamo e bene o male tentiamo di condurla a nostro
piacimento; la morte la conosceremo veramente solo dopo che la stessa
ci avrà preso, quando però non saremmo più in grado di descriverne
emozioni e senzazioni da trasmettere a chi rimane su questa terra. Il
vero terrore è la sofferenza, il dolore, il vedere il corpo smembrato
in ogni sua parte. Il dolore lo conosciamo con tutti noi stessi e con
ogni forza e mezzo cerchiamo di allontanarlo. Non so in quante altre
parti d'Italia si usa questo detto qualora ci si trovi ad assistere a
scene di estrema sofferenza: " non lo auguro nemmeno ad un cane".
Purtroppo vi è gente che in effetti "non augura ad un cane", ma ne
prende pienamente possesso dedicando a quel povero corpo, senziente,
cosciente, pieno di cellule nervose, ogni possibile atto deplorevole:
"animalari", guardate bene le immagini esposte in questo messaggio,
guardate la crudeltà verso la
quale indirizzate poveri corpi coperti
di pelo che si affidano alle vostri mani con fiducia non sapendo che
altre mani se ne approprieranno con sapiente maestria riducendoli a
brandelli in nome della salvezza dell'umanità. Quanta iprocrisia:"
occhio non vede, cuore non duole". Fate bene a cercare di sfuggire
certe immagini: il sangue che sgorga da quelle povere membra sgorgherà
un domani dalla vostra anima ed il dolore che proverete, l'angoscia e
lo strazio sarà molto maggiore di ciò che con la vostra pura
incoscienza state procurando ad esseri indifesi. Attraverso il triste
rito della vivisezione quelle anime innocenti hanno già guadagnato il
"loro paradiso", attraverso i vostri gesti criminali, il vostro inferno
vi sta già aspettando. Nel frattempo cominciate a presagirne l'odore ed
il disgusto attraverso gli incubi che vi auguro di avere ogni volta che
chiudete gli occhi.
Giorgia, Civitanova M.
da Enrica da Cremona:
Riguardo alle info riportate in cui si addita l'ALF come una
organizzazione terroristica non vista di buon occhio dall'opinione
pubblica, che fa solo danni violando le leggi, vorrei rispondere con
l'articolo che vi riporto sotto. Un omaggio ad ALF che condivido,
poichè davanti agli orrori e alle violenze che la maggior parte degli
umani perpetrano nei confronti di milioni di animali, sono l'unica
goccia d'acqua in un mare di sangue.
Gli animalisti sono violenti,
mentre chi seziona corpi ancora pulsanti, o costringe creature di ogni
specie alla prigionia a vita e ad altre nefandezze, sono angeli.....dei
veri santi.......!!!!!!!!
Due pesi due misure per l'uomo e l'animale,
così diversi, eppure così simili, poichè entrambi conoscono il dolore e
ne hanno terrore. Se solo si potesse provare per pochi attimi la
disperazione di queste milioni di vite, l'agonia, la paura, la
solitudine in cui sono costretti a vivere, nella totale indifferenza
del dio Uomo che li usa e li abusa a suo piacimento, forse si capirebbe
quanto sia orribile il ritratto del genere umano dinnanzi alle altre
vite non umane.
Enrica
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