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sabato 6 dicembre 2008

macellazione islamica



LIBERO
5
DICEMBRE 2008

«Troppa crudeltà» La Lega “civilizza” i macellai
musulmani




MARCO TAVAZZI

Macellazione islamica, addio. Il barbaro
rito - che prevede lo sgozzamento degli animali senza anestesia nei
rituali religiosi islamici - non avverrà mai più a Varese. O meglio: i
seguaci di Maometto dovranno stordire i capi prima di macellarli. È una
disposizione dell’Asl di Varese, un accordo tra i dirigenti dell’
azienda sanitaria e la comunità islamica provinciale, che sancisce il
definitivo abbandono delle modalità brutali di macellazione, finora
adottate (e liberalizzate) in tutta Italia. A partire dalla “festa del
sacrificio” (fissata per il 9 dicembre) nei due macelli autorizzati
della provincia - a Luino e Besano - gli animali verranno uccisi solo
dopo un “prestordimento”. Insomma, le bestiole non saranno coscienti al
momento dello sgozzamento. È il primo passo in questa direzione a
livello europeo. L’accordo prevede il posizionamento di due elettrodi
dietro alla testa dei montoni. La scossa arriverà prima del rituale, in
modo da rendere più “etico” il sacrificio. La Lega Nor
d, vera e
propria potenza da queste parti, non ha mai fatto mancare presidi e
proteste contro le tecniche di macellazione islamica. Nel silenzio
assoluto delle altre forze politiche, il Carroccio ha lottato contro la
barbarie e oggi rivendica la vittoria. «Non abbiamo mai fatto mistero
della nostra indisponibilità ad accettare questa ignobile tortura, una
ritualità che ha veramente poco del religioso - spiega il senatore
leghista Fabio Rizzi, uno degli artefici dell’accordo - finalmente
siamo a una svolta. Ringrazio i medici dell’Asl». Tra i promotori dell’
iniziativa figura il dottor Eraldo Oggioni, insieme ai colleghi Claudio
Ferrario, responsabile dipartimento veterinario Asl, e Pierluigi Zeli,
direttore generale. Non tutti i musulmani sono propensi ad accettare la
novità. «Chi vorrà macellare a Varese troverà disponibili i due soliti
macelli a Besano e a Luino. Ma, in attesa di avere il responso della
fatwa, invito i fedeli a inviare soldi nei Paesi d’origine per
finanziare il sac
rificio lì» spiega il portavoce della comunità
varesina, Samir Baroudi. Difatti, prima di sottoscrivere appieno l’
accordo, gli islamici devono affrontare il giudizio del consiglio dei
saggi di Londra. La legge islamica non può essere cambiata così
facilmente. Dunque, chi non volesse attenersi alle direttive Asl, è
invitato a finanziare i macelli in terra araba, dove di stordimento
degli animali manco se ne parla.«Ma abbiamo ottenuto una grande
vittoria - esulta il segretario provinciale della Lega, Stefano
Candiani - il rituale barbaro non avrà più luogo qui in provincia. Per
esserne sicuri, vigileremo sul territorio al fine d’evitare l’affitto
di macelli per svolgere riti privati. Questo dimostra che la nostra
fermezza serve a ottenere il rispetto di chi si vuole integrare. Ma la
battaglia non è conclusa. Come dimostrano i fatti di Milano, l’allerta
sugli stranieri musulmani non deve venir meno».

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