CHI SIAMO

Fermo, AP, Italy
Via Migliorati n.2 Fermo -AP- Marche 334.9157665 - cittadinia4zampe@yahoo.it cittadinia4zampe.blogspot.com

Comunicazione importante chiusura Sportello InformAnimali

LO SPORTELLO INFORMANIMALI DAL 31 MARZO 2009 NON SARA' PIU' ATTIVO A CAUSA DEL TERMINE DEL PROGETTO SPERIMENTALE "CITTADINI A 4 ZAMPE".
CERCHEREMO DI TROVARE UN GIORNO SETTIMANALE DI APERTURA PER GARANTIRE IL MINIMO SERVIZIO, MA TRATTANDOSI DI UN SERVIZIO DI VOLONTARIATO NON POSSIAMO GARANTIRE ALTRO.

RESTEREMO COMUNQUE A DISPOSIZIONE PER PUBBLICARE NOTIZIE, INFORMAZIONI, ANNUNCI DI ADOZIONI O SMARRIMENTI SUI NOSTRI BLOGS:

www.cittadinia4zampe.blogspot.com
www.plutoprogettofauna.blogspot.com
www.marcheanimali.blogspot.com

per informazioni scrivete una mail a cittadinia4zampe@yahoo.it
oppure plutohouse@hotmail.it

per le adozioni di cuccioli contattare
3478439127 Lidia
3478206634 Maria

lunedì 5 gennaio 2009

caso di omonimia che il responsabile del canile degli orrori corrisponda al responsabile rifugio ANTA di Lamezia Terme?

caso di omonimia che il responsabile del canile degli orrori corrisponda al responsabile rifugio ANTA di Lamezia Terme?

Canile di Lamezia Terme visitate su www.lameziaweb.biz/news.asp
http://www.lameziamultiservizi.it/index.php?area=CANILE&id=1
Rifugio Lamezia Terme gestione ANTA www.lameziaweb.biz/news.asp

Per informazioni e richieste sui cani e gatti adottabili presenti presso i Rifugi o altre richieste, rivolgersi direttamente ai Responsabili.
· Marche:
Gattile/Rifugio di Ancona email:ancona@antaonlus.org sito web: www.antancona.org

Abruzzo:
Rifugio di Pineto (TE) email: pantera36@interfree.it

Rifugio di Alba Adriatica (TE)
email: lottilottaxcanalba@libero.it

Umbria:
Rifugio/Gattile di Perugia

Calabria:
Rifugio di Lamezia Terme (CZ)
Responsabile: Fabio Capelli
email:fabercap@libero.it


Sardegna
Rifugio di Terralba (OR)
email: rita.deiana@tiscali.it

Rifugio di Villacidro (CA)
email: alessandra.cogotti@yahoo.it

Toscana:
Rifugio/Gattile di Fauglia (PI)
email: grazia.simonali@poste.it

Veneto:
Rifugio/Oasi Il Giardino di Jacopo (VR)
email:ilgiardinodijacopo@libero.it sito web: www.animaliamici.net


Martedì dibattito su scuole e canile
6 dicembre 2008
 
Il Piano di dimensionamento delle scuole di competenza comunale (asili, elementari e medie) e l'emergenza del canile di località "Stretto". Su questi due punti è stato convocato una seduta urgente del consiglio comunale per martedì alle 16.
Per quanto riguarda le scuole sembrava che l'ultima decisione del sindaco Gianni Speranza era stata quella di rimettere ogni decisione su accorpamenti e fusioni alla Provincia, ma forse la storia non è finita qui. Era ieri il termine di scadenza per avanzare una proposta di Piano di riorganizzazione scolastica.
Sul secondo argomento la Gazzetta del Sud nei giorni scorsi aveva lanciato l'allarme per le condizioni in cui sono costretti a vivere gli ospiti del canile municipale, che dovrebbero essere 150 ma che invece sono quasi il doppio. Il giornale ha delle foto agghiaccianti scattate tra la fine d'ottobre e l'inizio di novembre nella struttura di località Stretto, che però ha scelto di non pubblicare per la loro incredibile crudezza. Resta il fatto che le condizioni di vita dei cani sono drammatiche.
Da parte sua il presidente Fernando Miletta della Multiservizi, la società controllata dal Comune a cui è affidato il servizio di gestione, ha invece garantito che nella struttura fila tutto liscio, e le condizioni di salute dei cani sono rispettate.
Autore: Gazzettadelsud.it 

Canile, il sindaco dispone un'inchiesta
29 novembre 2008

Un'inchiesta amministrativa sul canile municipale è stata aperta ieri. La decisione del sindaco di affidare un'indagine conoscitiva al responsabile comunale del servizio Manuel Pulella è stata determinata dall'articolo della Gazzetta del Sud di giovedì scorso in cui si denunciavano alcuni orrori che accadono nella struttura: cani che si nutrono di altri cani, cucce nelle campane dei rifiuti, rogna e altre malattie diffuse per le precarie condizioni igieniche. Tutte cose di cui abbiamo ampia documentazione fotografica, ma che non è possibile pubblicare, se non per qualche immagine delle più "normali".
Ma Gianni Speranza pensa di non fermarsi qui, e oltre a volerci vedere chiaro sulla struttura di località Stretto, sta pensando a come organizzare un comitato di sorveglianza che possa monitorare lo stato di salute del canile a cadenza periodica. Si tratterebbe di una specie di commissione composta non solo da esponenti del Comune e della Multiservizi, ma anche di associazioni cittadine che si occupano della salvaguardia degli animali e dell'ambiente.
Una buona idea, una risposta efficace a un problema che esiste da anni. Nulla a che vedere con quanto sostiene il presidente Fernando Miletta di Multiservizi, che vorrebbe far immaginare ai lametini (qui sotto pubblichiamo integralmente la sua lettera al nostro giornale) che il loro canile sia come quello di Ginevra: un hotel a cinque stelle con jacuzzi e climatizzatore.
Ma meglio parlare di cose serie, con i piedi nella realtà. «Sono molto colpito e turbato dalle notizie inaspettate e da quello che la Gazzetta del Sud riferisce sulle immagini», scrive il primo cittadino in una lettera inviata al nostro giornale, «per questo interverrò immediatamente». E aggiunge: «Mi sembrava che con l'ampliamento del canile pubblico gestito dalla Multiservizi, e con la convenzione con una onlus che gestisce un canile privato, ci stavamo impegnando su un terreno positivo. È chiaro che quanto da voi evidenziato pone un problema di fondo». Gianni Speranza conclude in modo preoccupato ma molto propositivo: «Sicuramente nei prossimi giorni, senza preavvisi, andrò a visitare il canile. In ogni caso faremo una verifica a 360 gradi sulla situazione». Infatti ieri mattina è arrivato l'incarico ufficiale per il dirigente del servizio, l'architetto Pulella.
Sul canile degli orrori il Pdl ha presentato anche la richiesta di un consiglio comunale urgente alla presenza del presidente Miletta «al fine d'intraprendere in un dibattito tutte le opportune e necessarie iniziative finalizzate alla risoluzione della problematica». E sulla questione il centrodestra ha pure avanzato un ordine del giorno.
Era stato Francesco De Biase, consigliere del Pdl, ad occuparsi del canile municipale per ben due volte con delle interrogazioni nello scorso febbraio ed in ottobre, in cui denunciava lo stato di precarietà in cui erano costretti a vivere oltre 300 cani ospitati in una struttura che ne potrebbe ricevere la metà.
È vero che in città ci sono tanti altri problemi urgenti, come quello della mancanza di lavoro e della presenza massiccia della criminalità organizzata, ma è anche una realtà che dopo la pubblicazione del nostro articolo sono arrivate tante telefonate alla redazione di lettori che chiedevano più informazioni sullo stato in cui vivono i loro amici a quattro zampe che non hanno la fortune di avere un padrone che li accudisca.
L'intento non è di mettere sott'accusa nessuno, nè il Comune che ha la proprietà della struttura in località Stretto, nè la Multiservizi che la gestisce sulla base di una convenzione con Palazzo Maddamme. Il problema denunciato è di carattere strutturale: il canile è troppo piccolo per le esigenze di una città come questa che, pur nel grande disordine, cresce più delle altre in Calabria. E se per accudire 150 animali sono necessari due o tre addetti, per gestirne il doppio lo stesso personale non può sicuramente bastare.

In sintesi
Un'inchiesta amministrativa del Comune sul canile municipale è stata aperta ieri. La decisione del sindaco di affidare l'indagine conoscitiva al responsabile del servizio Manuel Pulella è stata determinata dall'articolo della "Gazzetta del Sud" di giovedì scorso in cui si denunciavano alcuni orrori che accadono nella struttura.
Sul canile degli orrori il Pdl ha presentato anche la richiesta di un consiglio comunale urgente con il presidente Miletta «al fine d'intraprendere in un dibattito tutte le opportune e necessarie iniziative finalizzate alla risoluzione della problematica». E sulla questione il centrodestra ha pure avanzato un ordine del giorno.
Autore: Gazzettadelsud.it 

Canile/2, Gestione con scrupolo rispettando le norme
29 novembre 2008

La gestione del canile, anche se il numero di cani custoditi supera quello previsto in convenzione, è stata sempre svolta con scrupolo e impegno, nel pieno rispetto della normativa di settore, delle norme di igiene, garantendo la corretta alimentazione, ispirandosi a principi di salvaguardia della vita e del benessere degli animali, anche oltre quelli che sono gli impegni da noi contrattualmente assunti.
Tale circostanza è stata sempre verificata e confermata dagli organi preposti alla vigilanza e controllo, compresi i Nas nell'ispezione citata del gennaio 2008.
Invitiamo le associazioni di protezione animali, il servizio veterinario dell'Asl, i Nas e ogni altra autorità coinvolta a verificare e confermare, ancora una volta, la corretta gestione del canile e il buon livello di benessere assicurato agli animali custoditi presso il canile.
Da tempo la responsabilità del canile è affidata a persona di sensibilità e amore verso gli animali testimoniata non solo dalla professionalità sempre dimostrata ma riconosciuta dalle stesse associazioni di protezione degli animali e da singoli cittadini che quotidianamente si rivolgono a lui . Naturalmente siamo molto preoccupati delle notizie pubblicate. La Multiservizi ha interesse a fare piena luce sulla vicenda e darà la massima collaborazione a tutte le autorità competenti al fine di arrivare alla verità dei fatti denunciati e fugare ogni dubbio sulla qualità del sevizio. Così come saremo rigorosi nell'accertamento dei fatti denunciati sentiamo il dovere di ribadire che, qualora i fatti denunciati non dovessero corrispondere al vero, tuteleremo l'immagine della società riservandoci di verificare e denunciare la fonte e l'attendibilità delle stesse nelle sedi appropriate.
Intanto a seguito delle mutate esigenze del canile municipale dove tutti, indistintamente, portano i cani randagi, l'amministrazione comunale ha assunto i seguenti provvedimenti : a) acquisto di tutta la strumentazione chirurgica necessaria per affrontare una campagna di sterilizzazione dei cani presenti nel canile e per tutti i cani randagi che dovessero essere ricoverati e/o accalappiati; sono in fase di consegna tutti i materiali e medicinali richiesti tramite offerta espedita; b) la campagna di sterilizzazione sarà condotta presso i locali dell'infermeria del canile dalla Multiservizi che ha già provveduto a rendere idonei al fine di poter oprare le sterilizzazioni canine condotte con il servizio veterinario dell'Asl; c) il Comune ha provveduto all'acquisto di due dispositivi per la lettura dei microchip (Iso compatibili) che verranno consegnate al comando di polizia municipale al fine di attivare un controllo sul territorio dei cani sprovvisti di microchip e porre l'obbligo di iscrizione all'anagrafe canina; d) con delibera 460 del 10 novembre scorso è stato approvato il progetto esecutivo per l'ampliamento del canile municipale con l'indizione della relativa gara d'appalto; e) contestualmente all'inizio della campagna di sterilizzazione si sta già provvedendo al conferimento di incarico ad un veterinario tramite convenzione per l'affido della direzione del canile municipale.
A tali importanti provvedimenti si aggiungono inoltre quelli presi direttamente dalla società che ha stipulato apposita convenzione con una cooperativa per il rafforzamento dell'organico e per il miglioramento della qualità del servizio offerto. Ci sentiamo di assicurare la cittadinanza e quanti hanno a cuore la salvaguardia dei cani randagi che ci attiveremo nella massima trasparenza perché tutti i cani custoditi presso il canile continuino ad essere tutelati garantendo come abbiamo sempre fatto, che a tutti gli ospiti del canile siano offerte condizioni di benessere difficilmente riscontrabili in altre strutture pubbliche o private.
Autore: Lettera di Fernando Miletta - Presidente Lamezia Multiservizi 

Cani randagi, una gestione all'insegna dell'improvvisazione
17 ottobre 2008

«Il canile, a Lamezia, non può essere più governato senza una seria programmazione, che coinvolga sanità e Comune», è quanto scrive il consigliere comunale del gruppo Pdl, Francesco De Biase, in una lettera aperta al sindaco e al direttore generale dell' Asp.
«Il personale è carente - evidenzia - i cani hanno raggiunto un numero elevatissimo, rispetto alla capienza dell'attuale struttura, mancano servizi necessari come ambulatori attrezzati e spazi per ricoveri sterilizzazione, vaccinazione, dove comunque effettuare adeguate cure veterinarie, per i poveri cani trovati feriti o abbandonati. Una domanda agli organismi preposti alla tutela, cura e sorveglianza dei cani: E' in programma la costruzione di un nuovo canile vista la situazione emergenziale in cui versa l'attuale? L'area e le risorse adeguate, sono state individuate? E' stato considerato il cosiddetto "canile sanitario"? Vale a dire che il comune si fa carico dei farmaci e il servizio veterinario cura il cane vaccinandolo, sterilizzando e tenendolo sotto cura per 2 mesi, poi passa alla seconda fase, quella cioè del "rifugio" dove il comune gestisce il cane guarito, attraverso una propria organizzazione, che comprende finanche il " veterinario comunale".
Le altre domande di De Biase: esiste un registro di entrata ed uscita degli animali recuperati e presenti nel canile? Quando per qualsiasi motivo muoiono, vengo registrati e destinati dove? C'è la volontà di programmare un sito definibile "cimitero per cani" come si confà per una città civile e moderna? L'ex Asl ha programmato una campagna di prevenzione sanitaria che sensibilizzi oltretutto i possessori di cani, verso una migliore tenuta degli stessi e l'esigenza di istallare microchips?
Sicuramente - spiega - allo stato attuale, c'è la necessità di intervenire subito, per evitare casi come quelli accaduti nell'area parcheggio ospedaliero lametino, dove un gruppo di cani randagi, ha assalito alcuni ignari cittadini, che stazionavano in detta area, ed ancora nell'area verde di via Gramsci a Lamezia Ovest, proprio in prossimità dell'istituto Nicotera, situazione resa ancora più pericolosa vista la presenza di centinaia di bambini che quotidianamente praticano quell'area. Tutto questo solo per citarne una piccola parte, in quanto l'intero territorio, è invaso da cani».
Per questi motivi De Biase sollecita sindaco e dirigente generale dell'Asp «con il fine unico, di programmare un intervento immediato ed urgente.
Ma la cosa più eclatante - puntualizza - è: Lamezia e quindi l'intero comprensorio, non dispone di accalappiacani. Quello in servizio è stato revocato. Questo basta per far capire che nel settore c'è disordine e tutto è lasciato all' improvvisazione e alla volontà di singoli, (privati e non). Su tale percorso, non può essere trascurato un protocollo d'intesa tra l'ex Azienda Sanitaria lametina e il Comune o più specificatamente la Multiservizi, in quanto le difficoltà gestionali, alcune volte non permettono di affrontare le urgenze sul territorio, se non attraverso organizzazioni, che nulla hanno a che vedere con le istituzioni preposte.
Insomma - conclude - così non si può andare avanti, per questo mi rivolgo agli organismi preposti, per intervenire e risolvere una problematica, che finora lascia il segno dell'improvvisazione e il disordine».
Autore: Gazzettadelsud.it 

Canile, gli ospiti sono 350
18 agosto 2008

“Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’ arresto fino ad un anno o con l’ ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.”. È quanto recita l’ articolo 727, L. 189/ 2004 del codice penale che è stato menzionato da Gianni Arena, consigliere d’ Amministrazione Multiservizi, nel corso dell’ incontro “ Campagna di sensibilizzazione contro l’ abbandono degli animali” promossa dagli alunni della IV B dell’ Istituto “ Einaudi”, guidati dalla loro docente di Grafica Stefania Scalzo. L’ iniziativa, sponsorizzata dal presidente di Lamezia Multiservizi, Fernando Miletta, è stata presentata presso la sala consiliare dell’ ex Comune di lamezia Terme. “Abbandonare un animale è un reato- ha ribadito l’ avvocato Arena - ma, nonostante ciò, ogni anno in Italia sarebbero circa 140 mila gli animali, tra cani e gatti, abbandonati raggiungendo punte di oltre il 30% nel periodo di apertura della stagione venatoria, per opera dei cacciatori che si disfano dei cani che non funzionano, e il 25% in estate”. Sensibili alle problematiche degli animali che, abbandonati, sono condannati alla sofferenza e, quasi sempre, alla morte, gli alunni dell’ “Einaudi” hanno riproposto all’ attenzione di tutti la questione del randagismo che, come ha asserito l’ assessore all’ Ambiente Francesco Muraca - in questi ultimi anni è aumentato a causa del miglioramento delle condizioni socio-economiche che hanno favorito l’ aspettativa di vita non solo dell’ uomo ma anche degli animali. Essendo scomparsa la profilassi della rabbia, completamente eradicata nel 1963, il controllo sui cani è diminuito ed è cresciuto il randagismo con le sue problematiche di natura etica, socio - economica, ma anche di natura sanitaria poiché i cani randagi sono portatori di malattie per le quali è necessario intervenire sia per tutelare l’ animale che l’ uomo. Da qui - ha proseguito l’ assessore - l’ urgenza di educare i cittadini ad un nuovo rapporto con gli animali e stimolare le amministrazioni ad investire di più per risolvere le relative problematiche”.
A Lamezia l’ abbandono dei cani ha trovato una soluzione alternativa con l’ avviamento di un canile gestito dalla Lamezia Multiservizi, la quale ha stipulato una convenzione con il Comune al fine di provvedere a 150 animali. “ Attualmente - ha dichiarato il presidente Miletta - ospitiamo circa 350 cani sobbarcandoci di un lavoro che ci consente di rendere dignitosa l’ accoglienza dei cani grazie, soprattutto, all’ amore e alla dedizione dei nostri operatori tra cui il responsabile Fabio Cappelli. Il Comune e la Multiservizi possono conseguire maggiori risultati se noi tutti, insieme alle associazioni, operiamo sinergicamente nella nostra Calabria che, purtroppo, in rapporto alla popolazione, registra il triste primato del più alto numero di cani abbandonati. Ospitare i cani non è solo un problema istituzionale ma anche un problema di creazione di una cultura e una sensibilità nuova, senza la quale il canile sarà sempre insufficiente. È necessario, perciò, che il lavoro di sensibilizzazione non sia episodico ma continuo e che parta dalle scuole perché i ragazzi possono insegnare molto agli adulti”. Per ovviare al fenomeno del randagismo, secondo il dottore Giuseppe Caparello, responsabile del servizio veterinario dell’ Asp, si potrebbe fare un’ anagrafe degli animali che consentirebbe di individuare i cani presenti sul territorio e risalire così al padrone in caso di abbandono. Sarebbe opportuno pure costruire un nuovo canile e trovare un sito nel quale realizzare un cimitero per cani e gatti in modo da alleviare la sofferenza di chi li ha amati e curati instaurando con loro un rapporto anche dopo la morte. Sulla stessa linea il veterinario Fernando Serra che ha sottolineato, tra l’ altro, l’ utilità dei cani nei confronti dell’ uomo sia in tempi normali che durante le calamità naturali ed ha rammentato le leggi emanate in loro tutela fin dal 1913. All’ incontro sono stati presenti, tra gli altri, il sindaco Gianni Speranza, il capitano dei carabinieri Rodrigo Micucci, e i rappresentanti di altre Forze dell’ Ordine.
Lina Latelli Nucifero
Autore: Lina Latelli Nucifero 

Vanno affrontate al più presto le questioni legate al canile
13 febbraio 2008

Il consigliere comunale dell'Udc, Francesco De Biase, ha presentato un'interrogazione in Consiglio con cui chiede se sono state avviate procedure di ampliamento del canile, «o altrimenti, l'individuazione di altre aree allo scopo destinate, ed in tal senso quali risorse sono state individuate ed eventualmente i tempi di esecuzione degli eventuali progetti avviati».
Vuole sapere inoltre se nell'ambito dell'avvio delle opere necessarie «sono state tenute in considerazione campagne di prevenzione, applicazione di microchips sui cani trovati, o di proprietà, e se ciò ha concretizzato nel tempo, un registro sulla tenuta dei cani».
Ha premesso fra l'altro che «la capienza è di circa 150 cani, nel mentre appare evidente, che tale numero, nel tempo, sia più che raddoppiato, creando allarme, disagio, e difficoltà per il loro mantenimento, oltre che è stata registrata una distratta sorveglianza sul benessere degli animali. Che la gestione complessiva è garantita da 2 sole unità dipendenti dalla Multiservizi, i quali provvedono al mantenimento dei cani, alla pulizia, e a quant'altro necessario per la gestione, e da un coordinatore-responsabile, preposto al menagiment complessivo».
E ancora «l'As lametina, in forza ai propri compiti, ha messo a disposizione una sola unità operativa per l'accalappiamento dei cani randagi, la quale unità, per come evidenziato dai fatti, è risultata finora insufficiente e comunque garante di un adeguato servizio per l'intera città e l'intero territorio dell'As. Inoltre, ad aggravare la situazione attuale e forse futura, sembrerebbe che tale unità, sia stata revocata, oltre che il servizio è carente di attrezzatura, con l'aggravante che oggi addirittura, l'As non dispone più di un servizio accalappiamento cani».
Autore: Gazzettadelsud.it 

Cani randagi nutriti in strada
16 maggio 2007

Una tavola imbandita su un tappeto di giornali, con tanta roba da mangiare; una serie di pentole e ciotole d'acqua in bella mostra: intorno tanti cani randagi che ben volentieri approfittano del lauto pasto.
Non è una scena di vita quotidiana all'interno del canile municipale, ma un'incresciosa situazione che si ripete da tempo nel parcheggio del vecchio ospedale di colle Sant'Antonio. Ignoti e "generosi" amanti dei cani, ormai da qualche mese e puntualmente ogni giorno, lasciano tutto l'occorrente per un buon pasto giornaliero richiamando così un numero sempre crescente di randagi, che non disdegnano la gradita ospitalità. Fin qui la cronaca spicciola di quella che potrebbe sembrare una buona azione a favore degli animali, ma così non la pensano gli abitanti del quartiere residenziale che dalla cima della collina domina tutta la città.
Una zona con una vista panoramica mozzafiato, immersa nel verde del bosco di Sant'Antonio «ma che da tempo ormai è abbandonata a se stessa – lamenta la gente del quartiere- Lo dimostra l'incuria e l'abbandono in cui versa il parcheggio del vecchio nosocomio diventato meta preferita dei cani randagi che di giorno affollano la "mensa pubblica" e di notte tengono sveglio l'intero rione». La situazione è stata segnalata anche alle autorità comunali competenti ma finora «non c'è stata nessuna risposta certa e nulla di concreto è stato fatto, se non il classico gioco a rimpiattino del «non è di nostra competenza – commentano gli abitanti del quartiere- La nostra non è una zona sperduta, ma purtroppo ci si ricorda di noi solo in occasione della festa di Sant'Antonio».
Il parcheggio dell'ospedale è infatti a ridosso del convento dei cappuccini e del santuario del santo patrono che è molto frequentato tutto l'anno. Inoltre, sempre in zona, vi è anche la Casa comunale degli inabili, mentre al pianterreno della struttura ospedaliera è allocata la caserma dei carabinieri. Il quartiere chiede che sia smantellata al più presto la mensa per i randagi cui spesso si uniscono anche molti gatti, con il conseguente e immaginabile baccano tra "commensali" che notoriamente non vanno d'accordo. Più attenzione e più cura per l'intera zona e in tutto l'arco dell'anno, non solo in occasione delle celebrazioni patronali. Ciò perché non si arrivi alla spicciola e amara conclusione di tutti gli anni : «passato il santo, passata la festa!».
Autore: Fonte: gazzettadelsud.it

1 commento:

Unknown ha detto...

caso di coglionaggine che tu non abbia capito che non esiste nessun canile degli orrori?lo ha verificato il N.A.S. di Catanzaro,certificato l'ASP,ribadito la guardia di finanza e sancito la magistratura.sono atti pubblici alla portata di tutti.ma forse ti conviene di piu' credere ai giornali e sparlare dell'anta o sciacquarti la bocca col canile di lamezia.