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lunedì 1 giugno 2009

Gruppo Bairo / Legambiente. Deportazione cani. Un doveroso grazie alla senatrice Poretti

Gruppo Bairo / Legambiente. Deportazione cani. Un doveroso grazie alla senatrice Poretti
http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=%2Findex.php&cmd=v&id=8725
16 Maggio 2009

Il presente messaggio è stato inviato alla senatrice Donatella Poretti e per conoscenza a tutti gli indirizzi degli esponenti del Partito Radicale/PD


Gentile Senatrice Poretti
Abbiamo letto con entusiasmo la lettera apparsa su Tellus Folio in data 11 maggio 2009 e che riportiamo più sotto. Da sempre ci battiamo contro le esportazioni di randagi, una piaga che dilaga ormai da anni, su tutto il territorio nazionale e che vede la partenza di centinaia di migliaia di cani oltre i confini della propria regione d'origine e purtroppo, anche verso l'estero, veicolati con particolare intensità nelle nazioni della Germania, Svizzera, Austria. Concordiamo con le sue parole: i canili oltre ad essere un luogo di passaggio, hanno il dovere di tutelare la salute degli animali ospitati in essi. Non sono oggetti per cui decidere con freddezza, ma esseri viventi, creature sociali, che hanno stabilito il loro territorio, le loro relazioni, adeguando l'etologia all'ambiente che conoscono da anni e dove da anni sono stati seguiti e amati da i volontari.
I cani hanno forti sentimenti e sensibilità, stabiliscono solidi legami, in particolare i cani dei canili, sono creature doppiamente fragili e reattivi per i traumi subìti. Come giustamente sottolinea nella sua lettera, sottoporre queste fragili creature a simili stress, spostandoli da un luogo a loro famigliare, con enormi conseguenze negative sulla loro già provata psiche, è maltrattamento.
Ci meravigliamo che le Istituzioni, nonostante le buone intenzioni che spesso si riducono soltanto a parole dette e scritte (carenti e ritardatarie nei confronti dell'applicazione di una legge nata nel 1991 che impone loro la costruzione o il risanamento dei canili), possano accanirsi nei confronti degli animali e di chi dedica loro fatica e amore.
Come non affiancarci al suo appello, quando ognuno di noi è sempre più cosciente del pericolo che corrono i nostri randagi spostati continuamente in nuove strutture lontane centinaia di Km dal luogo del loro rinvenimento. Stiamo assistendo purtroppo ad un continuo sconvolgimento della Legge 281/91, legge volta alla massima tutela di animali abbandonati od anche semplicemente smarriti ma che viene prioritariamente disattesa proprio da quanti dovrebbero porre la massima attenzione al rispetto delle normative battendosi in primo luogo affinché ogni individuo, nella scala gerarchica, ne sia portavoce. Stiamo assistendo a sequestri di canili sovraffollati dai quali gli animali ritornano ad essere semplici palloni da spostare a calci; stiamo assistendo a stalli, staffette, viaggi allucinanti verso pseudo canili o pensioni, stiamo semplicemente assistendo al martirio di milioni e milioni di quattrozampe sempre più grave; trattati come imballaggi. Che pensare dunque della scelta deleteria di un'intera Regione, la Basilicata, che, dimentica sia della legge, sia dei recenti fatti avvenuti in Lombardia, addirittura in un rifugio gestito da un'associazione animalista, vuole giocare al ribasso sulla pelle di animali costringendoli a lasciare il loro “piccolo paradiso” per far risparmiare a quelle stesse comunità che ne hanno decretato lo stato di randagismo pochi spiccioli vendendosi al miglior offerente che la piazza propone. Non dimentichiamoci che la nostra Italia sta alimentando un mercato dell'orrore, non dimentichiamoci l'obbligo che deriva da una circolare ministeriale la quale sentenzia che il benessere degli animali randagi deve essere garantito sia in ogni rifugio che in ogni adozione, non dimentichiamoci che tutte quelle creature possono divenire solo uno sporco business e carne da macello solo perché la scelta di una Regione si basa sulla scelta del “costo minimo” pur se consapevole che di quei cani ne perderanno ogni traccia e visione e soprattutto non dimentichiamoci che, stando alle ultime statistiche la Calabria, come quarta regione in Italia per il randagismo ha il suo bel da fare per i cani propri. Ben venga dunque il suo intervento, Senatrice Poretti, troverà noi tutti uniti e concordi nell'appoggiare il suo rifiuto all'“esportazione”, troverà noi tutti concordi nel creare per gli animali dei piccoli rifugi ove gli stessi possano trovare sollievo e protezione. Troverà soprattutto noi tutti uniti nel cercare di combattere l'indifferenza verso il pianeta animale di tutti quei Sindaci, ASUR, dirigenti che, giocando a sovvertire le leggi, dimostrano solo la caduta in basso di una cultura e civiltà degna di esseri irrazionali, che ritengono di vivere un problema sociale, quale il randagismo, dimostrando la più totale estraneità ed il più squallido disinteresse.
Questi “traffici di animali” sono una piaga che dura ormai da tanti anni: un fenomeno allarmante lanciato anche dall'allora Ministro della Sanità M. Pia Garavaglia,con una circolare visibile al seguente link:
www.bairo.info/garavaglia_circ33_93.html


La invitiamo cortesemente a visionare la sezione traffici [ www.bairo.info/traffici.html ] dove potrà trovare ampia documentazione riguardo l'argomento.
Un doveroso grazie per il suo impegno.

Enrica Boiocchi, vice presidente GRUPPO BAIRO Onlus - www.bairo.info
Giorgia Belforte, responsabile Circolo Legambiente Sibilla Aleramo, Civitanova Marche (MC)

p.s. Correlazione all'articolo in calce

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