"Prima vittoria per l'Associazione Pluto Progetto Fauna: il Tribunale di Fermo respinge le richieste di pagamento avanzate dall'A.n.t.a."
FERMO - Nel dicembre del 2008 l'A.n.t.a, l'associazione che è "subentrata" nella gestione del canile ( la cui sede oggi non è più Sant'Elpidio a Mare ma Montegranaro) ha citato in giudizio l' "Associazione Pluto Progetto Fauna" domandandone la condanna al pagamento della somma di 19.200 euro ( oltre ad interessi legali dal dovuto al saldo, o la diversa somma risultante dal giudizio) quale compenso per il mantenimento di venti cani, allora ospitati pressso la struttura di Sant'Elpidio a Mare, sostenendo che la proprietà fosse dell'associazione convenuta.
L'Associazione "Pluto Progetto Fauna" che si è costituita in giudizio ha contestato tramite il proprio legale, l'avv. Paolo Bacalini del foro di Fermo, la pretesa creditoria così come avanzata dall'A.n.t.a. contestando di essere proprietaria degli animali e comunque obbligata al pagamento della somma richiesta e contestando, altresì, l'entità della pretesta dell'attore.
Le ragioni dell'Associazione Pluto Progetto Fauna sono state tutte accolte dal giudice del tribunale di Fermo, dott. Pierfilippo Mazzagreco, che con sentenza del 27 marzo 2010 ( depositata il 9 aprile 2010), ha respinto le pretese creditorie avanzate dall'A.n.t.a nei confronti dell'Associazione Pluto Progetto Fauna dichiarando la domanda inammissibile e condannando parte attrice al pagamento delle spese di lite.
Esprime soddisfazione per l'esito del giudizio il vicepresidente dell'associazione Pluto, sig.ra Lidia Gomez Olivera : "Oggi a distanza di tre anni - afferma - qualcosa si è mosso a nostro favore, ripagandoci pur se di una minima parte di tutto quanto nei nostri confronti è stato detto e fatto. Quei cani, come d’altronde tutti gli altri che abbiamo dovuto lasciare, li abbiamo sempre sentiti nostri, è vero, sotto ogni punto di vista etico e morale e pur con mille problematiche, che solo una struttura non a norma può causare, e non abbiamo mai rinunciato nè a sfamarli né a curarli, nonostante i Sindaci non li abbiano mai trovati sui loro conteggi. Di giusto, quei 20 cani, dal 12 Marzo 2007, avrebbero dovuto trovare la stessa disponibilità in coloro che hanno voluto sostituirci sotto ogni punto di vista nell’intera gestione"