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domenica 17 gennaio 2010

AUSTRIA: TEST MAIALI INTERROTTO

ANSA
15 GENNAIO 2010
 
AUSTRIA: MAIALI-CAVIE SEPOLTI DA NEVE, TEST INTERROTTO /ANSA
 
(ANSA) - BOLZANO, 15 GEN - Poco dopo essere cominciati, e dopo che le immagini televisive dei porcellini morenti in mezzo alla neve avevano fatto il giro dell'Austria, sono stati interrotti, anche per le polemiche degli animalisti, alcuni esprimenti condotti in Austria per un test sulle slavine con maiali vivi, che morivano a Vent nella valle dell'Oetztal. Gli esperimenti sulle possibilita' di sopravvivenza sotto le valanghe erano condotti da un'equipe internazionale di scienziati sotto la guida della clinica universitaria di anestesia di Innsbruck, in collaborazione con l'Accademia europea Eurac di Bolzano dove sorge un centro per la Medicina d'urgenza in montagna fondato appena pochi mesi fa. Come si legge in una nota dei responsabili diffusa a Bolzano, gli esperimenti sono stati interrotti ''dato che il loro regolare svolgimento non poteva piu' essere garantito'', viste le pressioni esterne. In sostanza, erano insorti gli animalisti, non solo in Austria, ma anche in Italia dove la Lega anti-vivisezione Lav aveva fatto presente che esperimenti di questo genere, almeno in Italia sarebbero illegali. L'esperimento avrebbe dovuto durare un paio di settimane, ma pochi minuti dopo la divulgazione della notizia erano arrivate le proteste dall'Austria come dall'Alto Adige. I responsabili hanno ribadito l'importanza scientifica del loro operato, volto - hanno sottolineato - a migliorare le possibilita' di sopravvivenza di persone che fossero eventualmente travolte da valanghe. L'equipe di ricerca composta da ricercatori provenienti da Austria (Universita' di Medicina di Innsbruck), Germania (Charite' Berlin), Norvegia (Universita' di Tromsoe), Alto Adige (Accademia Europea di Bolzano) e con collaborazioni negli Stati Uniti (Mayo Clinic, Rochester) ha ora espresso il proprio rammarico ''per la scarsa attenzione riservata alla rilevanza medica e scientifica dell'esperimento''. ''Nel corso degli ultimi otto anni, abbiamo soppesato con cautela i benefici che la ricerca medica avrebbe tratto dallo studio con la sofferenza inflitta alla cavie'', hanno detto i responsabili dello studio, Hermann Brugger e Peter Paal. Benefici che si sarebbero tradotti in diminuzione del tasso di mortalita' grazie al perfezionamento delle terapie e allo sviluppo di nuove attrezzature''.(ANSA).

TRENTINO
15 GENNAIO 2010
 
Slavine, stop ai test con maiali narcotizzati
 
BOLZANO. Maiali vivi utilizzati in un esperimento sulle morti provocate dalle slavine. Il test era in programma sul versante austriaco della Ötztal ed è curato dalla facoltà di medicina di Innsbruck e dall’Istituto per la medicina di emergenza in montagna dell’Eurac, diretto da Hermann Brugger. La notizia, diffusa ieri, ha scatenato la reazione dei Verdi dell’Alto Adige e della Lav, che hanno duramente critiche l’uso di cavie animali (29 i suini destinati a morire sotto la neve) per l’esperimento in quota. Nel tardo pomeriggio di ieri il presidente del Tirolo, Anton Steixner, ha deciso, in accordo con il Ministero della ricerca, di bloccare i test. Lo stesso Steixner ha dichiarato che l’esperimento è «moralmente discutibile». «E’ un crudele e macabro esperimento, che va subito sospeso - hanno detto i Verdi - tra l’altro, nella comunità scientifica è stato sollevato più di un dubbio sull’utilità dei dati che da simili prove possono essere ricavati. E’ significativo che perfino il soccorso alpino del Tirolo abbia preso le distanze da questo esperimento». «Sono chiare a tutti, ad esclusione dei ricercatori coinvolti, le ovvie e doverose implicazioni etiche legate all’esperimento: l’approccio metodologico è invece, ottocentesco e fuorviante - commenta Michela Kuan, responsabile Lav settore Vivisezione - l’anatomia e la fisiologia del maiale, infatti, sono differenti dalla nostra specie: parametri come il diverso spessore cutaneo, rapporto tra masse grassa e magra, frequenza del battito cardiaco».  «I 29 maiali selezionati per l’esperimento sono stati alloggiati in una stalla ufficialmente certificata e approvata da una commissione internazionale di esperti - ha replicato Brugger prima che arrivasse lo stop ai test - nel giorno di avvio dell’esperimento, agli animali viene somministrata una dose di narcotico e fino alla loro morte non percepiscono niente dell’ambiente circostante. Il carico sugli animali - prosegue - è quindi ridotto al minimo e molto inferiore ai metodi tradizionalmente utilizzati per la macellazione. Considerato il grande numero di vittime che le valanghe provocano nell’arco alpino e in Europa, il progetto internazionale si pone l’obiettivo di intervenire con maggiore efficacia per salvare vite umane. Visto che non è possibile simulare in laboratorio la pressione atmosferica che si riscontra in alta quota, la riproduzione della slavina offre una preziosa risposta su come intervenire con i pazienti - spiega Brugger - nessuno di noi ricercatori accetterebbe di compiere un esperimento di questo tipo, se non fosse convinto della sua utilità», ha concluso. 

Comunicato stampa LAV 
15/01/2010
 
SOSPESI ESPERIMENTI SU MAIALI NELLA NEVE. LAV: SOLO PRIMO PASSO. STATO O PROVINCIA DI BOLZANO FINANZIANO L’EURAC?

Dopo la forte posizione contraria presa dalla LAV, insieme ad associazioni animaliste austriache, esponenti politici e opinione pubblica, gli esperimenti che prevedevano l’utilizzo di 29 maiali sepolti vivi nella neve per indagare gli effetti del congelamento e morte in condizioni simili sull’uomo, sono stati sospesi.
L’incoraggiante notizia deve però essere solo il primo passo verso l’annullamento totale della procedura, considerata eticamente e scientificamente scorretta.
La LAV ha quindi chiesto al Ministero della Salute e alla Provincia autonoma di Bolzano se l’EURAC (Istituto per la medicina d’emergenza in montagna di Bolzano), l’Ente con sede in Italia coinvolto nelle sperimentazioni in territorio austriaco, abbia ricevuto fondi pubblici per finanziare il progetto. Se così fosse, si tratterebbe di un’aggravante, anche politicamente scorretta, vista la chiara posizione legislativa in vigore nella Provincia, che vieta da anni la vivisezione.
Oggi leggiamo che il direttore dell’Istituto giustifica l’esperimento adducendo motivazioni di facile coinvolgimento emotivo, come la possibilità di sopravvivenza di persone vittime di slavine, ma dal punto di vista scientifico il confronto tra anatomia e risposta alle condizioni esterne nei suini non è comparabile con quella umana. Sarebbe più utile sviluppare tecniche di diagnostica, raccolta e analisi di dati epidemiologici e studio dei fattori che incidono in situazioni climatiche, geografiche e logistiche estreme”, commenta Michela Kuan, responsabile LAV settore Vivisezione. 
In Italia tale sperimentazione non sarebbe potuta avvenire – prosegue Michela Kuan – nel nostro Paese, infatti, vige il Decreto legislativo 116 che prevede la dichiarazione e autorizzazione dello stabulario utilizzatore e fornitore di animali. Tale decreto è la trasposizione della Direttiva europea, e lascia quantomeno stupiti che l’Austria, appartenente anch’essa al territorio comunitario, possa effettuare tali esperimenti, a fronte anche del fatto che, incredibilmente, il progetto è stato autorizzato e vagliato anche dal Comitato etico austriaco”.
15.1.2010

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