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lunedì 13 ottobre 2008

Randagismo: l'ANMVI pronta con un piano di intervento

Randagismo: l'ANMVI pronta con un piano di intervento

8 ottobre 2008 (AGI) - Il randagismo in Italia e' arrivato a livelli d'emergenza. Le soluzioni ci
sono basta volerle prendere in considerazione. E continuare ad ignorarle sarebbe una grave responsabilita' per tutte le amministrazioni che devono farsi carico di questa emergenza e per la stessa veterinaria italiana. Il Presidente dell'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani -Carlo Scotti- commenta con dolore e indignazione il caso del bambino rimasto vittima a Benevento dell'aggressione di animali randagi, secondo le prime indicazioni del medico legale. E ricorda al Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali la proposta, avanzata ormai da piu' di due anni in tutte le sedi istituzionali, di avvalersi da subito di una rete di strutture veterinarie private (LeaVet) presenti capillarmente su tutto il territorio nazionale, gia' pronte a fronteggiare i numeri esponenziali del randagismo...

Solo le strutture veterinarie private, numericamente adeguate (circa 7.000) e debitamente attrezzate ed autorizzate, sono in grado di mettere in pratica un piano di sterilizzazione a tappeto degli animali senza proprietario- spiega Scotti - sono gia' pronte, non occorre sperperare denaro pubblico per realizzarle, basta solo che le pubbliche amministrazioni si decidano e se ne avvantaggino.

Il controllo delle nascite rappresenta infatti il metodo piu' efficace e rapido per riportare il fenomeno entro standard di governabilita'. Oggi non e' cosi' e le nascite fuori controllo
rendono del tutto inadeguate e insufficienti le strutture di ricovero di questi animali. "Sempre che- continua il presidente dell'ANMVI- ognuno faccia la propria parte e si combatta il business del randagismo, dei canili lager, stroncando finalmente gli interessi di chi non vuole che il randagismo sia inteso come fenomeno a termine. Nel nostro Paese viene invece perpetuato per gravi responsabilita', ma anche per carenze di risorse finanziarie. Il nostro Servizio Sanitario
Nazionale non ha piu' risorse e quelle poche che ha non puo' piu' permettersi di sprecarle come troppe volte e' successo. Occorre attendere gli esiti delle indagini e delle perizie sul caso di
Benevento, ma e' ora - conclude il Presidente Scotti- che il randagismo sia affrontato per quello che e', un fenomeno centrale per la salute e la sicurezza dei cittadini, senza demagogiche proposte di servizio veterinario mutualistico che si sa bene che la nostra economia non e'
in grado di sopportare e che perpetuerebbero solo situazioni fallimentari". 

L'ANMVI si aspetta ora che il Ministero prenda in mano la situazione e attivi al piu' presto un coordinamento di interventi basato sulla sua proposta. I medici veterinari italiani privati sono
pronti e aspettano solo di essere coinvolti.

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