Montegranaro Si celebrerà domani mattina l’inaugurazione del Villaggio del cane di Montegranaro, in zona Villa Luciani. Una struttura sicuramente all’avanguardia, a buon diritto tra le migliori a livello nazionale, su cui l’associazione Anta Onlus, che ne ha curato il progetto e lo terrà in gestione, lavora ormai da oltre due anni.
Si chiuderà quindi a breve la storia del canile di Sant’Elpidio a Mare, ex Pluto house, sequestrato nel marzo 2007 e finito nell’occhio del ciclone per il grave stato di degrado dell’impianto in cui erano costretti circa 600 animali. Ora il numero di cani si è quasi dimezzato e i quattro zampe saranno a breve trasferiti nel nuovo canile a cinque stelle. “Si compie un percorso – spiega con soddisfazione il presidente Anta Bruno Mei Tomasi – su cui lavoravamo da tempo.
“Senza timore di smentita posso dire che il Villaggio del cane è un’eccellenza a livello nazionale, una struttura che garantisce una vita dignitosa agli animali. Tutti i box sono pronti, così come la parte dedicata agli umani, fatta di ambulatori ed uffici. Manca solo una casetta in legno che nel progetto era stata pensata per organizzare incontri, convegni e pet therapy. Ma la realizzeremo presto”. Se l’inaugurazione si svolgerà domani, dando modo a tutti gli interessati di visionare un vero gioiello per gli amici dell’uomo, i cani prenderanno possesso della loro nuova casa nei prossimi giorni. “Effettueremo delle prove – prosegue Mei Tomasi – L’inserimento degli animali sarà graduale, per valutare eventuali problemi legati ai rumori. Effettueremo rilevamenti dei decibel e se l’abbaiare dei cani si rivelerà troppo forte e ci saranno lamentele dalle attività che si trovano nei dintorni, siamo pronti ad installare pannelli fonoassorbenti.
“Prima però vogliamo valutare se questo sarà necessario. Comunque, nell’arco di un mese contiamo di trasferire tutti gli animali dalla struttura di Sant’Elpidio a Mare al Villaggio a Montegranaro”. Il canile sarà dedicato ad Emilio Nessi, giornalista difensore degli animali che del presidente Anta era un grande amico. “Un omaggio – conclude Mei Tomasi – ad una persona speciale che si è sempre battuta per il rispetto dei cani e di tutti gli animali. Ma la vera e propria intitolazione ad Emilio Nessi la svolgeremo tra qualche settimana, quando sarà pronta la casetta in legno che ancora manca ed attaccheremo all’ingresso la pietra con il suo nome”. P.PIER.
L’assessore Lucentini“Devono essere installati pannelli fonoassorbentiche ancora non ci sono”
Sorpresa: il canile è inagibile
Il Comune gela i gestori: “Noi non verremo all’inaugurazione”
Il villaggio sarà dedicato a Emilio Nessi e conta 300 posti, oltre ad una “pensione” per gli ospiti che rimarranno solo per qualche tempo, ad esempio animali di famiglie in vacanza.
Dodici metri quadri per ciascun box, con uno spazio notte, interamente chiuso, ed uno per le ore diurne semicoperto. In più, un prato comune all’aperto, uno spazio specifico per i cani più anziani, ambulatori veterinari ed uffici.
Per ora però manca l'agibilità. Ed è in corso un braccio di ferro tra gestori e Comune di Montegranaro.
Sant’Elpidio a Mare Un canile è ormai prossimo a partire, un altro, per forza di cosa, si fermerà. Ma cosa succederà, da qui ai prossimi mesi, al vecchio Pluto house lungo la strada Faleriense? Se lo chiedono in molti, dal momento che il nuovo Villaggio del cane di Montegranaro, appena saranno superati alcuni dettagli per il rilascio dell'’agibilità, sarà operativo ed accoglierà gli animali al momento ancora ospiti della struttura in territorio elpidiense. Il primo problema, indubbiamente, riguarderà il risanamento di un’area che per anni ha raccolto sporcizia e richiamato ratti ed altri animali. Fa il punto il sindaco Alessandro Mezzanotte. “Lo stabile dell’ex canile Pluto house – rimarca il primo cittadino – è di proprietà dell’Asur, quindi sarà questo ente a valutare cosa farne una volta che i cani non vi abiteranno più. Il Comune da oltre due anni a questa parte versa la propria retta per il mantenimento degli animali, ma dopo il sequestro attuato nel marzo del 2007 tutta la gestione è in mano all’associazione che lo ha preso in gestione. Sicuramente è auspicabile che, una volta smantellato il canile, si effettui un accurato intervento di pulizia del sito, una sorta di bonifica. Ci attiveremo insieme all’Asur per valutare le più corrette modalità di esecuzione di questo intervento”. Il futuro, poi, lo deciderà la proprietà. Saranno rimossi con ogni probabilità i box che contornano il casale di campagna e che ancora oggi ospitano i tanti cani della struttura. Poi, probabile che l’Asur opti per la vendita dell’immobile.
E se il futuro del sito è ancora da disegnare, si fa sentire intanto la protesta dei residenti di Luce Cretarola. Non vanno giù a molti cittadini, i distinguo e le riserve degli ultimi giorni a proposito dell'’attivazione del nuovo Villaggio del cane di Montegranaro. A farsi portavoce dei residenti è Simone Trasarti. “Leggiamo i giornali – spiega Trasarti – e rimaniamo sconcertati. A Montegranaro non si vuol far partire il canile perché mancano i pannelli fonoassorbenti e senza che siano realizzati non si darà l’agibilità. Non dimentichiamoci che parliamo di una zona industriale e che le case più vicine si trovano ad almeno mezzo chilometro. Allora tutti noi residenti di Luce Cretarola in questi lunghi anni cosa dovremmo dire? Pluto house si trova a due passi dal centro abitato, è circondato da case dove abitano centinaia di persone, ha ospitato almeno il doppio degli animali che staranno a Montegranaro, che sarà molto più pulito e curato. I rumori li abbiamo dovuti sopportare per anni, senza pannelli né protezioni. Ora si portino i cani alla nuova struttura, per rispetto degli animali prima di tutto. Altrimenti, se la tutela e le attenzioni valgono solo per Montegranaro, ci sentiamo davvero presi in giro”.
Dopo la convalida del sequestro da parte della Procura, l’ANTA onlus ha ricevuto l’incarico di gestire la struttura in Custodia Giudiziaria, per cercare di dare un’adeguata assistenza ai cani e serenità alla popolazione disperata per quel canile indegno di un paese civile. Dopo due anni di costante impegno e in stretta collaborazione con le istituzioni l’ANTA onlus è riuscita a dare una soluzione adeguata.
I comuni hanno aderito alle iniziative dell’ANTA onlus. Grazie alla disponibilità del Sindaco di Montegranaro Giovanni Basso e alla sua Amministrazione, che hanno concesso il terreno necessario, si è potuto dare avvio alla realizzazione del VILLAGGIO DEL CANE, nome voluto dallo stesso Sindaco.
Questo è solo un piccolo passo per risolvere il problema randagismo, serve sensibilizzare, sterilizzare e continuare con l’anagrafe canina.
Bruno Mei Tomasi
il Sig. Bruno Mei Tomasi, presidente dell’ANTA onlus nazionale con sede a Cagliari come sempre i dimentica di riportare situazioni veritiere. E’ pur vero che vi è stata una segnalazione alla Sua spett.le Organizzazione, ci risulta anche nome e cognome della persona che, in buona fede, si era rivolta alla sua persona per cercare di smuovere una situazione stagnante da anni e cioè la non volontà dei Sindaci del comprensorio di attuare quanto di loro competenza: il nuovo rifugio. Purtroppo la buona fede di una volontaria è servita solo come appiglio ad altri elementi, pseudo volontari a tempo perso dell’associazione Pluto , a far sì che una semplice richiesta di collaborazione fosse trasformata in una denuncia di maltrattamento. Questi stessi elementi, sempre presenti durante il primo anno della gestione ANTA, hanno deciso tutto ad un tratto di non considerarsi più elencati nelle file dell’associazione cagliaritana tanto da non aver più messo piede nella struttura: le deduzioni di siffatto comportamento lo lasciamo a chi legge.
Meraviglia esprimiamo nello scorrere il messaggio che il Tomasi lancia al pubblico: , quella struttura risultava la peggiore mai vista prima, gestita da Pluto Progetto Fauna.
Giusto, la struttura di Pluto House non aveva i requisiti per accogliere animali, né tanto meno per accogliere quel numero esagerato di cani. Si sta forse dimenticando il Tomasi che i cani lasciati per strada, non esistendo nel territorio altro rifugio in grado di sopperire all’esistenza di altri canili, avrebbero costituito un pericolo costante per la popolazione, per l’ambiente e per gli animali stessi?
Si sta forse dimenticando il Tomasi che non è giusto classificare la struttura pubblica gestita da un’associazione come lager dimenticandosi di far rientrare nell’elenco anche quella struttura gestita dall’Associazione ANTA di Alba Adriatica? Una struttura carente di ogni requisito idoneo ma pronta a far galleggiare i cani ospitati e per la quale il presidente dell’ANTA onlus Nazionale non ha fatto alcun ricorso a Nirda e simili per far scattare controlli e sequestri accontentandosi di far generare solo la libertà di chiedere aiuti ad un’associazione tedesca per il sostentamento di cani immersi nel fango non ritenendo tale situazione oggetto di maltrattamento
Ritorniamo per un attimo alla richiesta di aiuto all’ANTA della volontaria dell’associazione Pluto e soffermiamoci sulla seguente documentazione :
Pubblica autorizzazione a mezzo stampa dei Sindaci di 22 Comuni che il canile Pluto House poteva rimanere attivo per 5 anni (scadenza anno 2010) e che l’associazione poteva continuare la propria opera.
Ricordiamo, per buona memoria, che nell’anno 2005 il rifugio aveva ricevuto visita del NAS e del NOE di Ancona che nulla avevano rilevato come maltrattamento animale: cani in buona salute, muniti di regolare sigla di identificazione. Unico neo la fatiscenza di una struttura di proprietà di un ENTE pubblico, autorizzata ad esistere in attesa della costruzione di un nuovo rifugio a norma.
Impegno del Comune di Sant’Elpidio a Mare, comune capofila, a sottoscrivere con gli altri Comuni l’accordo per la realizzazione della nuova struttura finanziata da terza persona.
Il tutto a datare 9 marzo 2007, tre giorni prima del blitz. Qualsiasi personaggio legate all’associazionismo animale e qualsiasi corpo delegato al controllo del benessere animale, di fronte a siffatta documentazione, non avrebbe potuto far altro che beatificarsi della prospettiva imminente della realizzazione del nuovo rifugio o quanto meno avrebbe rivolto la propria attenzione a quanti, amministratori Comunali, avevavo autorizzato l’esistenza in quel luogo di un rifugio di animali, visitato negli anni da personale dipendente dei Comuni e dell’azienda sanitaria. Nulla di tutto questo: scopo assoluto era il sequestro di quel rifugio e dei 545 ospiti a quattrozampe dei quali per adesso non forniremo notizia.
Ritornando al discorso dell’inaugurazione del rifugio di Montegranaro ci auguriamo che lo stesso diventi nel tempo quel paradiso “innovativo e foriero” così tanto decantato in passato ………
altrimenti, restando come lo è allo stato attuale, potrebbe solo avere una spiegazione: animali in gabbia con la certezza che, nonostante la tanto decantata opera di socializzazione tra animali già sofferenti di abbandoni e maltrattamenti che sta avvenendo a livello nazionale , chiunque sarà rinchiuso in uno di quei box avrà la possibilità di guardare solo il pezzetto di mondo dall’apertura frontale e di non avere opportunità alcuna di approccio nemmeno con il proprio vicino.
Un ultimo appunto: noi abbiamo lasciato in quel rifugio ben 545 animali, non siamo certi quanti ne siano presenti al momento pur augurandoci che la riduzione numerica possa dipendere da felici adozioni. Sta di fatto che il nuovo rifugio ha ottenuto autorizzazione per 300 posti (cani), sta di fatto che secondo la legge regionale ogni nuovo rifugio può accogliere animali nel rapporto da 5 a 1000 (5 animali ogni 1000 abitanti) e a conti fatti, secondo il totale dei residenti nei 4 Comuni che avrebbero (????) stipulato convenzione con l’associazione ANTA per alloggiare i propri randagi nella nuova struttura, su un totale di circa 61.000 abitanti, la struttura potrebbe ospitare massimo 305 animali. Sta di fatto che, secondo la Nuova Normativa Nazionale le nuove strutture possono essere autorizzate solo nella capienza di un massimo di 200 cani- ordinanza Ministeriale sui canili del 16 luglio 2009 – lettera e) la struttura individuata per il mantenimento dei cani, inclusi eventuali moduli contigui alla struttura, non deve avere una capacita' superiore o superare le duecento unita' di animali; sta di fatto che l’associazione Pluto Progetto Fauna è stata incriminata per aver accolto un sovrannumero di animali, sta di fatto che la nuova struttura di Montegranaro non solo sta partendo in sovrannumero di presenze ma non sarà in grado di garantire nemmeno il ricovero di tutti quegli animali che vagano come randagi nel territorio dei quattro Comuni interessati.
Ed anche questo lo lasciamo al giudizio di chi legge.
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